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Buon Natale!!!

Volevo augurare Buon Natale a tutti e un felice anno nuovo!
Mi prendo qualche giorno di pausa anch'io, quindi ci risentiamo tra qualche giorno con nuovi post e nuovi video!
A presto!
Auguri a tutti!!!!



Gli appoggi Baumann.





Questi sono gli appoggi Baumann!
Forse a qualcuno sarà capitato di vederli in qualche palestra scolastica, ma credo di poter affermare, senza correre il rischio di essere smentito, che la maggior parte di voi non conosca questo grande attrezzo della Ginnastica classica.
E dico "grande attrezzo" perchè, al pari del quadro svedese, si possono svolgere grandi esercizi.
E quelli che vedete nella foto sono quelli veri, nel senso che in commercio o in alcune palestre mi è capitato di vederne alcuni di dimensioni più piccole.
Questo per qualcuno potrà non voler dire nulla, ma se il Maestro Emilio Baumann li aveva pensati con quelle precie misure un motivo ci sarà, ed il motivo è che queste dimensioni consentono a tutti di eseguire gli esercizi per i quali gli appoggi sono stati inventati.
Gli appoggi hanno una forma particolare, come vedete nella foto, hanno una base di cm 18x10 che presenta un'ampia e poco profonda scanalatura longitudinale, tale da limitare il contatto col suolo soltanto con i lati ed aumentare quindi l'attrito col suolo stesso, l'altezza è di cm 12 e chiaramente, quando si eseguono gli esercizi, ne servono due per persona.
Gli appoggi Baumann sono un tipico attrezzo di potenziamento muscolare soprattutto dei muscoli del cingolo scapolo-omerale, oltre che dei muscoli addominali e di tutti gli altri muscoli del corpo; questo fatto impone di alternare questi esercizi con esercizi di scioltezza articolare e di stiramento soprattutto dei muscoli della spalla.
Lo studio degli appoggi Baumann ha lo scopo soprattutto di rafforzare la muscolatura delle braccia e di tutto il cingolo scapolo-omerale al fine di prevenire i danni che potrebbero derivare in seguito a cadute accidentali; per questo motivo, tutte le persone dovrebbero sempre tenersi in esercizio con gli appoggi Baumann.
Il Maestro Baumann descrive quattro posizioni principali:
- Posizione di "corpo proteso dietro"
- Posizione di "raccolta sollevata framezzo"
- Posizione di "corpo a squadra sollevata"
- Posizione di "corpo proteso avanti"
E poi vengono descritti tre esercizi fondamentali:
- "i piegamenti sulle braccia"
- "il cambiamento per framezzo (senza toccare terra coi piedi) da corpo proteso dietro a corpo proteso avanti"
- "il tenere la posizione di squadra sollevata"
La capacità di eseguire questi tre esercizi testimonia che: per il primo esercizio, l'allievo ha acquisito una certa forza nei muscoli estensori del gomito; per il secondo esercizio, ha acquisito un ottimo controllo dei muscoli del cingolo scapolo-omerale; per il terzo esercizio, che i muscoli addominali sono sufficientemente sviluppati.
Nel video che mostrerò, mi vedrete eseguire alcuni esercizi agli appoggi Baumann.
Chiaramente gli esercizi che vedrete sono tutti da ritenere dei punti di arrivo e non dei punti di partenza, nel senso che la persona che mi viene in palestra per le prime volte non gli farò fare questi esercizi ma inizierà a studiare (perchè di studio si tratta) l'attrezzo attraverso esercizi più semplici e con una difficoltà crescente, dal più semplice al più complesso.
Quindi, come tutti gli attrezzi della Ginnastica classica, anche gli appoggi Baumnann, hanno una precisa progressione didattica che l'insegnante deve conoscere e saper proporre all'allievo, per portare l'allievo ad eseguire anche gli esercizi più difficili e faticosi, evitando traumi o dolori inutili. Ricordo che la Ginnastica è igiene e quindi salute! Non ci si deve fare male!
In seguito farò vedere anche altri esercizi agli appoggi Baumann, ancora più difficili e faticosi.
Buona visione.
Come sempre se ci sono domande vi invito a farmele, tutte quelle che vi vengono in mente! A presto.



Sono anche su Flickr!

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Una vera palestra di Ginnastica...


Ho creato il mio primo album di foto su Flickr!
In questo modo spero di dare ancora maggiore visibilità al mio blog e alle mie idee!
Presto ne aggiungerò altre!
A presto!

Il giorno dopo...

Magari quello che scriverò in questo post non interesserà a nessuno, però mi andava di scrivere quello che pensavo.
Sabato e Domenica come saprete ero al Duchenne per il Convegno "Piede e Ginnastica".
È STATO UN GRANDE CONVEGNO!!! SIA SABATO, DURANTE LA PARTE TEORICA, CHE DOMENICA MATTINA, DURANTE LA PRATICA, SONO STATE FATTE RIFLESSIONI E AFFRONTATI ARGOMENTI E TRATTE CONCLUSIONI CHE PERSONALMENTE MI HANNO ARRICCHITO TANTISSIMO DAL PUNTO DI VISTA PROFESSIONALE E MI HANNO DATO NUOVA CARICA PER CONTINUARE AD ANDARE AVANTI SU QUESTA STRADA!
Sabato avevo invitato alcuni genitori di bambini che frequentano il corso di Ginnastica Correttiva per i piedi piatti in palestra da me, e vedere questi genitori in prima fila, di cui uno è un medico, ascoltare il Prof. Marco Pecchioli, rimanere affascinati da quello che diceva, capire quello che veniva spiegato, fare domande, raccontare le loro esperienze personali, mi ha dato una grandissima soddisfazione!!!
E sentirmi ringraziare da parte dei genitori per aver dato loro la possibilità di ascoltare le parole del Prof. Pecchioli, vuol dire che hanno capito l'importanza di quello che è stato detto!
PER QUESTO VOLEVO RINGRAZIARLI PER ESSERE VENUTI FINO A FIRENZE E AVER RINUNCIATO AD UN LORO GIORNO DI RIPOSO, A POTER FARE LE LORO COSE CON CALMA, CHE GENERALMENTE TUTTE LE FAMIGLIE FANNO IL SABATO POMERIGGIO, IN PARTICOLAR MODO ORA CHE SI AVVICINANO LE FESTE NATALIZIE!
VOLEVO RINGRAZIARLI ANCHE PER ESSERE RIMASTI A CENA CON NOI, IL SOTTOSCRITTO ED I BAMBINI, IL SABATO SERA A FIRENZE, ABBIAMO PASSATO UNA SERATA VERAMENTE BELLA!
Poi volevo ringraziare i protagonisti dei due giorni: I BAMBINI!
Sono rimasti tutto il Sabato pomeriggio ad ascoltare discorsi che per loro non volevano dire nulla (fortunatamente li ho portati nella palestra dell'Istituto Duchenne e hanno fatto un po' di Ginnastica), hanno dormito con me all'Istituto (e questo sicuramente per loro è stata la parte più divertente) e la domenica hanno sopportato 4 ore di didattica con noi Maestri di Ginnastica che li abbiamo fatti lavorare come matti per far vedere gli esercizi per il piede piatto, anche se penso che per loro, fare queste esperienze, sia utilissimo e penso che se le ritroveranno più avanti quando saranno più grandi! E POTRANNO DIRE CHE GRAZIE ALLA GINNASTICA LORO NON SI SONO OPERATI DI PIEDE PIATTO! Perché i bambini che avevo portato avevano tutti l'indicazione chirurgica per i piedi piatti!
Infine volevo ringraziare, il Prof. Marco Pecchioli per tutto quello che ha fatto, che sta facendo e che farà e per tutto quello che mi sta dando sotto tutti i punti di vista, e tutto l'Istituto Duchenne per la disponibilità che ogni volta mi offre quando chiedo di poter portare degli ospiti! GRAZIE VERAMENTE!!!

A presto.

Programma definitivo Convegno "Piede e Ginnastica".

Mi è arrivato il programma definitivo del Convegno di domani, Sabato 10 Dicembre 2011.
A grandi linee confermo quello che avevo scritto Lunedì, aggiungo alcuni dettagli specifici:

ore 15.10 Fisiologia dei movimenti del piede: la funzione specifica dei ligamenti; la mobilità fisiologica; piede-ginocchio-anca; terminologia
ore 16.00 Patologia del piede di interesse ginnastico: distorsioni; lussazioni; fratture; osteocondrosi; malformazioni(piede torto congenito, metatarso varo, piattismo, alluce valgo, deformità); artrosi
ore 16.45 Casi di piede piatto
ore 17.00 La Ginnastica Medica nelle patologie del piede indicate sopra
ore 17.45 Cenni sulla chirurgia del Piede Piatto e su cosa fare dopo la chirurgia
ore 18.15 Ginnastica Correttiva secondo le Tecniche I.D. nel Piede Piatto

Il resto del programma è confermato quello che avevo scritto precedentemente.
A presto.

Convegno di aggiornamento.

Sabato 10 e Domenica 11 Dicembre 2011 all'Istituto Duchenne, Scuola Nazionale di Educazione Fisica, dalle ore 15 alle ore 19.30 si terrà il Convegno di aggiornamento dal tema "Piede e Ginnastica".
Purtroppo non posso riportare il programma preciso perchè non mi è stato mandato, comunque a grandi linee quello del Sabato sarà il seguente:

- ore 15.00 PRESENTAZIONE CONVEGNO
- ore 15.15 Anatomia, fisiologia e meccanica del piede
- ore 16.00 Patologie del piede di interesse ginnastico
- ore 17.00 Presentazione e discussioni di casi e cenni sulla chirurgia
- ore 17.45 INTERVALLO
- ore 18.00 Ginnastica medica e correttiva secondo le Tecniche I.D. nelle patologie del piede di interesse ginnastico
- ore 19.30 FINE LAVORI

La mia relazione parlerà di un caso di una bambina che ho seguito io e che doveva essere operata di piede piatto.

La Domenica 11 dalle 10.00 alle 14.00 ci sarà invece la parte pratica dove verranno affrontati e studiati i seguenti attrezzi ed esercizi:
- FUNICELLA
- PLANTOSCOPIO
- ESERCIZI PER IL PIEDE

Chi fosse interessato a partecipare può chiamare la segreteria dell'Istituto Duchenne al numero 055-4360774 oppure inviare una mail all'indirizzo info@duchenne.it per confermare la propria presenza e per avere ulteriori informazioni.

Il Prof. Pecchioli che fa ginnastica con noi.

