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La Scala Orizzontale.








La Scala Orizzontale è un attrezzo tipico della Educazione Fisica.
Non può esistere palestra di tale nome senza una Scala Orizzontale.
Come tutti gli attrezzi della Educazione Fisica, la Scala Orizzontale presenta abbastanza marcate le caratteristiche di DIFFICOLTÀ, di PERICOLOSITÀ e di NATURALEZZA (ricordo che la "naturalezza" è una caratteristica che viene data ad un attrezzo quando gli esercizi tipici che esso permette appartengono a situazioni naturali che possono presentarsi nella vita di tutti i giorni, anche se le condizioni di vita attuali, raramente offrono simili occasioni, e per le quali il corpo dell'uomo è congeniato. Da ciò consegue che è una assoluta necessità riprodurre in "laboratorio", ossia in Palestra, tali situazioni naturali, per evitare che, in mancanza di apposito esercizio, il corpo perda o non acquisisca mai, quelle capacità che la natura gli ha dato). Sono queste caratteristiche che la rendono attraente, ma al tempo stesso, impongono la perfetta conoscenza della didattica oltre che della tecnica, da parte dell'insegnante.
È necessario dare una sommaria descrizione dell'attrezzo, sottolineandone alcuni dettagli. Ciò allo scopo di evitare che persone poco accorte, siano indotte ad acquistare una Scala Orizzontale che costa un prezzo minore, ma che in pratica è inutilizzabile.
Una buona Scala Orizzontale deve presentare queste caratteristiche:

1) i montanti laterali ai quali sono fissati i pioli, devono essere sagomati in maniera da poter essere impugnati saldamente e senza danno; pertanto , essi non solo devono essere smussi agli spigoli, ma devono presentare sulle facce interna ed esterna, delle scanalature longitudinali che riproducono l'impugnatura fisiologica delle dita delle mani e che smorzino il contatto della parte interna del polso col bordo inferiore del montante stesso. Visto in sezione, il montante laterale deve presentarsi all'incirca sagomato secondo il disegno della figura 1;







2) una buona Scala Orizzontale deve essere lunga 5 metri e deve essere a muro e non su supporti mobili. Ciò per lasciare un buon margine di sicurezza nelle entrate e nelle uscite ed in sostanza, una sua completa utilizzazione;

3) la distanza del montante laterale che sta dalla parte del muro, dal muro stesso, deve essere di almeno 70 cm (l'altro si troverà a 120 cm.), ciò permetterà l'esecuzione libera delle oscillazioni laterali;

4) i pioli devono essere distanti fra loro 18 cm.

La didattica viene suddivisa in particolari raggruppamenti di esercizi e le tecniche applicative vengono raggruppate secondo un criterio di difficoltà crescente.
L'assistenza, intesa come vicinanza dell'insegnante all'allievo e prontezza del primo nel cogliere istantaneamente ogni indecisione del secondo durante l'esecuzione, è necessaria nelle prime fasi di apprendimento, successivamente essa perde di valore.
Ciò che è veramente fondamentale, è il rispetto della progressione della difficoltà degli esercizi proposti ed il passaggio al successivo, quando l'allievo ha acquisito sicurezza nei precedenti.
Così, abbiamo suddiviso gli esercizi in:

1) esercizi preparatori dei quali vengono qui indicati gli essenziali. Essi hanno lo scopo di formare le basi per poter affrontare l'attrezzo senza rischio, o di verificare la preparazione della persona prima di metterlo sull'attrezzo. NON si deve far fare la Scala Orizzontale senza che una persona abbia quelle capacità elementari elencate con questi esercizi. È questo il primo principio da rispettare ai fini della sicurezza e della prevenzione degli incidenti che potrebbero essere anche molto gravi.

2) esercizi propedeutici: essi hanno lo scopo di preparare le premesse motorie che la persona deve possedere prima di passare agli esercizi applicativi.

3) esercizi applicativi: vengono qui descritti gli esercizi secondo un criterio di difficoltà crescente che può essere anche modificato dall'insegnante, qualora egli lo reputi necessario.

