Cerca nel blog

Storia di una (piccola) scoliosi...

Ce l'ho fatta!
Sono tornato!
Scusatemi se non ho più aggiornato il blog ma sono stato veramente impegnato!
La settimana scorsa dovevo preparare la mia relazione che avrei presentato al Convegno del fine settimana scorso all'Istituto Duchenne dal tema "La Ginnastica dall'infanzia all'adolescenza", questa settimana invece sono stato impegnato con l'organizazzione dei campi estivi che farò a Giugno in palestra, del Saggio di Ginnastica di fine anno che tutti gli anni facciamo in palestra per mostrare ai genitori e a chiunque partecipi il lavoro svolto durante l'anno ed infine con l'organizzazione del campeggio che farò quest'anno con alcuni ragazzini e ragazzi della palestra dove lavoro.
Un fine Maggio niente male!
Ora vediamo di ripartire.
In questo post voglio riportare la storia di una scoliosi di cui sono venuto a conoscenza grazie al mio blog.
Qualche settimana fa trovai tra le statistiche del mio blog un blog da cui molte persone si erano collegate successivamente al mio.
Per curiosità visitai questo blog e scoprii, con grande stupore, che si parlava di scoliosi e di Istituto Duchenne.
In realtà il tema del blog è l'attività con i pesi (il blog in questione è smartlifting.org), però alcuni articoli parlavano della scoliosi, del corsetto Chêneau e dell'Istituto Duchenne.
Inoltre veniva segnalato il mio blog attraverso un link ad un articolo che io scrissi proprio sulla scoliosi. Questo è la pagina dell'articolo da me scritto:


http://deartegymnastica.blogspot.it/2011/07/efficacia-del-trattamento-della.html


Nei post in questione sul blog smartlifting, il blogger parlava della storia della scoliosi di sua figlia, di come avevano affrontato la situazione in famiglia e di come la situazione si stava risolvendo grazie al corsetto Chêneau, alla Ginnastica Medica secondo le tecniche I.D. (Istituto Duchenne) fatta presso una palestra di Arezzo e al Prof. Marco Pecchioli.
Ho contattato questa persona via mail.
Gli chiesi se poteva fornirmi ulteriori dettagli della loro storia, come erano venuti a conoscenza del mio blog, dell'Istituto Duchenne, del Prof. Marco Pecchioli e se potevo parlare della loro storia sul mio blog
Infine lo ringraziai per aver reso pubblica la loro storia, in quanto era molto importante quello che aveva scritto perché aveva dato una testimonianza diretta di quello che io sostenevo sul mio blog e di quello che sosteniamo all'Istituto Duchenne, e per aver segnalato il mio blog ai suoi lettori.
Quando Paolo mi rispose (è il nome del blogger di smartlifting) mi fornì tutti i dettagli della storia di sua figlia e mi disse che potevo parlarne tranquillamente sul mio blog.
Anzi mi ringraziò perché fu grazie al mio articolo (di cui ho messo il link precedentemente) che si convinse della validità del corsetto Chêneau e della necessità della Ginnastica Medica secondo le tecniche I.D. (gli era stato detto che fare ginnastica correttiva non serviva a nulla, anzi era una perdita di tempo! lo potrete leggere voi stessi sul suo blog perché metterò i link delle pagine) e della competenza del Prof. Marco Pecchioli.
Fatta questa premessa doverosa, adesso vi riassumo brevemente la storia della figlia di Paolo, ma preferisco che tutti i dettagli più importanti li leggiate direttamente sul suo blog, in modo che possiate rendervi conto da voi dell'importanza di quanto riportato in quei post!
E poi chi meglio di Paolo vi può dare tutti i dettagli della storia di sua figlia? Così chi lo vorrà contattare per chiedergli un consiglio o un parere lo potrà fare attraverso il suo blog.
Per questo, al termine del mio riassunto, vi segnalerò i link delle pagine dove si parla della storia della figlia di Paolo.
La scoliosi alla figlia di Paolo fu diagnosticata dalla dottoressa della mutua, la quale consigliò di fare una visita all'Istituto Don Gnocchi di Firenze, secondo lei e a detta di conoscenti di Paolo "all'avanguardia nella cura della scoliosi"
L'Ortopedico dell'Istituto Don Gnocchi che visita la figlia di Paolo, prospetta a Paolo e a sua moglie (ma più che altro a sua figlia) di indossare un busto per 23 ore al giorno.
Alla domanda di Paolo su quale fosse la ginnastica posturale da affiancare all'utilizzo del busto, la risposta dell'ortopedico è stata: "Non serve a niente".
La risposta non convince Paolo, ma non dice nulla per evitare polemiche inutili.
Fortunatamente un'amica di famiglia gli consiglia di fare una visita anche dal Prof. Marco Pecchioli.
Paolo cerca questo nome su internet e si imbatte nel mio articolo.
Il mio articolo gli chiarisce le idee e gli dà la conferma di quello che pensava: oltre al busto serve anche la ginnastica correttiva!
Così Paolo decide di fissare un appuntamento con il Prof. Marco Pecchioli.
A questo punto preferisco interrompere il mio riassunto e di rimandarvi direttamente agli articoli sul blog di Paolo attraverso i link alle pagine.
I link li ho messi in ordine cronologico.