Questo video è tratto dalle riprese fatte durante la didattica del Convegno di aggiornamento dal tema "Dorso Curvo e Ginnastica" che si è tenuto Domenica 20 Novembre 2011 all'Istituto Duchenne e mostra il Prof. Marco Pecchioli in tuta che fa Ginnastica con noi eseguendo alcuni esercizi tra cui una capriola in dietro dalla scala dritta.
Vi posso assicurare che per un allievo vedere il proprio Maestro che si mette la tuta e fa Ginnastica con lui, che quando spiega un esercizio prima te lo fa vedere lui e poi ti invita a provare, è un grande esempio e stimolo!
E sottolineo il fatto che si metta in tuta e che per primo lo faccia vedere! E non aggiungo altro perché se no mi dilungo troppo su un argomento di cui ho ampiamente parlato e discusso in uno dei primi post che scrissi...
QUESTO SIGNIFICA ESSERE UN GRANDE MAESTRO DI GINNASTICA! SOTTO TUTTI I PUNTI DI VISTA!
Questo è uno dei motivi per cui noi allievi crediamo in quello che ci insegna il Prof. Marco Pecchioli e lo stimiamo come Maestro e come Ortopedico!

Ognuno faccia le sue riflessioni.
Fatemi sapere cosa ne pensate.
A presto!




Quadro Svedese: un pò di esercizi.

Lo avevo promesso e finalmente ci sono riuscito!
Con questo post inizierò a far vedere alcuni esercizi che si possono eseguire al Quadro Svedese!
Qualcuno dirà finalmente!
In effetti è un po' che lo avevo promesso.
Nel frattempo avevo fatto vedere altri filmati fatti in altri palestre di miei colleghi, sia di adulti che di bambini.
Però con questo video inizierò a far vedere gli esercizi dicendo anche il nome, in modo che se qualcuno vorrà prendere degli spunti lo potrà fare.
MI RACCOMANDO: NON IMPROVVISATE MAI! GLI ESERCIZI CHE VEDRETE HANNO UNA PRECISA PROGRESSIONE DIDATTICA E VA RISPETTATA ALLA LETTERA! IL RISCHIO È DI FARSI MALE SERIAMENTE! E IN PARTICOLAR MODO CON I BAMBINI NON SI DEVE ASSOLUTAMENTE CORRERE RISCHI!
Se ci fosse qualche dubbio o qualche domanda sugli esercizi fatemele pure, cercherò di rispondere il prima possibile.
In seguito metterò altri video di esercizi sia del Quadro Svedese che di altri attrezzi della Ginnastica classica.
A presto!



Convegno di aggiornamento.

Sabato 19 e Domenica 20 Novembre 2011 si terrà presso l'Istituto Duchenne, Scuola Nazionale di Educazione Fisica, il Convegno di aggiornamento dal tema "DORSO CURVO E GINNASTICA".

Il programma del Sabato sarà il seguente:

ore 15.10 Anatomia normale e patologica della colonna vertebrale.
ore 16.00 Fisiologia dei movimenti della colonna vertebrale:
movimenti sul piano sagittale
movimenti sul piano frontale
movimenti sul piano trasversale
movimenti dei singoli distretti: cervicale, dorsale, lombare
le cerniere naturali e le cerniere "patologiche"
le faccette articolari posteriori
il sostegno della colonna vertebrale e le reazioni di equilibrio

ore 16.30 Patologia della colonna vertebtrale nel Dorso Curvo:
le forme paramorfiche
le forme dismorfiche: congenite, osteocondrosiche, infettive, traumatiche, tumorali, ecc.

ore 16.45 DISCUSSIONE DI CASO CHIRURGICO
ore 17.00 Andamento del Dorso Curvo nel corso della vita e le ripercussioni del Dorso Curvo nei confronti delle attività quotidiane, lavorative, sportive, comportamentali.
ore 17.15 Discussione
ore 17.30 Intervallo
ore 17.45 La Ginnastica Correttiva secondo le Tecniche I.D. nelle forme paramorfiche
ore 18.00 La Ginnastica Medica secondo le Tecniche I.D. nelle forme dismorfiche
ore 19.00 Discussione
ore 19.30 Chiusura dei lavori

Domenica 20 dalle 10.00 alle 14.00 si terrà la parte pratica dove verranno affrontati e discussi i seguenti attrezzi ed esercizi:
- MO-DO (MOdellatore-DOrsale)
- SCALA CURVA
- SCALA DRITTA
- ESERCIZI PER IL DORSO CURVO
- STUDIO DEL MODELLAGGIO
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Chi fosse interessato a partecipare è pregato di chiamare la segreteria dell'Istituto Duchenne e confermare la propria presenza.
Il numero è 055-4360774
.

Piede Piatto: un pò di Anatomia.....

Fino ad ora ho sempre parlato di Piede Piatto attraverso foto di piedi, video o immagini di impronte.
In questo post voglio fare di più.
Voglio far vedere alcune immagini tratte dal libro del Prof. Marco Pecchioli, ELEMENTI DI GINNASTICA CORRETTIVA.
A qualcuno le immagini che vedrà potrebbero dare noia o potrebbero risultare sgradevoli o macabre. Io personalmente non ci trovo niente di male: in fin dei conti è così che si studiava Anatomia una volta. E si dovrebbe studiare ancora così, ma se non lo sapete in Italia, a Medicina, l'Anatomia si studia solo sui libri e non più facendo dissezione anatomica in aula di dissezione!!! Evito di addentrarmi in questo argomento altrimenti so già che smuoverei un vespaio...
Nelle immagini vedrete in particolare l'inserzione del muscolo Tibiale Anteriore.
Se ricordate ho scritto un post in data 07 Aprile 2011, dove attraverso un video facevo vedere l'azione del Tibiale Anteriore. Se lo andate a riguardare sicuramente capirete meglio le immagini di questo post.
Con queste nuove immagini vorrei far capire che quello che afferma il Prof. Marco Pecchioli, è frutto di anni di studi fatti in prima persona!
Per questo noi collaboratori crediamo in quello che ci ha insegnato e ci sta insegnando: PERCHÉ CE LO HA DIMOSTRATO E FATTO VEDERE ATTRAVERSO IMMAGINI E FILMATI FATTI DA LUI STESSO!!!
COME SI FA A NON CREDERE A DELLE IMMAGINI CHE MOSTRANO LA VERITÀ? EPPURE CI SONO ORTOPEDICI, FISIOTERAPISTI, CHIRURGHI, INSEGNANTI DI EDUCAZIONE FISICA CHE CONTINUANO A OSTACOLARLO E A DIRE CHE QUELLO CHE AFFERMA NON É VERO!!! ANCHE DI FRONTE A DATI DI FATTO COME QUELLI CHE VEDRETE VOI!!!
Come sempre vi invito a farmi tutte le domande che volete, anche le più banali (che come dice il Prof. Pecchioli "Sono le più importanti"), a dire la vostra opinione, anche se diversa da quella che ho espresso! Anzi sarebbe importante e utile se a volte si aprisse un dibattito!
Spero che il tipo di immagini non venga giudicato solo come qualcosa di inopportuno e macabro, ma che possa essere utile a chiarire ulteriormente le idee su quello che afferma il Prof. Marco Pecchioli e che io più volte ho riportato e fatto vedere in alcuni post.
A presto.





IMMAGINE TRATTA DAL LIBRO DEL PROF. MARCO PECCHIOLI, "ELEMENTI DI GINNASTICA CORRETTIVA". A) Questa immagine mostra il decorso della parte terminale del tendine del muscolo Tibiale Anteriore visto dalla sua parte mediale in un piede di destra. La guaina è stata incisa a livello dell'estremo distale della gamba per mostrare la lucentezza e la robustezza del tendine stesso. Il tendine del Tibiale Anteriore è ben visibile e palpabile sul vivente. B) Piede di sinistra. Tendine del muscolo Tibiale Anteriore liberato dalla guaina e sollevato da uno specillo. Non è raro incontrare qualcuno che ha studiato i muscoli soltanto sui libri, che si immagina che il tendine del muscolo Tibiale Anteriore si fissi sul dorso del piede (avendo così una azione correttiva nei confronti del Piede Piatto Paramorfico). Spero con questa immagine di poter sradicare tale errata fantasia e poter far capire, anche alle menti meno illuminate, che la contrazione del muscolo Tibiale Anteriore è piattizzante per la volta plantare, determinando una forte supinazione dell'avampiede ed estendendo la Chopart e la Lisfranc nel contribuire a flettere dorsalmente il piede. C) Questa immagine del piede di sinistra visto dall'alto vuole chiarire ancora meglio delle precedenti l'inserzione del tendine del muscolo Tibiale Anteriore sulla parte infero-mediale del primo cuneiforme e della base del primo metatarsale. Il tendine è stato staccato dalla sua origine prossimale e spostato verso il basso mantenendo una leggera tensione.

XV Congresso Nazionale della S.I.E.F.

Venerdì 28 e Sabato 29 Ottobre 2011 si è tenuto, a Torino, il XV Congresso Nazionale della S.I.E.F., Società Italiana di Educazione Fisica, dal titolo "La ginnastica militare e la ginnastica educativa nella costruzione dell'Italia unita".
Purtroppo non ho potuto parteciparvi per motivi personali. Quando saranno pronti gli atti del congresso farò vedere qualcosa delle relazioni che sono state presentate da alcuni miei colleghi e Maestri.
In attesa di questo, voglio riportare la presentazione del corso che ha scritto la presidente della S.I.E.F. Cristina Baroni sul volantino del Congresso.
Ritengo che quanto scritto dalla presidente S.I.E.F. Cristina Baroni (che tra l'altro è una dei miei Maestri) sia estremamente importante per la società in cui viviamo e che inquadri perfettamente la situazione attuale in cui si trova la ginnastica in Italia.
Buona lettura.