4) esercizi di riporto: sono quelli non specifici dell'attrezzo, ma che possono essere eseguiti usando la scala come semplice supporto.

5) virtuosismi: sono esercizi difficili che possono essere eseguiti soltanto da persone molto preparate. Non esiste limite di difficoltà per gli esercizi di virtuosismo.


ESERCIZI PREPARATORI:
- piegamenti sulle gambe
- piegamenti sulle braccia
- semipiegamenti sulle gambe con oscillazione delle braccia
- salto in basso
- rincorsa e balzo
- uscita avanti dalla sospensione alla spalliera
- capovolte avanti e indietro
- verticali

ESERCIZI PROPEDEUTICI
1) - balzo da fermo - presa ad un piolo - discesa da fermo (il corpo deve essere fermo prima di scendere)
2) - lo stesso eseguito al montante laterale
3) - balzo da fermo - presa ad un piolo - oscillazioni - (arresto da parte dell'insegnante) - discesa da fermo
4) - balzo da fermo - presa ad un piolo - oscillazioni - uscita al punto morto posteriore
5) - lo stesso ma con uscita al punto morto anteriore
6) - rincorsa - balzo - presa ad un piolo - oscillazioni - uscita come al 4) e poi come al 5)

ESERCIZI APPLICATIVI
- traslocazione laterale al montante laterale
- traslocazione avanti ai montanti laterali
- lo stesso all'indietro
- traslocazioni avanti ai pioli: uno e riunire, uno ad uno, due a due, ecc.
- lo stesso all'indietro
- traslocazione avanti saltata ai montanti laterali
- traslocazione indietro saltata ai montanti laterali
- gli stessi con varianti di posizione delle gambe o delle braccia
- traslocazione quadrupede ai pioli, ai montanti laterali, mista

ESERCIZI DI RIPORTO
capovolte, trazioni, salti in basso, ecc

VIRTUOSISMI
- traslocazione saltata ai pioli
- sospensione in presa col dorso dei piedi
ecc

NOTA:
prima di far eseguire qualsiasi esercizio alla Scala Orizzontale, l'insegnante deve essersi preoccupato di aver predisposto sotto di essa (e se necessario anche dalla parte del muro) i tappeti necessari (meglio se in abbondanza).
È da sconsigliarsi l'uso di Scale Orizzontali montate su supporti mobili. La Scala Orizzontale deve essere a muro per avere libere le sue estremità.

Eccovi un video con alcuni esercizi da me eseguiti in palestra.
Buona visione.




Ginnastica nella scuola.

Questa è la testimonianza raccolta dal mio amico e collega Alberto Forti, Inegnante di Educazione Fisica e Maestro di Ginnastica, quando ha provato a insegnare Educazione Fisica in una scuola superiore di Pescia nell'anno 2009-2010.
Ascoltatela, vi posso assicurare che è tutto vero...Lascio a voi le riflessioni...
Ascoltate bene quello che dicono queste ragazze...



Ginnastica e mal di schiena: un caso di "instabilità vertebrale" risolto con Ginnastica Medica secondo le tecniche I.D. (Istituto Duchenne).

In questo post voglio riportare la relazione che ho presentato al Convegno di Aggiornamento dal tema "Ginnastica e mal di schiena" nel Settembre 2011.
La relazione presentata trattava l'argomento dell' "instabilità vertebrale", patologia in cui una vertebra, generalmente del tratto lombare anche se ho rivisto casi di instabilità a carico di vertebre cervicali, "ciottola", cioè si muove.
Questo "ciottolamento" della vertebra è un processo che si instaura col tempo, generalmente è conseguente ad una discopatia, a movimenti sbagliati fatti sul lavoro o nella vita quotidiana, a discipline sportive usuranti o a esercizi ginnici scorretti che comportano una mobilizzazione del rachide, come torsioni, flessioni del busto in avanti o laterali.
Questi movimenti non andrebbero mai fatti! I motivi li ho spiegati in un'altro post (La colonna vertebrale scoliotica è restia alla flessione in avanti, 19/06/2011). Vi invito a leggerli attentamente in quel post.
Il caso che presentai parlava di Mirko.
Questa è la sua storia, leggetela attentamente e poi guardate bene il filmato finale.
Spero che riusciate a capire quante problematiche si potrebbero evitare, ma anche risolvere, facendo Ginnastica...quella vera...fatta di sospensioni, pertiche, funi, asse di equilibrio, quadro svedese...non il fitness o lo sport o altro...
Scusatemi se ribadisco spesso questo concetto, ma è fondamentale che si capisca bene di che cosa si parla quando si pronuncia la parola Ginnastica.
Fatemi sapere le vostre riflessioni e impressioni. E fatemi pure tutte le domande che volete, cercherò di rispondere quanto prima.
Buona lettura.


