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ALLUNGAMENTO MUSCOLO-TENDINEO

In questa pagina parlerò di un aspetto della Ginnastica, dello Sport e dell'allenamento estremamente importante: l'allungamento muscolo-tendineo.

In particolare mostrerò alcuni esercizi essenziali per migliorare e mantenere ad un buon livello questo aspetto dell'esercizio fisico, troppo spesso sottovalutato o non preso in considerazione, ma che ha un ruolo fondamentale nella ricerca dell'indipendenza del tronco dai movimenti che possono fare gli arti.

Per prima cosa dobbiamo dare una definizione.

L'allungamento muscolo-tendineo è il risultato dello stiramento muscolo-tendineo (Pecchioli, 2010)
In pratica l'azione che si fa sui muscoli e sui tendini è lo stiramentoil risultato finale è l'allungamento.
È importante focalizzarsi sulla scelta dell'esercizio, sulla sua durata, sulla esecuzione, sul numero di ripetizioni, valutare come proporre gli esercizi nelle varie fasce di età e quali risultati ci possiamo aspettare.

La cosa fondamentale in questi esercizi è la precisa localizzazione dell'effetto motorio che si vuole ricercare.

L'effetto motorio esprime le modificazioni indotte dall'esercizio sul nostro organismo.

Prima di passare a mostrare alcuni esercizi mi soffermerò brevemente su due concetti fondamentali che il Prof. Marco Pecchioli introdusse nei suoi insegnamenti di Ginnastica Correttiva all' I.S.E.F. di Firenze: il blocco muscolare e il blocco osseo.

Il blocco muscolare è rappresentato dal blocco cui va incontro il movimento di flessione sul tronco dell'arto inferiore teso e viceversa del tronco sull'arto inferiore diritto.
Questo blocco è dovuto alla resistenza che i muscoli ischio-crurali (bicipite femoralesemitendinoso e semimembranoso) (figura 1).


Figura 1 - Muscoli ischio-crurali


offrono dopo che hanno raggiunto la condizione di massimo stiramento; così accade che, in tale posizione, né l'arto inferiore teso può salire oltre, né il bacino flesso può andare in ulteriore flessione e l'angolo che viene a formarsi tra arto inferiore teso o diritto e bacino non può chiudersi oltre (foto 1).


Foto 1 - Esempio di blocco muscolare: in questa posizione la gamba sinistra elevata non può salire oltre per la tensione in cui vengono a trovarsi i muscoli ischio-crurali (linea bianca).
Il blocco muscolare può essere realizzato sia con tutti e due gli arti inferiori, sia con uno solo.
Quando si ricerca l'allungamento dei muscoli ischio-crurali è bene farlo con una gamba alla volta; quando si ricerca il controllo del rachide lombare è indifferente.
Il blocco muscolare varia nei soggetti non allenati dai 70° ai 90°, in soggetti molto allenati può andare fino alla chiusura completa del tronco sugli arti inferiori diritti o viceversa.

Se dalla posizione di blocco muscolare si permette alla gamba di flettersi sulla coscia, diventa possibile flettere l'anca fino a che il ginocchio non batte contro il torace. Questa è una espressione di normalità e ci introduce al blocco osseo.
Il blocco osseo è rappresentato dal contatto della coscia e del ginocchio flesso con il torace.
In questa condizione l'anca non può essere flessa oltre (foto 2).


Foto 2 - Esempio di blocco osseo.
Questo blocco è insuperabile: l'articolazione coxo-femorale non può essere ulteriormente flessa a meno che non si abduca il femore. Con tale accorgimento e con un buon allenamento è possibile portare il ginocchio fino a toccare il terreno stando in posizione di decubito supino.
Anche il blocco osseo viene usato con lo scopo di localizzare l'effetto motorio degli esercizi. Quando l'anca non possiede questa mobilità (che deve considerarsi normale) è utile proporre esercizi rivolti al raggiungimento di questa escursione articolare completa.

Fatta questa premessa posso illustrare e mostrare alcuni esercizi di allungamento muscolo-tendineo.

Gli esercizi che farò vedere sono solo alcuni esempi di base da cui partire per migliorare e allenare questo aspetto.

Darò delle indicazioni di massima sulla durata e sulle ripetizioni, ma più che altro mi soffermerò in particolare sui dettagli a cui si dovrà fare attenzione, in modo da ottenere la corretta esecuzione dell'esercizio e una precisa localizzazione dell'effetto motorio ricercato.


ESERCIZI DI STIRAMENTO MUSCOLO-TENDINEO


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