"In occasione dei 150 anni dell'Unità d'Italia riteniamo opportuno e doveroso soffermarsi, con il nostro Congresso Nazionale annuale, sulla storia della nostra materia, in particolar modo sulle modalità e sulle motivazioni che hanno portato, agli inizi dell'Ottocento, alla sua introduzione nel nostro Paese.
Questo fatto vuole e può significare tante cose.
In primo luogo, significa evidenziare il fatto che, cosa non scontata nella generale mancanza di cultura storica sulla nostra materia, l'associazione mentale così diffusa tra ginnastica e fascismo non ha ragione di essere: il fascismo fa parte della nostra storia ma non la esaurisce certo.
Basti pensare, in epoca moderna, a quel testo geniale che è il De Arte Gymnastica del Mercuriale, scritto ben 400 anni fa.
Significa poi sottolineare gli ideali che hanno sotteso alla volontà di accogliere la ginnastica, che già in ampia parte d'Europa stava trovando studiosi, cultori ed estimatori, quale pratica indispensabile non solo per un'efficienza fisica imprescindibile a quei tempi in ambito militare, ma anche quale strumento di crescita, fisica ed insieme mentale, dell'intera popolazione.
Tutto ciò ha fatto sì che uno dei primi atti del neo-nato Regno d'Italia sia stato quello di introdurre la ginnastica in tutte le scuole del Regno.
Questo grande movimento di idee, di passioni e di ideali che, anche in questo settore, hanno caratterizzato questo momento storico si è poi frantumato contro le enormi strutturali difficoltà incontrate dai cultori della ginnastica per rendere attuabile e quindi efficace questo atto legislativo, difficoltà che hanno reso facile vita a quelle "celebrità scientifiche" che vollero sostituire la ginnastica con i cosiddetti "giochi inglesi", trovando la quiescenza di molti maestri di ginnastica, dato che, come scrisse il Baumann nel 1905, "si fa minor fatica assistendo ai giochi della scolaresca che a mantenerli in ordine, comandarli e trascinarli con l'esempio, col fascino e colla suggestione".
Tutto ciò deve portarci ad una riflessione sulla realtà di oggi, sulla assenza della ginnastica nelle scuole, sulla carenza di palestre ben attrezzate, sulla difficoltà a formare insegnanti in questo settore, e sulla poca o nulla considerazione che il mondo medico ha della ginnastica, quale strumento imprescindibile per quel "conseguimento e mantenimento della buona salute", che rientra nella definizione stessa di GINNASTICA, costituendone quindi la finalità specifica.
Questa riflessione deve vertere in primis su una definizione condivisa della nostra materia, e sulla sua conseguente differenziazione da ciò che oggi, in modo generico e del tutto indifferenziato, si vuole indicare come "sport", mentre anche a questo termine occorrerebbe dare un significato preciso, ed anch'esso condiviso.
Siamo certi che la chiarezza, insieme terminologica e concettuale, su questo punto, ed una conseguente azione politica che prenda atto di tale distinzione (ad esempio, provvedendo le scuole delle palestre, delle attrezzature e dei "Maestri di Ginnastica"), potrebbe costituire un elemento di profonda innovazione nella realtà attuale.
Vi aspettiamo numerosi, perché questo argomento, per i suoi risvolti educativi, sociali e sanitari, è della massima importanza per il futuro del nostro Paese.

INTERVISTA AL PROF. MARCO PECCHIOLI....ASCOLTATELA!!!!!!

Questa intervista è stata fatta in occasione della Festa del Medico di Famiglia che si tiene in questa settimana a Firenze, dal 24 al 29 Ottobre. Per ulteriori informazioni su questo evento o altri correlati, potete consultare il sito www.festadelmedicodifamiglia.it o www.intoscana.it.
Ascoltatela attentamente, secondo me è molto utile a chiarire alcuni concetti fondamentali di cui vi ho parlato io altre volte, come la differenza tra sport e ginnastica, l'impegno dell'Istituto Duchenne nel promuovere la ginnastica e nel formare personale altamente qualificato, a sfatare alcuni luoghi comuni sull'artrosi e cosa si dovrebbe e non si dovrebbe fare in caso di patologia artrosica.
E poi finalmente vedrete il Prof. Marco Pecchioli! Così quando ne riparlerò saprete chi è!
Buon ascolto!



Convegno di aggiornamento.

Sabato 23 Ottobre all'Istituto Duchenne di Firenze dalle 15.00 alle 19.30, si terrà il convegno di aggiornamento dal titolo "SCOLIOSI E GINNASTICA - Novità nel trattamento della scoliosi.
Il programma della giornata è il seguente:
ORE 15.00
- Lezione Magistrale: Novità nel trattamento della scoliosi.
- Anatomia normale e patologica della colonna vertebrale.
- Fisiologia dei movimenti della colonna vertebrale.
- Patologia della colonna vertebrale nella scoliosi: significato della
angolazione, rotazione, torsione, cuneizzazione, posizione.
- Comportamento del gibbo nei movimenti del tronco.
- L'asimmetria toracica anteriore.
ORE 16.30
- Il corsetto Chêneau: la parola del tecnico ortopedico.
ORE 17.00
- Classificazioni delle scoliosi.
- Andamento delle scoliosi.
- Un caso di scoliosi.
ORE 17.15
- DISCUSSIONE.
ORE 17.30
- INTERVALLO.
ORE 17.45
- Significato della Ginnastica nella scoliosi: i principi delle Tecniche
I.D.
ORE 19.00
- DISCUSSIONE.
ORE 19.30
- Chiusura dei lavori.


Relatori:
Marco Pecchioli - Ortopedico
Claudio Bianchini - Maestro di Ginnastica
Danilo Matteucci - Maestro di Ginnastica
Maria Pia Petrucci - Maestra di Ginnastica
Andrea Giusti - Maestro di Ginnastica
Rosa Pascai - Tecnico Ortopedico


Il convegno si completerà la Domenica mattina, 23 Ottobre, con la parte pratica, dove verrano affrontati e provati i seguenti esercizi e attrezzi:
- Studio dei modellaggi dei gibbi.
- Allungamento ischiocrurali (i.c.)
- Esercizi in corsetto.
- Trapezio.
- Scala orizzontale.


Chi fosse interessato a partecipare è pregato di chiamare la segreteria dell'Istituto Duchenne, 055-4360774, per comunicare la sua presenza.

La mia relazione verrà esposta verso le 17.00.
In seguito vedrò di metterla anche sul blog.
A presto.

Un caso di piede piatto.

Anche questo caso è stato seguito da me in palestra e la relazione è stata presentata al "Corso di Aggiornamento sul Piede Piatto" di Dicembre 2009.
Secondo un Ortopedico di Firenze, questa ragazzina, doveva effettuare l'intervento chirurgico ai piedi per risolvere il problema di piattismo.
Questa era l'unica alternativa possibile...secondo lui...
Questa ragazzina oggi ha 14 anni e sta benissimo! Non si è operata, i suoi piedi hanno una ottima funzionalità e sono PERFETTI!!!
Potrete leggere nella relazione la storia e alla fine vedrete il video, che ho montato e lasciato come ricordo alla ragazzina e alla sua famiglia, del lavoro fatto e dei risultati ottenuti.
Buona lettura.



La storia di Sara

Nel Dicembre 2003 all’età di 7 anni Sara effettua una visita da un ortopedico di Pisa il quale le diagnostica un piattismo ai piedi.
L'Ortopedico rassicura comunque i genitori sostenendo che la situazione non è poi così grave in quanto le ossa erano ben conformate e il problema si sarebbe risolto con la crescita.
Sconsiglia i plantari perché potrebbero dare problemi alle ginocchia e suggerisce di aspettare un anno per vedere cosa succede.
Non si parla di ginnastica.
Nel Settembre 2004 viene effettuato un controllo dallo stesso Ortopedico e la situazione non è cambiata molto.
I piedi continuano ad essere piatti, ma a suo modo di vedere non c’è stato un peggioramento, per questo si decide di continuare ad aspettare e non fare nulla.
Nel Novembre 2006, consigliati dalla pediatra, i genitori la portano in visita da un Ortopedico di Firenze presso l’ospedale pediatrico Meyer di Firenze.
La diagnosi è: piede pronato bilaterale (piatto valgo di 2° grado con tendine d’Achille corto). Si parla per la prima volta di ginnastica correttiva ma vengono informati i genitori anche della possibilità chirurgica correttiva con endortesi senotarsica.
Sara inizia a frequentare la palestra nei primi mesi del 2007 solo una volta alla settimana in quanto impegnata nell’attività sportiva della scherma.
A Settembre 2007 di comune accordo con i genitori decidiamo di far frequentare il corso di ginnastica correttiva non più una sola volta ma due volte alla settimana.
Ad Aprile 2008 invito la madre a fare una visita di controllo dal Prof. Pecchioli il quale riscontra: piede piatto lasso lievemente strutturato, ma che, grazie al trattamento fatto, mostra una ottima funzionalità ed una perfetta correzione volontaria dell’assetto delle volte plantari. Continuando con questa ginnastica esso risolverà completamente. […]Non ci sono indicazioni chirurgiche.
La stessa pediatra di famiglia nei controlli periodici effettuati nota il miglioramento e ammette che l’intervento proposto non era necessario (N.d.A.: la pediatra non mi ha mai chiesto delucidazioni sul tipo di lavoro fatto con Sara).

Questa è la funzionalità dei piedi di Sara.

Il caso di Giacomo.

Scusate se non mi sono fatto più sentire ma in questi giorni sono stato dietro ad un progetto a cui sto lavorando e su cui, appena potrò, vi aggiornerò.
In data 9 Settembre pubblicai un post dove parlavo del caso di piede piatto di Giacomo, che ho seguito in palestra e di cui portai la relazione durante il "Convegno di Aggiornamento sul piede piatto" nel Dicembre 2009.
Mostrai tutte le foto e i video e alla fine dissi che quest'anno, quando Giacomo sarebbe ritornato in palestra, avrei fatto di nuovo delle foto per dimostrare che, a distanza ormai di 3 anni dal possibile intervento, i piedi di Giacomo sono assolutamente perfetti, e ribadire che l'intervento chirurgico nel caso di Giacomo sarebbe stato assolutamente inutile e dannoso!
Come promesso eccovi le foto scattate ieri 4 Ottobre 2011 quando Giacomo è tornato in palestra.
Il piede è in assetto normale!
A voi tutte le valutazioni del caso.








Un esempio per tutti.

In questo post voglio riportare alcune foto che ho scattato Sabato, ad un quadro, all'Istituto Duchenne.
Nel quadro c'erano delle lettere e alcune foto.
In pratica si trattava dei ringraziamenti che un allievo dell'Istituto faceva a tutti le persone che lavorano nell'Istituto stesso ed in particolare al suo Maestro Danilo (che tra l'altro è uno dei miei Maestri) e della risposta che Danilo ha dato al suo allievo.
La persona in questione è un signore di 74 anni, grande sportivo, che partecipa a manifestazioni sportive come per esempio Gran Fondo o Maratone o fa immersioni subacquee.
Questa è la lettera che questo signore ha scritto a Danilo. Spero riusciate a leggerla.







Mentre questa è la risposta che Danilo ha dato al suo allievo.