la scoliosi - una piccola storia fra le tante parte 1

la scoliosi - una piccola storia fra le tante parte 2

la scoliosi - una piccola storia fra le tante parte 3

storia di una piccola scoliosi - miglioramenti


Mi raccomando leggeteli con attenzione!
Sono un po' lunghi ma ne vale veramente la pena perderci un po' di tempo.
Fatemi concludere questo mio intervento ringraziando pubblicamente Paolo e sua moglie per quello che hanno fatto, per la disponibilità e la cortesia nei miei confronti.
E voglio fare i complimenti alla figlia di Paolo, anche se non la conosco di persona, per come si sta impegnando per risolvere il suo problema e per la determinazione che ci sta mettendo!
Buona lettura.

Convegno di aggiornamento "La Ginnastica dall'infanzia all'adolescenza"

Sabato 19 e Domenica 20 Maggio 2012 presso l'Istituto Duchenne, Scuola Nazionale di Educazione Fisica, si terrà il Convegno di aggiornamento dal tema "La Ginnastica dall'infanzia all'adolescenza".
Di seguito riporto il programma dettagliato del Convegno.



ore 15.00 - Presentazione del corso
ore 15.10 - Problematiche ortopediche nella ginnastica per infanti (Prof. Marco Pecchioli)
ore 15.30 - Ginnastica per infanti, formativa e presportiva: dai 3 ai 18 anni
ore 15.50 - La ginnastica dai 6 agli 8 anni - Trattato svedese dei primi anni '20 del medico svedese Thulin (Salvatore Vonazzo)
ore 16.20 - Parma: resoconto di un'esperienza nella scuola elementare (Federica La Ferla)
ore 16.40 - Progetto di ginnastica nella scuola elementare: come proporre e attivare un progetto all'interno del POF (Cristina Baroni)
ore 17.30 - Pausa
ore 17.45 - "Un progetto di Ginnastica in una scuola primaria del Comune di Pisa (Andrea Giusti)
ore 18.30 - Ginnastica per infanti
ore 19.10 - Conclusione del corso e domande


La discussione è prevista al termine di ogni relazione.


RELATORI
Dott. Marco Pecchioli (ortopedico) Direttore dell'Istituto Duchenne di Firenze
Prof.ssa E.F. Cristina Baroni
Prof.ssa E.F. Federica La Ferla
Prof. E.F. Salvatore Vonazzo
Prof. E.F. Andrea Giusti


La Domenica 20 dalle 10.00 alle 14.00 si terrà la Didattica, i cui temi saranno:
- GINNASTICA PREACROBATICA
- QUADRUPEDIA


Chi fosse interessato a partecipare o volesse avere ulteriori informazioni può chiamare la segreteria dell'Istituto Duchenne al numero 055-4360774.

La chiave del significato della Ginnastica.