Mirko è un ragazzo di 38 anni, idraulico, padre di 2 bambini, che soffre di mal di schiena.
Ci conosciamo a fine Febbraio 2008, quando ha 35 anni, tramite un amico in comune (anche lui idraulico) il quale a sua volta aveva avuto problemi di mal di schiena che aveva risolto frequentando il corso di Ginnastica Medica presso la palestra dove lavoro.
Mirko è da 14 anni che soffre di mal di schiena, quindi da quando aveva 21 anni.
Il primo episodio che ricorda è del 1994: dopo una giornata passata a cavallo si blocca.
Dovendo entrare a lavorare il giorno dopo (sarebbe stato il suo primo giorno di lavoro) decide di prendere degli antinfiammatori di sua volontà.
Negli anni successivi Mirko ha nuovi episodi di mal di schiena, ma mai così forti come il primo e comunque superabili in pochi giorni.
Mirko è uno sportivo: gli piace andare a correre e dal 1998 al 2001 frequenta un corso di pre-pugilistica, dove mi dice che svolge molti esercizi di torsione, flessione, iperestensione del tronco e addominali tipo “crunch”.
 Anche se ogni suo allenamento termina con il mal di schiena continua a frequentare tale corso.
Nel frattempo si sposa e compra casa che ristruttura, praticamente da solo, dal 2001 al 2004.
Nel Novembre 2004 sollevando un grosso peso sente una forte fitta alla schiena.
Passa un mese circa e a Dicembre 2004, sul lavoro, trasportando un radiatore per le scale sente un forte dolore alla schiena.  Rimane bloccato e ha difficoltà a camminare.
Viene ricoverato per 4 giorni: dal 27/12/2004 al 31/12/2004.






Viene seguita una terapia a base di farmaci antinfiammatori e antidolorifici e viene consigliato di indossare un busto di stoffa a stecche rigide.
In data 30/12/2004 viene eseguita una Tac da cui risulta:






Viene dimesso il 31/12/2004 dopo “aver constatato il miglioramento del quadro clinico
con regressione della sintomatologia algica”.
Gli anni successivi (2005-2006-2007) passano tra alti e bassi, sopporta il dolore alla
schiena (a volte a fatica), continua ad andare a correre anche se sente dolore, inizia ad andare in piscina.
In data 29/01/2007 effettua una visita presso un Ortopedico di Pisa:



In seguito ad un ennesimo episodio di mal di schiena in data 26/11/2007 effettua
una rx lombo-sacrale e successivamente il 30/11/2007 una Tac:
















A Dicembre 2007 ha un nuovo episodio acuto di mal di schiena mentre lavora: sollevando un peso di circa 70 kg rimane bloccato. In più ogni volta che sente la fitta alla schiena gli cedono le gambe.
Rimane a casa per infortunio sul lavoro dal 5 Dicembre 2007 al 29 Marzo 2008.
In data 17/12/2007 effettua una visita presso un neurochirurgo di Pisa:






In data 21/12/2007 viene fatta una rx in dinamica :














Successivamente, il 18/01/2008, Mirko esegue anche una Rsm:










A Marzo 2008 segue il mio consiglio ed effettua una visita dal Prof. Pecchioli:




Il programma di lavoro impostato per le prime settimane prevede:

- P.A.L. (Posizionatore Antalgico Lombare)

- semisospensioni

- G.R.I. (Ginnastica Respiratoria Intrinseca)

- equilibrio del bacino

- esercizi di controllo posturale

- studio delle inclinazioni senza stiramento del nervo sciatico

Mirko rientra a lavoro, nonostante non stia ancora benissimo.
Passando molto tempo in ginocchio sul duro, a causa del suo lavoro di idraulico, gli si infiamma il tendine rotuleo (il Prof. Pecchioli diagnostica un entesite). Questo comporta una ricaduta per quanto riguarda il mal di schiena perché sentendo dolore nel piegarsi sulle gambe Mirko ricomincia ad andare giù di schiena.
Dietro consiglio del Prof. Pecchioli dico a Mirko di indossare delle ginocchiere quando deve stare a lungo in ginocchio. Anche se non segue alla lettera il consiglio con il passare dei giorni il dolore alle ginocchia sparisce, e di conseguenza anche il mal di schiena ricomincia lentamente a migliorare.
Nel frattempo Mirko effettua una visita presso un neurochirurgo di Firenze, il quale consiglia:





Sia il Prof. Pecchioli che il sottoscritto gli sconsigliamo di eseguire tale intervento
perché nella sua condizione non risolverebbe il problema.
Mirko si fida e non si opera.
Nel frattempo il programma di lavoro viene modificato in base ai progressi lenti ma continui:

- sospensioni

- studio del soffio (Ginnastica Respiratoria Intrinseca)

- studio del salto in basso

- rinforzo addominale in corpo proteso dietro, in sospensione-appoggio, da supino, ai vari attrezzi, in particolare: agli anelli, alla scala orizzontale, agli appoggi Baumann

- piegamenti sulle gambe e sulle braccia

- asse di equilibrio Baumann

In data 25/06/2008 Mirko effettua il controllo dal Prof. Pecchioli, da cui risulta:




Nel frattempo in data 29/09/2008 esegue una nuova radiografia richiesta dall’I.N.A.I.L.








Il programma di lavoro viene intensificato ulteriormente inserendo altri attrezzi quali
le pertiche, le funi, il trapezio, la panca I.D. e iniziamo a lavorare sulla mobilità delle
anche, solo in maniera attiva, da corpo proteso dietro e da decubito laterale.
La situazione di Mirko continua a migliorare. Raramente ha mal di schiena e quando lo
avverte nel giro di qualche giorno si risolve tutto .
Il 29/12/2008 effettua l’ultimo controllo dal Prof. Pecchioli da cui risulta:





Intensifichiamo ulteriormente il programma di lavoro: inseriamo la funicella, lo studio
della verticale, l’allungamento degli ischio-crurali e gli esercizi di addominali divengono
sempre più intensi.
Mirko, come consigliato dal Prof. Pecchioli, prova a iniziare a correre, ma ogni volta sente che ha fastidio.
A questo punto proviamo insieme a trovare un’altra soluzione. Decidiamo di eliminare la corsa, continuare con la funicella (che non provoca alcun fastidio) e di provare con la bici.
Attualmente la pratica del ciclismo (su mountain bike però su strada, no bici da corsa) non gli sta dando nessun tipo di problema.
Raramente ha fastidio alla schiena e comunque il problema si risolve nel giro di pochi giorni.
Continua a fare il lavoro di idraulico senza nessun problema in particolare.

Questo è il livello di efficienza fisica raggiunto attualmente da Mirko (il video risale al 01/07/2011)…







Spero che quello che avete letto e visto vi possa far riflettere sull'importanza della Ginnastica...quella vera...
Tutti dovrebbero praticarla, dai bambini agli anziani, comprese le persone con patologie come Mirko.
In seguito metterò un nuovo video di Mirko girato a Luglio di quest'anno, per farvi vedere il livello raggiunto.
Preparatevi a rimanere a bocca aperta...
A presto.