E queste sono solo alcune delle manifestazioni sportive a cui ha preso parte questa persona.







Ed ecco il quadro nel suo insieme. Purtroppo l'immagine non è delle migliori.







A chi mi dice che la ginnastica non serve o è noiosa o che noi (inteso come gruppo di studio dell'Istituto Duchenne) siamo contro lo sport, gli consiglio di guardare bene questo post e leggere attentamente la lettera che ha scritto questo signore al suo (e mio...) Maestro Danilo.

A presto.

Convegno di aggiornamento.

Sabato 24 e Domenica 25 Settembre presso l'Istituto Duchenne riparte l'anno accademico che si apre con il Convegno di aggiornamento "GINNASTICA E MAL DI SCHIENA.
Questo il programma del Convegno:
- Anatomia normale e patologica della colonna vertebrale
- Fisiologia dei movimenti della colonna vertebrale
- Patologia: classificazione delle cause del Mal di Schiena
- Stenosi rachidea: casi ed esperienze
- Spondilolistesi: casi ed esperienze
- Instabilità vertebrale: casi ed esperienze
- La Ginnastica Correttiva secondo le Tecniche I.D. nelle forme di Mal di Schiena paramorfiche
- La Ginnastica Medica secondo le Tecniche I.D. nella patologia della colonna vertebrale
- Discussione

La mia relazione riguarderà l'INSTABILITÁ VERTEBRALE e sarà oggetto di una caso di un ragazzo che ho seguito io in palestra e visitato dal Prof. Marco Pecchioli.
Chi fosse interessato può ancora iscriversi telefonando alla segreteria dell'Istituto Duchenne.

Ognuno deve essere libero di pensarla come gli pare.

Ognuno deve essere libero di pensarla come gli pare, diceva un folto gruppo di persone che voleva sostenere un Tizio che, litigando con un altro, affermava che non è affatto vero che buttandoci di sotto dalla cima del campanile di Giotto, si muoia sul colpo sfracellandoci al suolo.
Ognuno deve essere libero di pensarla come gli pare e non è giusto - ribadivano quelle persone - che quell'Altro pretenda di imporre arrogantemente la propria opinione ed anzi trattenga addirittura con la forza, per un braccio, quella Ragazzina che vuole buttarsi di sotto.
Tu devi lasciarla fare, devi lasciarla libera di fare quello che le piace, perché buttarsi dal campanile di Giotto - insisteva quel Tizio - è un'esperienza anch'essa, dalla quale, chi la prova, può imparare tante cose che gli saranno utili per tutto il resto della vita. Ma come è possibile morire...che cosa c'entra "schiantarsi al suolo"...ma chi l'ha detto...Dove sta scritto...!?Non è affatto provato ed anche se fosse successo qualche volta, ciò sarebbe accaduto rarissimamente e per sbaglio di qualcuno, o forse i giornali avrebbero gonfiato a dismisura l'accaduto per cui, un banale graffio, sarebbe diventato un suicidio...
Ha ragione - ribattevano le persone per dar manforte a Tizio - ognuno ha il diritto di pensarla a modo suo ed è veramente assurdo e vergognoso che al giorno d'oggi esistano ancora delle persone così retrive, prepotenti e facinorose che vogliono a tutti i costi imporre agli altri la propria idea...e quel che è peggio, cerchino di inculcarla ai bambini e li plagino senza che essi se ne possano accorgere.
Bisogna rispettare le opinioni di ogni persona.
Ad ogni individuo deve essere garantita la propria identità. Ma soprattutto bisogna rispettare la libertà di ognuno - insistevano quelle persone.
Quell'Altro che aveva all'ultimo momento quella ragazzina per un braccio si sentì così isolato a sostenere la sua intuizione che dovette lasciarla andare.
La Ragazzina cascò di sotto e si sfracellò al suolo.
Allora Tizio disse: come facevo io a sapere che sarebbe morta...?
Una di quelle persone filmò tutto il volo di quella disgraziata e andò a proporre l'acquisto della pellicola alla televisione privata che le offriva più soldi; un'altra persona telefonò a suo zio che aspettava da un anno che capitasse un cuore per il trapianto; un'altra persona ancora, era un giovane studente di medicina che voleva imparare a mettere i punti; un'altro era un impresario delle pompe funebri e cercò nelle tasche del vestito della Ragazzina il numero di telefono di casa sua per far conoscere la sua ditta ai suoi genitori; un altro era un sadico che godeva del male altrui; poi c'erano anche diversi delinquenti comuni, ladruncoli, drogati, ubriaconi, travestiti, qualunquisti, menefreghisti, eccetera; un altro ancora era un imbecille che passava di lì e che diceva sempre quello che tutti dicevano.
Poi arrivò una persona che aveva studiato molto e che conosceva molte cose e disse: "In molti casi non sappiamo ancora che cosa sia bene e che cosa sia male; in altri casi è molto difficile stabilirlo, ma ci si può arrivare; in altri casi ancora, le cose sono già conosciute ed oggi, per esse, sappiamo già che cosa è bene e che cosa è male. Per fortuna questo è un settore che col progredire delle conoscenze si espande sempre di più ed in questi casi ormai studiati, non si può più né discutere, né opinare: sappiamo".
Intanto la Ragazzina era già morta per sempre.



Marco Pecchioli.

Un caso di piede piatto che ho seguito.

Voglio riportare un'altro caso che ho seguito, di un bambino che doveva essere operato ai piedi.
Presentai la sua relazione al convegno di aggiornamento all'Istituto Duchenne nel Dicembre 2009.
Il bambino sarebbe stato operato proprio nel mese di Dicembre 2009.
Io mi opposi con tutte le mie forze e tutti i miei mezzi a disposizione a questa cosa e fortunatamente la mamma decise di non operarlo, andando contro anche alla volontà del padre, il quale riteneva che l'operazione fosse necessaria.
Vedrete il filmato che girai a dicembre 2009 e che detti al padre per provare a convincerlo del fatto che si sarebbe potuto evitare l'intervento, e poi il filmato che girai a distanza di un anno circa (quindi Dicembre 2010) per dimostrare che il piede del bambino funzionava benissimo e l'arco plantare era praticamente perfetto.
In conclusione l'intervento sarebbe stato assolutamente inutile!!!!
L'intervento sarebbe stato eseguito da un chirurgo di Firenze.
Buona lettura.



Giacomo passa la prima visita a Firenze all’Ospedale Pediatrico Meyer in data 06/03/2007 sotto consiglio della pediatra la quale si accorge che i piedi di Giacomo hanno qualcosa che non va.
La diagnosi è : piede cavo valgo con notevole pronazione e iniziale alluce valgo si propone ginnastica correttiva per un anno e controllo tra un anno in caso di pronazione persistente vi è indicazione alla correzione chirurgica con endortesi senotarsica riassorbibile.
I genitori sono di parere contrastante: la mamma vuole tentare la strada della ginnastica mentre il padre (medico chirurgo) lo avrebbe fatto operare subito.
Giacomo inizia a frequentare la palestra ad Aprile 2007 solo una volta alla settimana perché lo stesso medico dell’Ospedale Meyer aveva suggerito l’attività sportiva del karate come aiuto alla soluzione del problema.
Alla visita di controllo di un anno dopo (Marzo 2008) il medico afferma che la situazione è migliorata ma deve comunque continuare il lavoro sia per quanto riguarda l’attività sportiva che la ginnastica correttiva.
Di comune accordo con la mamma decidiamo di intensificare il lavoro della ginnastica e far frequentare a Giacomo la palestra 2 volte a settimana.
Arriviamo a Marzo 2009: all’ultimo controllo il medico dell’Ospedale afferma che la situazione è peggiorata e dichiara che a questo punto si rende necessario l’intervento da programmare per fine 2009.
La mamma decide di sentire un altro parere: Giacomo viene visitato all’ospedale Gaslini di Genova (Maggio 2009), dove il medico afferma che al momento non vede la necessità di sottoporre Giacomo all’intervento, eventualmente se in futuro i piedi di Giacomo avessero creato problemi si sarebbe potuto prendere in considerazione l’intervento.
A questo punto suggerisco di sentire anche il parere del Prof. Pecchioli , visita che avviene in data 04/06/2009 alla presenza di entrambi i genitori.
La diagnosi è: Presenta portamento rilassato, con piede valgo da lassità ligamentare, strabismo convergente di rotule, lieve anteversione dei colli femorali, dorso curvo già parzialmente irrigidito. Si tratta di paramorfismi ancora ben correggibili con della specifica ginnastica correttiva.[…] Non ci sono indicazioni chirurgiche per i piedi, perché si tratta di piedi deboli e non di piedi deformi. Controllo a Gennaio .
I genitori decidono di non intervenire e di proseguire con la ginnastica.
Il padre però non è ancora convinto, anche perché la pediatra di famiglia (di cui hanno molta fiducia) insiste nell’affermare la necessità dell’intervento, negando i miglioramenti ottenuti dai piedi di Giacomo.
A metà Novembre la mamma riceve una telefonata dall’ospedale Meyer dove la informano che in data 01/12/2009 Giacomo avrebbe dovuto passare la visita pre-anestesiologica per poi essere operato a metà Dicembre.
I genitori di Giacomo prendono posizioni diverse: la madre decide di non voler operare il figlio, mentre il padre è convinto che l’operazione sia l’unica soluzione possibile.
Per provare a convincere il padre decisi di fare un video per dimostrargli i progressi ottenuti da Giacomo con la ginnastica, considerato il fatto che non si era mai interessato al lavoro svolto in palestra dal figlio.

Questo è il filmato che girai, precisamente in data 18/11/2009:





Vedendo il filmato il padre cedette alla volontà della moglie e decisero, di comune accordo, di rimandare l'intervento, con l'eventualità di affrontarlo l'anno successivo.

Un anno dopo, esattamente il 09/12/2010, feci delle foto ai piedi di Giacomo e girai un nuovo filmato.



Assetto normale del piede



Assetto normale del piede visto da dietro



Autocorrezione



Autocorrezione vista da dietro



Alla richiesta di eseguire una elevazione in punta di piedi



Si noti il perfetto allineamento dei metatarsi con la tibia e la loro perfetta verticalizzazione

E questo è il filmato.