Questo video è tratto dalle riprese fatte durante la didattica del 25/03/2012 del convegno dal tema "Spalla e Ginnastica".
Ad un certo punto di quella lezione il Prof. Marco Pecchioli disse delle parole a mio modo di vedere veramente importanti.
Questo video mostra quel momento.
Ascoltate bene le sue parole perché racchiudono il significato della Ginnastica.
Infatti il titolo del post è proprio "La chiave del significato della Ginnastica".
Non aggiungo altro, preferisco farvi ascoltare le sue parole.
Spero che capirete l'importanza di certe parole e che vi facciano riflettere.
Come sempre fatemi sapere le vostre opinioni.
A presto.



Insegnante, Istruttore, Allenatore di fronte al soggetto scoliotico: cosa fare e cosa non fare.

Questa relazione è stata presentata in occasione del XIII CONGRESSO NAZIONALE DELLA S.I.E.F. dal tema "Il trattamento incruento della scoliosi oggi: il corsetto Chêneau e la Ginnastica Medica al servizio della persona", che si tenne a Lido di Camaiore l'8 e 9 Novembre 2008.
La relazione venne presentata dal Prof. Marco Pecchioli, Medico Ortopedico e Direttore dell'Istituto Duchenne, e da Danilo Matteucci e Paolo Bartolozzi, insegnanti di Educazione Fisica e Maestri di Ginnastica.
Nella relazione si spiegò come dovrebbero comportarsi diverse figure professionali, in questo caso l'insegnante, l'istruttore e l'allenatore, nel caso in cui avessero a che fare con un soggetto scoliotico.
Spero che la relazione possa dare molti spunti di riflessione a chi leggerà e ci siano domande a riguardo.
Buona lettura.



La frequenza nella popolazione di soggetti portatori di scoliosi è molto elevata.
Non è possibile oggi dire "quanto" sia elevata, perché non esistono e non è neppure possibile condurre studi affidabili su questo argomento, ma resta il fatto che sono veramente molti i soggetti con scoliosi.
Rivolgendoci ad un uditorio generico, ossia di persone non necessariamente competenti in materia di scoliosi, è bene aggiungere subito che se la scoliosi conosciuta da tutti è il "gobbo per parte", quanto detto sopra non significa che ci siano molte persone "gobbe".
Sono molte difatti le scoliosi che a malapena le vede lo specialista.
La frequenza delle scoliosi nella popolazione diminuisce in proporzione inversa alla gravità, ossia scoliosi molto gravi sono rare, scoliosi leggere sono molto frequenti.
La preoccupazione di fronte ad una scoliosi anche leggera nasce dal fatto che le scoliosi gravi iniziano piccole e piano piano si aggravano ed anche dal fatto che oggi sappiamo che le scoliosi lievi, che restano lievi anche in età adulta, col passare degli anni, invecchiando, possono diventare molto gravi e provocare anche dei dolori intensi.
Una caratteristica delle scoliosi lombari e dorso-lombari anche leggere in età giovanile è che esse possono dar luogo, con l'invecchiare della persona, ad un visibile e psicologicamente penoso incurvamento di tutto il tronco.
A questo punto sorge immediato il problema di come si deve comportare in insegnante a scuola, quando abbia nella scolaresca  dei soggetti scoliotici, un istruttore in palestra, quando debba far fare la ginnastica a dei clienti con scoliosi, un allenatore sportivo, quando si trovi ad allenare degli atleti (per lo più ragazzi o ragazze) portatori di scoliosi.
Con questa nostra relazione cercheremo di dare una risposta a questa domanda "come si deve comportare".
Cercheremo anche di dare delle risposte chiare, precise, ma anche sintetiche.
Per fare ciò si stabiliscono alcune regole generali.

PRIMA REGOLA
"La colonna vertebrale va lasciata in pace".
Questo significa che in un soggetto scoliotico, ma questo vale anche per tutte quante le persone, NON si devono mai fare esercizi di mobilizzazione del rachide, perché una colonna vertebrale a rischio di scoliosi, o con una scoliosi già in atto, se viene mobilizzata, letteralmente si scardina e tende a "crollare".