Non voglio esprimere alcun parere, lascio valutare a voi, senza nessun condizionamento da parte mia, le immagini che avete visto.
Secondo voi era assolutamente necessario l'intervento chirurgico?
Giacomo quest'anno tornerà di nuovo in palestra ed io farò di nuovo delle foto e magari anche un nuovo filmato, per dimostrare che a distanza di tre anni dalla data dell'eventuale intervento, i piedi di Giacomo siano assolutamente perfetti dal punto di vista funzionale!
Avrei il piacere che le foto e i filmati venissero visti dal chirurgo e dalla pediatra che volevano assolutamente operare Giacomo, ma mi rendo conto che questo non avverrà mai...
E poi anche se le vedessero sono sicuro che rimarrebbero della loro opinione...
Hanno già negato l'evidenza una volta non vedo perché non dovrebbero farlo una seconda...

Conseguenze del trattamento chirurgico della scoliosi a lunga distanza di tempo. (video)

Nel post precedente riportai una delle relazioni che il Prof. Marco Pecchioli presentò al XIII Congresso Nazionale della S.I.E.F. tenutosi a Lido di Camaiore l'8 e il 9 Novembre 2008.
Ad un certo punto nel suo intervento si parlava del fatto che in casi in cui le anche di una persona fossero "rigide" in termini di mobilità articolare, fosse controindicato artrodesizzare la colonna vertebrale di un soggetto anche se gravemente scoliotica.
A tal proposito si riportava l'esempio di una persona, le cui anche erano estremamente rigide per esiti di morbo di Perthes, e delle problematiche che questa persona aveva riscontrato in seguito all'intervento.
Aggiunsi tra parentesi che avrei fatto vedere in un post successivo il filmato relativo a questa persona.
Nel filmato seguente vedrete il caso di questa persona.
Il filmato dura circa 7 minuti ed è parte dell'intervento del Prof. Pecchioli al Congresso relativo alla sua relazione sulle "Conseguenze del trattamento chirurgico della scoliosi a lunga distanza di tempo".
Nei primi 5 minuti circa vedrete i casi di altre due persone operate e delle conseguenze subite con il passare degli anni.
In particolare una di queste persone (sulle radiografie si legge il nome Tiziana) è stata operata a 14 anni: valutate voi, dalle radiografie che vedrete ed anche se riterrete di non avere le competenze adeguate, se quella era una scoliosi tale da richiedere l'intervento chirurgico...a voi la parola.
Gli ultimi 2 minuti circa di filmato invece mostrano le immagini relative alla persona di cui parlavo prima.
Vengono mostrate le radiografie relative alle sue anche e successivamente si vede la persona stessa che prova ad alzarsi da terra ma non vi riesce a causa della rigidità articolare delle sue anche e all'intervento chirurgico di artrodesi subito alla colonna vertebrale.
Mi dispiace che l'audio non sia il massimo, ma credo che le immagini parlino da sole...
Lascio a voi tutte le valutazioni del caso...
A presto.



Conseguenze del trattamento chirurgico della scoliosi a lunga distanza di tempo.

Anche in questo post voglio riportare una relazione presentata dal Prof. Marco Pecchioli al XIII Congresso Nazionale della S.I.E.F tenutosi a Lido di Camaiore l'8 e il 9 Novembre 2008.
Leggetelo con molta attenzione perché ritengo sia uno dei più importanti tra quelli scritti fino ad ora.
Buona lettura.



"Il nostro gruppo di lavoro, da me coordinato, ha avuto modo di osservare diversi casi di scoliosi operate da molto tempo (ciò significa decenni dal primo intervento chirurgico per scoliosi).
Alcuni di questi casi saranno presentati nel corso di questo nostro Congresso e saranno la nostra testimonianza della veridicità di quanto sarà affermato in questa comunicazione.
Per noi non è possibile effettuare delle indagini su grandi numeri perché non disponiamo di una struttura ospedaliera propria, né possiamo contare sulla collaborazione dei colleghi chirurghi della scoliosi, perché essi, per lo più, non condividono il nostro pensiero su come affrontare questa patologia deformante e neppure sul trattamento conservativo che noi conduciamo da decenni.
Essi non soltanto non lo conoscono, ma non ne vogliono proprio sapere e si rifiutano di documentarsi su di esso.
Considerata la originalità di questa nostra comunicazione, noi abbiamo trascurato di consultare la bibliografia esistente su questo specifico argomento delle conseguenze a lungo termine della chirurgia della scoliosi, e ci siamo attenuti soltanto a quanto abbiamo constatato noi stessi; questo è il motivo per cui non viene riportato nessun riferimento bibliografico.
Uno tra i casi più gravi (ma non il più grave) da noi visto è stato pubblicato sulla rivista 'La Ginnastica Medica', organo ufficiale della S.I.G.M. Società Italiana di Ginnastica Medica (M. Pecchioli, Storia di una scoliosi, Volume LIV - Fasc. 6 - anno 2006) ed è il racconto, fatta dalla persona stessa, delle vicissitudini sofferte dalla diagnosi della sua scoliosi, al momento della stesura di tale racconto.
Le conseguenze da noi riscontrate nei casi di nostra osservazione, alcuni dei quali saranno mostrati nel corso di questo Congresso, sono state le seguenti:

1 - Elementi radiografici

- Discopatia e artrosi a livello della giunzione inferiore, ma anche a quella superiore, tra il tratto artrodesizzato ed il tratto libero.
- Rottura delle barre.
- Distacco degli uncini.
- Perdita di correzione della angolazione misurata in gradi secondo il metodo Cobb.
- Pseudoartrosi.
- Reintervento (o per inconvenienti nella strumentazione, o per pseudoartrosi, o per tentativo di ripristino dell'assetto fisiologico del rachide - ripristino della lordosi lombare dopo che il primo intervento aveva abolito tale curva).
- Abbiamo osservato anche un caso di scoliosi gravissima, ma associata a marcata rigidità delle anche bilateralmente, per esiti di morbo di Perthes, ancora deambulante, che era stata artrodesizzata alla colonna vertebrale con esito negativo sul piano estetico e con esito drammatico sul piano funzionale, tanto da diventare incapace di rimettersi in piedi da sé, se si fosse distesa per terra. La rigidità in flessione delle anche era all'origine della rottura delle barre e delle pseudoartrosi, quale elemento scatenante nei tentativi di raggiungere i piedi con le mani per vestirsi, infilarsi i calzini, le mutande, ecc. In questo caso estremo, la rigidità delle anche, (compensata - prima della chirurgia vertebrale - dalla mobilità della colonna vertebrale malgrado la scoliosi, nella gestualità della vita quotidiana) era stata scompensata dal bloccaggio chirurgico della colonna vertebrale, con le prevedibili conseguenze: rottura dello strumentario e reintervento per rimuoverlo...lasciando la colonna vertebrale in condizioni peggiori di prima dell'intervento e la efficienza fisica, ma soprattutto l'autosufficienza, in condizioni peggiori.(vi mostrerò il video in un altro post)
È risaputo, ma è anche e semplicemente ovvio, che non si deve artrodesizzare la colonna vertebrale, anche se gravemente scoliotica, ad un soggetto che abbia una rigidità delle anche.

2 - Elementi clinici

- Rachialgie anche di forte intensità, alcune così invalidanti al punto di richiedere il reintervento.
- Appiattimento della lordosi lombare, con cedimento del tronco verso l'avanti e flexum delle ginocchia.
- Impossibilità a stare fermi in piedi per un periodo anche non eccessivo.
- Insufficienze muscolari a vari livelli ed in particolare dei muscoli addominali.
- Difficoltà di vario genere nella gestualità della vita quotidiana.

Questa breve comunicazione potrebbe anche concludersi qui, ma resterebbe da dire la cosa più importante e che dà il colpo di grazia alle eventuali contestazioni dei principi da noi affermati e cioè che:

(1) la scoliosi non deve essere operata, se non in casi gravissimi e nei quali comunque l'intervento ha un grosso margine di risultato rispetto alla situazione naturale. Nello specifico è il momento di smettere di agire in base alla classificazione in gradi Cobb, per cui è lecito sottoporre a chirurgia scoliosi al di sopra dei 50 gradi. Non è affatto lecito questo criterio ed agire così, semplicemente in base a tale constatazione è un errore grave e condannabile.
(2) la ginnastica correttiva e/o medica deve essere praticata sempre. Essa deve essere eseguita secondo le tecniche I.D., perché queste tecniche sono quelle che vengono studiate con la verifica dei risultati ed i risultati sono buoni in ogni caso ove l'indicazione sia corretta.
La cosa più importante è questa: nei nostri corsi di ginnastica capita che si presentino dei soggetti adulti ed anche anziani che sono portatori di scoliosi gravi, anche molto gravi, mi riferisco a curve di 80 e più gradi Cobb, con gibbi visibili e che non si sono operati mai per motivi vari.
Esso vengono per lo più a chiedere di frequentare i nostri corsi di ginnastica perché hanno mal di schiena a vari livelli e spesso insufficienze muscolari e/o rigidità articolari diffuse.
Tra queste persone ce ne sono anche alcune a cui è stato detto che ormai non c'è più niente da fare e che l'unica soluzione può essere chirurgica, anche se in tarda età.
Ebbene queste persone, incluso quelle a cui da più esperti è stata prescritta la chirurgia per la loro grave scoliosi, con la pratica della nostra ginnastica migliorano e migliorano anche esteticamente."



A questo punto vi consiglio di andare a rivedere i filmati che allegai ai post dal titolo "Scoliosi: operare o no?" pubblicati Sabato 8 Gennaio 2011, Lunedì 7 Febbraio 2011 e Lunedì 28 Febbraio 2011. I tre filmati mostravano tre storie di tre persone (una operata e due no) che mostravano le loro capacità fisiche.
Se non li avete ancora visti fatelo, capirete ancora meglio il significato di questo post.
In seguito aggiungerò il filmato di cui si parla nella relazione riportata in questo post.
A presto.

...Gli faccia fare un pò di nuoto...

Gino, un bambino di sette anni, amava molto nuotare e i suoi genitori, per accontentarlo, lo iscrissero ai corsi di nuoto della piscina vicina a casa loro.
Gino ce la metteva tutta perché gli piaceva nuotare ed in breve tempo divenne molto bravo in tutti gli stili di nuoto.
L'allenatore, che vedeva già in quel bambino una "promessa" per la squadra che lui allenava e per la Società Sportiva che affittava la piscina dove Gino faceva i corsi, chiese ai genitori di Gino se sarebbero stati d'accordo di mandare il bambino a fare delle piccole gare.
La risposta fu affermativa e la gioia di Gino non ve la sto a raccontare.
Ottenendo buoni risultati agonistici, Gino continuò ad allenarsi con un impegno ancora maggiore ed almeno per quattro giorni alla settimana, per due ore al giorno, si faceva in su e in giù le sue decine di vasche secondo i programmi proposti dall'allenatore.
Passarono gli anni e Gino era diventato molto bravo ma nel frattempo era parso ai suoi genitori che si fosse un pochino incurvato con la schiena.
Per stare tranquilli che non ci fosse niente di preoccupante, lo fecero visitare dal loro medico.
Gino era ormai un ragazzo di 12 anni ed aveva fatto una rapida crescita proprio in quell'anno, ed effettivamente si era incurvato, così il medico consigliò una visita specialistica da un Ortopedico.
I genitori di Gino allora portarono il ragazzo dall'Ortopedico consigliato dal loro medico e preferirono andare "a pago" per essere più sicuri che lo visitasse bene e con cura (le visite alla USL, si sapeva che erano sempre un pò più frettolose...).
L'Ortopedico visitò Gino, guardò le radiografie e poi, rivolgendosi ai genitori disse: "Per ora potete stare tranquilli, c'è un pò di Dorso Curvo, ma non sembra essere una cosa evolutiva. Fategli fare un pò di nuoto, vedrete che tutto si risolverà."


Marco Pecchioli

Le tecniche I.D nella scoliosi (I.D. sta per Istituto Duchenne)

Questa espressione è stata scelta deliberatamente in contrapposizione a quella di "metodo I.D.".
Essa indica le modalità da rispettare nell'eseguire esercizi fisici proposti per ottenere specifici effetti motori; per esempio allungare i muscoli ischio-crurali (effetto motorio ricercato) utilizzando gli esercizi fisici effettuati "secondo le tecniche I.D.".

Queste tecniche vengono studiate presso l'Istituto Duchenne - Scuola Nazionale di Educazione Fisica.

Quando ci si riferisca ad un determinato programma di ginnastica nel suo insieme, da eseguire secondo le tecniche I.D. (per esempio "ginnastica per infanti", "ginnastica per anziani", ecc.) ugualmente tale programma deve essere svolto ricercando gli obiettivi contemplati dalle tecniche I.D. relative al tema del corso ed effettuando gli esercizi fisici secondo le modalità previste dalle tecniche I.D.

Esempio: nel programma di ginnastica per anziani le tecniche I.D. prevedono lo studio degli esercizi di sospensione, lo studio degli equilibri, lo studio del rilassamento volontario, ecc. e tali obiettivi devono far parte del programma del corso di ginnastica per anziani, se si è indicato che tale programma deve essere eseguito secondo le tecniche I.D.; contemporaneamente, i singoli effetti motori ricercati saranno raggiunti mediante l'applicazione di esercizi fisici eseguiti secondo le modalità previste dalle tecniche I.D.
Quindi in questo ultimo caso esemplificato, l'espressione "secondo le tecniche I.D." va intesa come riferita sia ai singoli argomenti che devono comporre il programma nella sua interezza, che alle modalità di esecuzione dei singoli esercizi fisici.
La scelta dell'uso del termine "tecniche" in contrapposizione a quello di "metodo", come già detto sopra, è una scelta deliberata.
I motivi risiedono nel fatto che il termine "metodo" indica qualcosa di definito ed anche di compiuto, mentre il termine "tecniche" ha un significato aperto e riguarda soltanto le modalità di esecuzione.
Tali modalità restano aperte a modificazioni possibili, se valide e se accettate dal gruppo degli studiosi che si raccolgono attorno alla sigla di cui si tratti (in questo caso tecniche "I.D.") e che si confrontano e si aggiornano continuamente.
Inoltre i "metodi" sono generalmente il frutto della mente di uno studioso che li propone e li elabora e restano fissi dalla loro nascita alla loro scomparsa.
Le "tecniche" sono invece delle modalità di esecuzione (in questo caso di esercizi fisici) elaborate da più studiosi; esse possono anche variare nel tempo, in base agli studi ed ai risultati della loro applicazione.
Il termine "tecniche" inoltre e soprattutto, non preclude la ricerca e quindi le eventuali modificazioni ed aggiornamenti che si rendano via via necessari e lascia spazio a qualsiasi studioso che desideri impegnarsi nella ricerca, che voglia rendere partecipi gli altri dei suoi progressi e che accetti di restare sempre sotto il giudizio degli altri e del risultato che scaturisce dalla applicazione pratica delle sue proposte.
Il termine "tecniche" inoltre lascia apertura alla introduzione di obiettivi aggiuntivi, come pure al perfezionamento di elementi in uso, o alla eliminazione di modalità superate.
Deve essere aggiunto un altro particolare, degno di nota: qualora si riscontri la validità di tecniche motorie proposte in qualsiasi altro contesto (può trattarsi di esercizi che fanno parte di specifici metodi, o di esercizi usati in discipline sportive, ecc. e riconosciuti efficaci ed utili per i risultati che già sono stati verificati nel contesto del quale fanno parte) esse vengono aggiunte ed incluse nel repertorio delle tecniche I.D., sono a disposizione di chiunque voglia applicarle (se sa applicarle) e sono poste sotto quella fiducia che emana dal fatto della loro inclusione, quindi della loro validità (altrimenti non sarebbero state incluse).

Attualmente le tecniche I.D. sono in parte scritte sui libri, opuscoli e riviste, in parte registrate su videocassette, in parte ancora oggetto di studio e di perfezionamento.

Esse vengono discusse almeno mensilmente in occasione delle riunioni di studio che si svolgono presso l'ISTITUTO DUCHENNE e vengono attuate e verificate all'interno delle stesso ISTITUTO DUCHENNE, o presso le palestre e studi dei suoi Collaboratori, o anche presso strutture diverse dove si svolga la verifica sperimentale (esempio scuole elementari per il programma di "ginnastica per infanti").

Un caso di piede piatto che ho seguito.

In questo post riporterò la relazione che presentai in occasione del Corso di Aggiornamento sul Piede Piatto che si tiene ogni anno a Dicembre all'Istituto Duchenne.
La relazione è di Dicembre 2010. La riporterò con tutte le foto e i video allegati in modo da rendere il più chiaro possibile quello che viene fatto vedere. In più aggiungerò qualche spiegazione per far si che la relazione sia il più possibile comprensibile anche da parte di chi non è competente in materia.
Se ci fosse qualcosa che non capite vi invito a farmi tutte le domande che ritenete utili, anche quelle più banali. Come dice il Prof. Marco Pecchioli 'Le domande più banali sono quelle più importanti'.
Buona lettura.


Samuele arriva in palestra a Maggio 2010, ha 10 anni e la mamma è preoccupata per l’assetto dei piedi del figlio. La pediatra ha sempre notato la presenza di qualche problema ai piedi di Samuele fin da piccolo.
Viene fatta una visita ortopedica dietro consiglio della pediatra. L’ortopedico diagnostica un piattismo di 3° grado e consiglia dei plantari. Samuele ha 3 anni, e i plantari vengono messi fino all’età di 5 anni.
Al successivo controllo l’ortopedico disse che andava operato. Si sarebbe aspettato i 9 anni per effettuare l’intervento. Nel frattempo consiglia di fare nuoto.
Dai 5 ai 10 anni Samuele viene valutato annualmente dalla fisiatra che conosce la mamma, che diagnostica un piede lasso asintomatico.
Il suo parere è contrastante con quello dell’ortopedico, secondo lei i plantari non servivano, consiglia delle scarpe da ginnastica normali, di camminare scalzo e in punta di piedi, di camminare sulla sabbia e assolutamente di non fare l’intervento!
Vengono consigliati dei plantari morbidi non per correggere ma solo per cercare di appoggiare correttamente il piede.
A Marzo 2010, ad un controllo pediatrico, la pediatra si accorge che la schiena di Samuele ha qualcosa che non va. Viene fatta una radiografia, da cui non emerge nulla. Viene fatta una visita ortopedica, dove viene notata una tendenza a dorso curvo. Quando la mamma dice che il figlio fa nuoto, l’ortopedico dice “Allora capisco”.
Viene consigliata di fare della fisioterapia presso uno studio di conoscenza dell’ortopedico.
Il fisioterapista consiglia di lavorare per le prime 3 volte 1 volta a settimana per 15 minuti, nel frattempo gli esercizi dovevano essere ripetuti anche a casa. Ogni volta il numero di esercizi viene aumentato. In seguito si passa da 1 volta alla settimana a 1 volta ogni 15 giorni, successivamente sarebbe bastato 1 volta al mese. Ovviamente il bimbo doveva fare gli esercizi a casa: gli esercizi venivano ripresi con una telecamera, per poi farli mentre li guardava al televisore. Secondo il fisioterapista andava bene questo metodo tanto il bambino non era grave.
A Maggio 2010 conosco Samuele.
Il risultato dell’esame morfologico eseguito il 15 Maggio è il seguente:

Piedi in assetto normale (Foto 1 e 2):


Foto 1


Foto 2


Posizione di diamante e diamante modificato (Foto 3 e 4):


Foto 3


Foto 4

Nota: la posizione di diamante modificato (la posizione di diamante modificato si vede nella foto 4) viene vietata dal fisioterapista, perché a suo dire, avrebbe indebolito i muscoli flessori delle dita del piede di Samuele.

Viene impostato il seguente lavoro:

- studio sistematico della funicella: in particolare la tecnica del doppio rimbalzo, del singolo; in un secondo momento anche quella del doppio giro;

- studio dell’asse di equilibrio Baumann, con studio della corretta deambulazione: fase di spinta del piede dietro e fase di appoggio del piede davanti;

- esercizi al plantoscopio: retrazione del piede, controllo volontario della muscolatura delle dita dei piedi;

- esercizi di rinforzo muscolare: elevazioni sugli avampiedi, saltelli vari, andature varie;

- esercizio dei 4 tempi;

- sbloccaggio: diamante e diamante modificato;

- studio del passo;

- esercizi di allungamento I.C. (I.C. sta per muscoli ischio-crurali);

- esercizi vari agli attrezzi della ginnastica classica: scala curva, S.T.G. (Sbarra Tubolare Graduabile), anelli, ecc.