SECONDA REGOLA
"Ricercare l'indipendenza tronco-arti inferiori".
Ciò significa che tutti i gesti atletici che richiedono un movimento degli arti sul tronco, o viceversa del tronco sugli arti, devono essere resi autonomi, ossia gli arti devono potersi muovere senza coinvolgere o indurre un movimento del tronco o viceversa.
Questa regola prevede la ricerca della massima mobilità delle anche, sia sul piano articolare in senso stretto, che sul piano muscolare.
La scelta degli esercizi rivolti all'ottenimento di questo risultato richiede una grande competenza da parte dell'insegnante, ma anche una grande dedizione e spirito di sacrificio da parte del soggetto, perché è necessario un grande allenamento ed il mantenimento nel tempo dei risultati raggiunti.
Bisogna poi imparare a riportare tutto ciò nella gestualità della vita quotidiana ed anche questo è un argomento specifico.

TERZA REGOLA
"Il soggetto scoliotico deve vivere una vita più normale possibile, rinunciando a meno cose possibile".
Questo significa che il soggetto scoliotico è una persona normale e non un emarginato; è una persona che deve poter fare l'attività motoria al pari di tutti gli altri suoi compagni in palestra e non in ospedale o in clinica di Riabilitazione, con un insegnante in tuta da ginnastica e non con un fisioterapista in camice bianco.
Questo richiede una grande preparazione da parte dell'insegnante, istruttore, o allenatore ed una sufficiente disponibilità di mezzi e attrezzature ginniche.

Queste tre regole prevedono una convergenze di idee ed orientamenti tra coloro che orientano la terapia, una mente sgombra da preconcetti e timori ingiustificati ed un sapere comune e condiviso.

  • Il parere dell'ORTOPEDICO.
(Devo specificare in questo caso il mio parere, perché come emerse in un dibattito avvenuto a Roma al Congresso SIOT (Società Italiana di Ortopedia e Traumatologia) di due anni fa, io mi trovai solo a confrontarmi con le mie opinioni con quelle del Prof. Pietro Bartolozzi e di tutta la platea degli Ortopedici presenti quel giorno in sala che la pensavano in modo diverso, ossia negavano la necessità di Ginnastica Correttiva nel soggetto scoliotico)

Il soggetto scoliotico deve essere curato secondo il criterio più efficace.
A tutt'oggi la scoliosi ha trovato nel corsetto CHÊNEAU l'ortesi più indicata e nella Ginnastica Correttiva e/o Medica eseguita secondo le Tecniche I.D.. la più utile e verificata tra tutte quelle proposte.
L'Ortopedico pertanto di fronte ad una scoliosi valuterà se esista l'indicazione o meno all'uso del corsetto (che è la cura della scoliosi) e prescriverà la "ginnastica eseguita secondo le tecniche I.D." come adiuvante igienico indispensabile...
Deve specificare "secondo le tecniche I.D.", perché tali tecniche sono verificate e soprattutto partono da presupposti teorici corretti e senza velleità terapeutiche e correttive della scoliosi, come viene ingannevolmente vantato da altre metodiche.
Quanto sopra prevede l'esistenza di tecnici ortopedici che sappiano costruire bene il corsetto CHÊNEAU, di Maestri di Ginnastica che conoscano le Tecniche I.D., di Palestre o Studi di Ginnastica che non siano troppo distanti dall'abitazione del soggetto scoliotico, una legislazione adeguata "dedicata" per tali palestre - distinte da quelle per l'attività sportiva - una legislazione che riconosca la Professione di Maestro di Ginnastica, una Scuola di grado universitario dove questi Maestri di Ginnastica vengano preparati (attualmente esiste soltanto l'ISTITUTO DUCHENNE di Firenze) e dove si coordini la ricerca.
Sarebbe secondo me necessaria l'introduzione dell'insegnamento gratuito della Ginnastica Correttiva in tutte le scuole elementari e medie inferiori.
Per la pratica di attività sportive l'Ortopedico acconsente a tutte, tranne quelle che manifestamente sono dannose alla colonna vertebrale, quali il sollevamento pesi, certe forme di lotta, certe forme di ginnastica che destabilizzano la colonna vertebrale perché le richiedono una eccessiva mobilità, ecc., da praticare in modo cosiddetto "non agonistico".
In altre parole lo scoliotico, anche portatore di un corsetto, deve da giovane potere imparare a nuotare, a sciare, a giocare a tennis, a pattinare, ad andare in bicicletta, a giocare al calcio, a pallavolo, a pallacanestro, a remare, ad andare a cavallo, a danzare, ecc. secondo le possibilità economiche della famiglia e le sue preferenze, per condurre da adulto una vita più completa possibile ed in ogni caso al pari delle altre persone.