La situazione al 14 Settembre (cioè con due mesi di lavoro circa all'attivo, visto che Samuele interrompe a metà Giugno) era la seguente:


Impronta dei piedi in autocorrezione (Foto 5 e 6)


Foto 5


Foto 6


Alla richiesta di eseguire un elevazione sugli avampiedi (Foto 7 e 8)


Foto 7


Foto 8


Il 7 Dicembre 2010 rifaccio le foto, e le foto che seguono mostrano l'evoluzione che c'è stata da Maggio a Dicembre:


Assetto normale al 15 Maggio 2010 (Foto 9 e 10)


Foto 9


Foto 10


Assetto normale al 7 Dicembre 2010 (Foto 11 e 12)


Foto 11


Foto 12


Autocorrezione al 7 Dicembre 2010 (Foto 13 e 14)


Foto 13


Foto 14


Posizione di diamante e diamante modificato (Foto 15 e 16)


Foto 15


Foto 16


Alla richiesta di eseguire un elevazione sugli avampiedi (Foto 17 e 18)


Foto 17


Foto 18


Le sue capacità al 15 Maggio 2010





Le sue capacità al 7 Dicembre 2010





Conclusioni


Samuele ha imparato a saltare la funicella con una buona tecnica di esecuzione, sta provando a imparare il doppio giro, ha imparato a traslocare sull’asse di equilibrio in modo corretto, ha imparato a controllare volontariamente l’assetto dei suoi piedi, cammina corre e salta senza nessun problema.
Attualmente frequenta la palestra due volte a settimana con impegno e costanza.
Oltre al programma di lavoro classico per il piede piatto, sono stati inseriti anche esercizi per contrastare la tendenza al dorso curvo:
- scala curva;
- sospensioni simmetriche ai vari attrezzi;
- allungamento degli I.C.;
- esercizi alla S.T.G.

Ma il fatto più importante è che Samuele non si è operato!


E “nonostante questo” i piedi funzionano bene lo stesso…

Efficacia del trattamento della scoliosi idiopatica con corsetto Chêneau e Ginnastica Medica secondo le tecniche I.D.

In questo post riporto la relazione che il Prof. Marco Pecchioli presentò al XIII Congresso Nazionale S.I.E.F. "IL TRATTAMENTO INCRUENTO DELLA SCOLIOSI OGGI", che si tenne a Lido di Camaiore l'8 e 9 Novembre 2008.
Gli atti del Congresso, di cui la relazione ne fa parte, sono riportati sul numero 2 del 2009 della rivista "I.D. EDUCAZIONE FISICA", rivista semestrale della S.I.E.F.
La relazione parla del corsetto Chêneau, della sua efficacia nel trattamento della scoliosi idiopatica, dei risultati che deve dare in termini di correzione della scoliosi idiopatica, dell'efficacia della Ginnastica Medica secondo le tecniche I.D., del perché si deve fare Ginnastica Medica quando si indossa il corsetto in caso di scoliosi e della sua utilità.
Mi rendo conto che è molto lungo questo post, però ritengo che l'importanza dell'argomento sia tale da non consentire tagli o riassunti della relazione in questione.
Buona lettura.



"Le tecniche I.D. per il trattamento della Scoliosi in generale e della Scoliosi Idiopatica in particolare, si fondano su vari principi.
Tra questi principi, quelli fondamentali sono due e si rifanno il primo alle teorie ed alle proposte del DELPECH ed il secondo all'assioma che 'la colonna vertebrale scoliotica è restia alla flessione in avanti' (M.Pecchioli).
Dal primo principio derivano tutti gli esercizi di sospensione ai diversi attrezzi della ginnastica classica, che devono essere eseguiti rigorosamente in modo simmetrico; dal secondo principio, l'assioma, derivano tutti gli esercizi rivolti al suo rispetto.
Tale rispetto si realizza mediante la ricerca della massima indipendenza tronco-arti inferiori, sia come impostazione del programma di esercizi, che come rispetto costante di ciò, durante la gestualità della vita quotidiana, incluso l'attività lavorativa, sportiva, ecc.
L'indipendenza tronco-arti inferiori vede le articolazioni delle anche nel ruolo di protagoniste.
Da qui scaturiscono due ordini di esercizi: gli esercizi di sbloccaggio specifici per agilizzare le articolazioni coxo-femorali di per sé e gli esercizi di allungamento muscolo-tendineo dei muscoli che vincolano gli arti inferiori al tronco. Tra questi gli esercizi di allungamento dei muscoli I.C. (ischio-crurali).
Poiché tra gli esercizi conosciuti per allungare i muscoli I.C. ce ne sono alcuni che sono deleteri per la colonna vertebrale ed in particolare per la scoliosi, nella elaborazione delle tecniche I.D., viene fatta e verificata una corretta selezione tra tali esercizi e quelli giusti vengono inseriti nel protocollo chiamato appunto tecniche I.D.; quelli sbagliati vengono scartati e non devono essere mai proposti al soggetto scoliotico in nessuna circostanza (non solo nel programma di Ginnastica Correttiva o Medica). Tali tecniche, le tecniche I.D., diventano così una garanzia per il medico prescrittore oltre che, in questo caso, per lo scoliotico.

Prima di proseguire nella mia esposizione, è necessario fare alcune precisazioni ed in particolare analizzare i singoli elementi presenti nel titolo di questa relazione, per sapere di che cosa si stia parlando.

1 - Inizierò dal Corsetto CHÊNEAU. Questo corsetto è stato descritto in tutti i suoi dettagli dallo stesso ideatore il Dott. Chêneau e non ho bisogno io di dire altro...eccetto che questa precisazione si rende necessaria, almeno qui in Italia, perché ci sono tanti incompetenti che si fregiano del nome del Dott. Chêneau per fare dei corsetti che niente hanno a che fare con il vero corsetto Chêneau e con i suoi principi correttivi. È per questo motivo che non si può fare a meno di fare questa precisazione, per sapere di che cosa, in questa sede, si stia parlando: si sta parlando del vero corsetto Chêneau e non del corsetto "tipo Chêneau".

2 - La Ginnastica Medica è già stata definita dagli studiosi del passato, cito per tutti l'Amoros, che già nel'800 la definiva nel suo "Manuel" ed allestiva per il Delpech le attrezzature ginniche per gli scoliotici nella clinica di Montpellier. In ogni caso la nostra Società, la S.I.E.F., si è preoccupata di definirla in assoluto, a scanso di qualsiasi equivoco, anche storico. Questo termine dunque verrà qui usato in tale accezione definitiva:

'La GINNASTICA MEDICA è quella branca della Educazione Fisica che studia ed organizza gli esercizi fisici che possono essere fatti praticare a persone affette da disturbi dell'apparato locomotore di qualsiasi eziologia e patogenesi, o che si trovino in particolari stati fisiopatologici (gravidanza, vecchiaia, ecc. ecc.)'

3 - (dove I.D. sta per ISTITUTO DUCHENNE) è una formula che definisce il programma di esercizi selezionati in funzione dei principi teorici che informano tali tecniche e soprattutto esercizi verificati nella loro efficacia sulle persone. Questo argomento sarà esposto in dettaglio nella successiva relazione e non mi dilungherò. Aggiungo soltanto (considerato l'andamento scorretto di prescrivere ginnastiche senza specificare il loro contenuto) e voglio proprio in modo specifico ribadire il concetto che, quando un medico prescrive una ginnastica, deve sempre specificare le tecniche che vuole vedere applicate, altrimenti lui non sa che cosa prescrive e gli operatori che direttamente lavorano sulla persona non sanno che cosa fare.
Voglio fare un esempio: nessun medico scriverebbe sulla sua ricetta "un antibiotico", ma scrive quale antibiotico e con quale dosaggio. Questa precisazione non è riproducibile nel campo dell'esercizio fisico, perché occorrerebbe scrivere troppo e allora si deve fare riferimento alle tecniche, oppure al metodo che si vuole vedere applicato. Nel caso delle tecniche I.D. si tratta di tecniche e non di metodo, ma deve essere specificato.

4 - significa che non si sa in quale casella della eziologia la si debba inquadrare, perché non si sa da che cosa essa derivi. In questo caso mancano i presupposti per una cura che agisca sulla rimozione della causa della deformità. Ciò significa che si può soltanto cercare di agire sulla deformità stessa, senza poter intervenire sulla causa che la origina. Questa è una grossa limitazione. Ci può consolare il fatto che, qualora anche si conoscesse la causa, potrebbe darsi che non la si potesse rimuovere...In questo quarto punto però mi preme specificare il concetto che io considero una novità nel campo della scoliosi (novità relativa, perché la mia definizione di scoliosi risale ed è stata pubblicata già nel 1989 con la mia tesi di specializzazione per il mio Diploma di Ortopedia) e precisamente il concetto che la Scoliosi è una deformità del tronco che si concentra sulla colonna vertebrale ecc. ecc.. Questa definizione sarà preziosa per definire l'efficacia del trattamento, di qualsiasi trattamento della Scoliosi. Si devono mettere a fuoco bene le due parole e . In questo quarto punto ancora mi preme ribadire che, se si deve agire in modo sintomatico sulla deformità, trattandosi di scheletro, bisogna cercare di agire il più precocemente possibile nel corso della sua formazione, perché lo scheletro è una struttura rigida e non può più essere modificato da agenti esterni nella sua forma una volta che esso abbia già completato il suo sviluppo, o è scarsamente modificabile.

5 - è un termine generico ed in questo caso vuole indicare e comprendere tutti i provvedimenti atti ad avere una efficacia - in senso positivo ovviamente - sulla scoliosi idiopatica. In questo contesto si parlerà del . Esse spaziano dagli esercizi specifici, al comportamento nella gestualità della vita quotidiana, alle scelte sportive e lavorative, alle cose da non fare, ecc.
Un vero e proprio processo ed anche percorso educativo (Educazione Fisica).

6 - Ho lasciato per ultimo il termine efficacia e non è un caso. Efficacia significa il risultato di un qualche cosa che si è messo in atto proprio per ottenerlo. Per esempio, l'efficacia di una medicina per fare ricrescere i capelli la si valuta in base alla ricrescita dei capelli stessi ed in particolare al fatto che tale ricrescita sia dovuta proprio a tale medicina e non ad altri eventi nel frattempo intercorsi...L'efficacia può prevedere - e quasi sempre prevede - anche la durata nel tempo dei risultati che vengono attribuiti alla cosa di cui si sta misurando l'efficacia per cui, riferendoci alla Scoliosi, si distingue una efficacia da una efficacia . Fatte queste precisazioni, adesso possiamo parlare della efficacia del trattamento della scoliosi idiopatica con corsetto Chêneau e Ginnastica Medica secondo le tecniche I.D..