  • Il parere dell'INSEGNANTE
L'insegnante di Educazione Fisica a scuola dovrebbe essere preparato con dei corsi di aggiornamento appositi per affrontare bene la ginnastica da proporre a tutta la sua scolaresca, con la consapevolezza che tra i suoi alunni potrebbero esserci dei soggetti scoliotici e che né lui, né altri, né loro stessi sanno di avere la scoliosi.
La ginnastica scolastica dovrebbe rispettare comunque i principi teorici elencati in apertura di questa relazione, perché essi sono validi per tutte le persone.
La palestra della scuola dovrebbe essere ben attrezzata con tutti gli attrezzi della ginnastica classica e con tutte le misure di sicurezza necessarie.
L'insegnamento della ginnastica dovrebbe avere a disposizione almeno 3 lezioni settimanali di un'ora ciascuna distinte e non raggruppate in un solo giorno, per contrastare i danni provocati sugli alunni dalla sedentarietà.
Durante queste 3 ore di lezione l'insegnante dovrebbe dedicare del tempo per lo studio specifico degli esercizi di Ginnastica Correttiva che sarebbero utili comunque per tutta la scolaresca, magari a scopo preventivo delle deformità dell'apparato locomotore.
I giochi sportivi potrebbero essere eseguiti da tutti gli alunni.
Per gli scoliotici devono comunque essere evitate le attività che comportino il sollevamento di pesi, tenendo in considerazione sempre le Tre Regole prima elencate.
  1. La colonna vertebrale va lasciata in pace
  2. Ricercare l'indipendenza tronco-arti inferiori
  3. Il soggetto scoliotico deve vivere una vita più normale possibile, rinunciando a meno cose possibile

  • Il parere dell'ISTRUTTORE.
Quando si dice istruttore, ci si riferisce ad una figura professionale che si è dedicata in modo specifico ad una certa attività motoria o sportiva.
Generalmente però questo termine viene riservato a coloro che lavorano nelle palestre di fitness.
Questi istruttori hanno una grande professionalità nel loro specifico settore, ma non hanno la competenza di un insegnante laureato.
L'istruttore pertanto insegnerà la sua disciplina a chi a lui si rivolgerà e metterà in guardia e starà lui stesso in guardia, sulla evenienza di avere a che fare con soggetti scoliotici.
Per essi dovrà attenersi ai principi fondamentali enunciati sopra ed eventualmente limitare e adeguare ad essi l'attività motoria proposta.

  • Il parere dell'ALLENATORE.
L'allenatore, per il suo ruolo peculiare di allenare un soggetto per prepararlo alla pratica della specialità sportiva di cui si tratti, è assimilabile all'istruttore.
Nelle società sportive di livello professionistico, di fronte ad un soggetto scoliotico, si limiterà all'insegnamento dei fondamentali individuali e di squadra appartenenti a quello specifico sport ed al gioco o alla gara.
In particolare egli lascerà la preparazione atletica di base ad un insegnante che avrà una competenza specifica in materia di scoliosi, accettando eventualmente anche certi adattamenti del gesto proposti dall'insegnante stesso.
Nelle società sportive minori sarà bene che l'allenatore si protegga con una certificazione medica attestante l'idoneità del soggetto scoliotico a praticare quell'attività sportiva in modo non agonistico e che non si addentri in esercizi di preparazione atletica di base, per evitare di incorrere in errori, non essendo lui lo specialista ginnico della scoliosi, né avendone la voglia di diventarlo.
Egli inoltre non dovrà umiliare il soggetto scoliotico facendolo sentire diverso dagli altri limitandolo nell'attività sportiva non agonistica: lo scoliotico, se un certificato medico lo attesta, potrà praticarla senza problemi, aggiungendo, magari per conto proprio, la preparazione fisica di base fatta sotto la guida di mani esperte come quelle di un Maestro di Ginnastica.