L'efficacia del corsetto Chêneau nelle scoliosi dove esso sia indicato, è immediata. Su tale efficacia io non mi soffermerò, perché sarebbe inutile ripetermi: le radiografie eseguite in corsetto parlano da sole in tutti i casi dove il corsetto venga usato. Ma questa è una efficacia immediata.
A questo punto subentra un altro problema: questa efficacia immediata del corsetto Chêneau può divenire stabile da sé, soltanto per il semplice fatto di indossare il corsetto per un certo periodo di tempo e per un certo numero di ore al giorno (cose da stabilire caso per caso), oppure bisogna aggiungere qualcos'altro per farla divenire stabile?...
Io ritengo che sia necessario aggiungere qualcos'altro per i motivi che saranno detti e che questo qualcos'altro non possa essere che la Ginnastica Medica, in questo caso perché a tutt'oggi sono le uniche tecniche verificate e che hanno dato prova di essere efficaci.

Ci sarà poi da chiedersi - e sicuramente si dovrà definire - che cosa si debba intendere per stabile riferito ad un essere vivente che campi intorno agli 80 anni e che sia soggetto alle varie modificazioni fisiologiche caratteristiche delle varie fasi della vita...

Come già detto sopra, noi come scuola riteniamo che si debba aggiungere qualche cosa al corsetto. Questo qualche cosa sarà orientato a:
- evitare i danni iatrogeni del corsetto ed in particolare l'indebolimento della muscolatura del tronco
- favorire l'efficacia delle spinte correttive del corsetto
- migliorarne la tollerabilità
- stabilizzare i risultati, affinché quella colonna vertebrale trattata sia in grado di mantenere in modo totale, o almeno in modo parziale, la correzione apportata dal corsetto, per un periodo più lungo possibile della vita di quella persona, anche senza il sostegno del corsetto.
- realizzare tutti i presupposti fisici atti a non disturbare l'assetto della colonna vertebrale: ricercare e mantenere la indipendenza tra il tronco e gli arti inferiori, imparare e mantenere il controllo posturale corretto durante tutti i gesti della vita quotidiana, inculcare l'abitudine a continuare gli esercizi essenziali per tutta la vita, sapere quali sono le attività motorie da evitare, ecc. ecc., tutte cose che possono essere realizzate soltanto attraverso un percorso educativo quale è quello della Ginnastica Medica, come già detto sopra. Questa si chiama ed è Educazione Fisica.

Da quanto detto sopra risulta subito chiara la distinzione netta tra la cura della scoliosi che è in questo caso il corsetto Chêneau e qualcosa di accessorio, ma non per questo meno necessario, che è la ginnastica; in questo caso la Ginnastica Medica eseguita secondo le tecniche I.D.

Una brevissima osservazione: è noto come nella scoliosi, persino la chirurgia, (si parla di artrodesi, di barre metalliche, uncini, viti, chiodi, ecc...) vede una quota di perdita di correzione "x" (variabile da soggetto a soggetto) della scoliosi operata, col passare degli anni e dei decenni. Questa osservazione serva per capire quale metro si dovrà usare nel giudicare l'efficacia della ginnastica con l'avanzare dell'età, ma anche per constatare come con la ginnastica si possa ottenere di più che con la chirurgia in termini di efficacia e come tale risultato si mantenga più a lungo nel tempo.

Torno adesso alla efficacia per definire il significato che questo termine deve secondo me avere nei confronti della scoliosi, perché si devono discutere dei concetti nuovi in merito alla cura della scoliosi ed espongo il seguente principio:

Nel trattamento della scoliosi la curva della colonna vertebrale ed in modo specifico la angolazione misurabile alla radiografia NON HA RILEVANZA ai fini della buona riuscita del trattamento, ma ciò che ha rilevanza è la correzione della deformità esteriore ed il miglioramento della funzionalità motoria, perché da questi due elementi dipende la qualità della vita di quella persona sul piano relazionale e sul piano della autosufficienza.
Ciò significa che, se una scoliosi trattata e giunta a termine del trattamento (ricordo che questo termine viene posto per definizione alla conclusione della maturazione scheletrica nelle scoliosi giovanili e dell'adolescente) mostra una angolazione uguale all'inizio del trattamento ed anche se mostra una accentuazione della angolazione stessa rispetto all'inizio, ma la correzione della deformità esteriore del tronco e la funzionalità motoria è buona, quello è un buon risultato.

Questa affermazione affonda le sue radici nel fatto:

1 - che la scoliosi è una deformità del tronco, per cui, se si riesce ad addolcire la deformità ciò è quanto si deve ottenere, indipendentemente dalla conformazione delle ossa (ed in questo caso specifico delle vertebre)

2 - che la deformazione dello scheletro dovuta alla scoliosi causerebbe una minore resistenza dello stesso allo sforzo (lavorativo, sportivo, della gestualità della vita quotidiana, ecc. ecc.) per cui, se si migliora la funzionalità motoria e si riesce a permettere allo scoliotico di condurre una vita normale sul piano motorio, senza limitazioni ragionevoli, ciò è quanto ci si deve aspettare per considerare buono un trattamento.

Il principio esposto sopra trova la sua massima espressione, quando si trattino le scoliosi dell'adulto e dell'anziano. Qui la ginnastica è veramente sovrana e nessuno potrebbe pretendere una modificazione della angolazione per valutare l'efficacia in termini di bontà e validità del loro trattamento con Ginnastica Medica e ed eventuale corsetto. In queste scoliosi è ovvio che si debba andare su altri parametri per la valutazione della efficacia, quali la scomparsa del dolore, la maggiore abilità motoria, il ripristino della capacità lavorativa e relazionale, ecc. ecc.. Noi come scuola, stiamo studiando questo problema e stiamo osservando che con il corsetto CHÊNEAU e Ginnastica Medica eseguita secondo le tecniche I.D., si possono ottenere risultati in queste scoliosi, anche in termini di angolazione, oltre agli altri benefici elencati or ora. Ancora però non disponiamo di un controllo a distanza che ci consenta di portare informazioni definitive in questo settore.

Per concludere questa parte di questa relazione mi preme portare la vostra attenzione sui muscoli. Essi sono l'ultimo anello della catena che porta alla deformità. In certi casi possono essere l'unico elemento deformante. In tutti i casi, comunque, essi sono significativi nel determinare la deformità ed il suo modo di esprimersi, persino nelle scoliosi congenite, ossia nel caso in cui siano proprio le ossa ad essere congenitamente modificate, perché, quando ciò avviene, anche le inserzioni muscolari risultano alterate ed alterata deriva la loro funzionalità.

Le cause che possono agire sulla funzionalità muscolare sono varie e posso citare specifici deficit intrinseci muscolari congeniti, deficit del S.N.C., deficit del S.N. periferico, distrofie muscolari, malattie paralitogene come ad esempio la poliomielite, ecc. ecc.; in ogni caso, pur accettando la teoria muscolare espressa in questi termini, i fautori della correzione del trattamento della scoliosi realizzato con esercizi di potenziamento di quello o quell'altro gruppo muscolare si dovrebbero chiedere poi, se sia o no possibile rinforzare o indebolire, o allungare quei muscoli bersaglio con l'esercizio fisico, ossia se i muscoli in causa siano suscettibili di rafforzarsi oppure se ciò non sia affatto possibile. La risposta è incerta ed in ogni caso deve essere rappportata al singolo caso, volta per volta, essendo molteplici le cause che conducono alla inefficienza muscolare.

A livello mondiale si assiste ad un forte scoraggiamento di coloro che trattano la scoliosi idiopatica, ed in particolare le scoliosi che superano o che minacciano di superare i 50 gradi Cobb. Questo scoraggiamento ha indotto questi Ortopedici a vedere nella chirurgia l'unico vero rimedio possibile. Ma non basta, perché molti di loro si spingono oltre e sostengono che la ginnastica non serve a niente e che anche i corsetti non sono efficaci. Avviene così che questi scoliotici, seguiti da questi chirurghi, non fanno niente per contrastare la loro scoliosi fino dal suo insorgere. Anche gli altri medici non specialisti sono disorientati, ma in ogni caso sono ben disposti verso queste affermazioni, perché sono fatte sulla stampa medica e nelle Università da personaggi ritenuti molto esperti e molto qualificati.
È per me frequente visitare persone scoliotiche, sia giovani, che adulti, alle quali il chirurgo che mi ha preceduto ha detto loro che 'ormai non c'è più niente da fare' se non la chirurgia, se la vogliono fare, altrimenti che facciano quello che vogliono, incluso attività sportive qualsiasi. Quello che è peggio è che ho occasione di visitare soggetti scoliotici che vengono da me perché l'Ortopedico aveva detto ad una prima visita che c'era una scoliosi, ma che si doveva aspettare per vedere come sarebbe voluta e poi, ad un successivo controllo, dopo non avere fatto fare nessun trattamento, aveva prescritto un corsetto, o un gesso, o la chirurgia. A quel punto quelle persone sono venute anche da me per sentire un'altra opinione ed io sono venuto a conoscenza di questo errore di impostazione...
Non si deve mai fare così, perché appena si intercetta una scoliosi, si deve subito dire di fare Ginnastica Correttiva, o eventualmente Ginnstica Medica, o anche associare subito il corsetto qualora si individuino i sintomi di evolutività di quella scoliosi (vedi: Elementi prognostici di evolutività nella scoliosi idiopatica dell'adolescente>. Marco Pecchioli) e successivamente si valuterà come procedere, ma senza perdere il momento d'oro della precocità della deformazione.

CONCLUSIONE

- Il corsetto CHÊNEAU ha una efficacia immediata ed anche stabile sulla Scoliosi Idiopatica.

- Il corsetto CHÊNEAU rappresenta la cura della Scoliosi Idiopatica e la sua efficacia sulla angolazione ed anche sulla rotazione è già documentata ed anche noi la confermiamo. Esso ha dato prova di essere pertanto efficace nei confronti della scoliosi anche in termini di misurazioni radiografiche.

- La Ginnastica Medica è fondamentale nel trattamento delal Scoliosi Idiopatica in associazione al corsetto. Essa, eseguita secondo le tecniche I.D., rappresenta un adiuvante indispensabile associata al corsetto, nel trattamento della Scoliosi Idiopatica. Essa non è la cura e non ha quindi l'obbligo di efficacia in termini di misurazioni radiografiche, ma ha l'obbligo di efficacia in termini di che da essa e soltanto da essa ci possiamo e ci dobbiamo aspettare.

- L'efficacia del trattamento della Scoliosi Idiopatica con corsetto CHÊNEAU e Ginnastica Medica eseguita secondo le tecniche I.D. è il meglio che oggi si possa fare, come è documentato dai numerosi casi ormai seguiti dal nostro Istituto Duchenne da diversi anni e come sarà documentato nelle successive realzioni incentrate su questo specifico argomento, documentate e lette dai miei Collaboratori."