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Il lanciare

Il lanciare è una delle dieci famiglie di movimento del decalogo di Georges Hébert, grande Maestro di Ginnastica, "inventore" del "metodo naturale di Educazione Fisica" e autore dell'opera "L'éducation physique, virile et morale par le méthode naturelle". Le altre famiglie di movimento sono la marcia, la corsa, il salto, la quadrupedia, l'arrampicata, l'equilibrio, il sollevamento e trasporto, la lotta e difesa, il nuoto. Il lanciare, come le altre attività elencate, secondo l'Hébert, è un'attività naturale necessaria e utile all'uomo per uno sviluppo sano e per prepararlo ad affrontare eventuali prove, infatti il suo motto era "ESSERE FORTI PER ESSERE UTILI". In natura il lancio può essere un mezzo di difesa, di lavoro, di salvataggio di altre persone, di aiuto ad altre persone, per liberarsi di un oggetto pericoloso, per prendere altri oggetti, di divertimento. In oltre è molto utile a sviluppare l'ambidestrismo. Quello che vedrete nel filmato è solo un esempio di lancio, non è detto che tutti debbano lanciare i coltelli, si possono lanciare palle di varie dimensioni, bastoni, sassi, sabbia, tronchi di legno, ecc., si può mirare a qualcosa oppure fare dei lanci liberi, si può usare uno strumento (una racchetta per esempio), si può usare altre parti del corpo oltre alle mani (per esempio i piedi), si può lanciare con svariate tecniche (a due mani, in dietro, dal basso verso l'alto, ecc.). Nel caso specifico vi posso assicurare che è un ottimo modo per scaricare le tensioni nervose senza farsi del male e più che altro senza fare del male a nessuno. Quando si pianta nel legno da veramente soddisfazione. Ovviamente come in tutte le cose ci vuole qualcuno che insegni un minimo di tecnica, e, cosa fondamentale, molto buon senso! Non ci dimentichiamo che si tratta comunque di un arma. Buona visione.



Parliamo di scoliosi (terza parte)...

Vediamo di concludere l'argomento scoliosi parlando un pò delle cure che si devono mettere in atto nel momento in cui ci si accorge di averla.
Per prima cosa è bene consultare uno o più ortopedici che siano competenti nella cura della scoliosi e farsi spiegare bene tutti i problemi che ci vengono in mente, perchè la cura della scoliosi è una cura di équipe ed i genitori ne fanno parte.
In questo primo passaggio fate molta attenzione alla scelta dell'ortopedico, in quanto non tutti gli ortopedici sono specialisti della scoliosi, come non lo sono, per esempio, per le protesi di ginocchio, o per altre patologie pur sempre di competenza ortopedica. L'ortopedico che cura le scoliosi deve aver studiato queste deformità in modo specialistico!
In questo caso mi sento di consigliare il Dott. Marco Pecchioli, in quanto per la cura delle scoliosi in maniera incruenta (cioè evitando la chirurgia) lo ritengo senza alcun dubbio e timore di spararla grossa IL MIGLIORE!
Questa è la mia opinione, poi ognuno è libero di affidarsi a chi vuole.
Quanto detto fino ad ora ci porta al passaggio successivo della cura, e cioè la DIAGNOSI PRECOCE. In poche parole: prima ce se ne accorge e più possibilità si ha di arrestare la deformità allo stadio iniziale nel quale la si è individuata.
Il terzo passaggio è FARE GINNASTICA ESEGUITA SECONDO LE TECNICHE I.D., cioè ISTITUTO DUCHENNE, in quanto è quella che ha dato i migliori risultati.
Apro una parentesi: LA GINNASTICA CORRETTIVA E LA GINNASTICA MEDICA NON CORREGGONO E NON POSSONO CORREGGERE LA SCOLIOSI!
A questo punto qualcuno, giustamente, potrebbe chiedersi allora a cosa serva fare ginnastica.
La ginnastica, ed in particolare quella secondo le tecniche I.D., è fondamentale per educare lo scoliotico a rispettare le regole igienico-posturali durante la vita quotidiana, a strutturare nella mente il giusto assetto ed il controllo del corpo, ad evitare esercizi o sport o attività motorie dannose, a rafforzare i muscoli deboli, a sbloccare le articolazioni rigide, a trazionare la colonna vertebrale mediante gli esercizi di sospensione simmetrica, ecc.
Il quarto punto, in effetti quello principale, è il CORSETTO. Va comunque detto che ESSO NON PUò FARE A MENO DELLA GINNASTICA.
CURARE UNA SCOLIOSI SENZA FARE LA GINNASTICA è COME METTERSI IN VIAGGIO SALENDO SU UN'AUTOMOBILE CHE NON ABBIA IL MOTORE.
Attualmente il corsetto che si è dimostrato più efficace è il CORSETTO CHéNEAU.
Fate molta attenzione al nome di tale corsetto, in quanto in Italia(siamo alle solite...) invece di proporre l'originale, viene proposto una brutta copia con la denominazione "TIPO CHENEAU", cioè qualcosa che assomiglia ma non è!
Il motivo? Semplice: sono veramente pochi gli ortopedici e i tecnici ortopedici che sanno veramente come si fa il vero corsetto Chéneau, per cui è stato deciso di ovviare a tale mancanza modificandolo sia nella forma, quindi nell'efficacia, sia nel nome.
Domanda: sareste disposti a far curare i vostri figli, o voi stessi se necessario, con un corsetto fatto in modo approssimativo e sicuramente non efficace come l'originale?

Gli ultimi due punti della cura vanno visti come "completamento", ma non per questo meno importanti.
Uno rappresenta tutti gli accorgimenti, le scelte ed i comportamenti da prediligere nelle attività della vita quotidiana, quindi per esempio stare composti, praticare uno sport che non sia dannoso o non praticarne uno che lo sia, ecc.
L'altro è quello di non sottoporre lo scoliotico a rinunce assurde o dannose per la sua vita e fargli capire che cosa è utile per lui e che cosa può invece nuocergli. Non si deve togliere ad una persona il gusto di vivere a causa di una deformità che, se ben curata, può consentire una vita del tutto normale. L'ortopedico deve saper consigliare in modo corretto e misurato.
In conclusione curare la scoliosi significa eliminare o ridurre la deformità, o anche fermarla al punto al quale è giunta. Ha poca importanza se la colonna vertebrale resta storta alla radiografia.
Bene abbiamo concluso. Ovviamente quanto detto non può sostituire una buona visita ortopedica, anche perchè la clinica rimane l'aspetto principale nella diagnosi. Spero che le informazioni date siano state utili per togliere qualche dubbio o per farlo venire.
Quanto meno ora saprete districarvi un pochino meglio nella giungla di idee, affermazioni, verità presunte e quant'altro viene detto sulla scoliosi.
Chi poi volesse contattarmi per ulteriori spiegazioni io sarò ben lieto di farlo.
A presto.

Parliamo di scoliosi (seconda parte).....

Continuiamo a parlare di scoliosi per cercare di chiarire un pò le idee su un argomento molto complesso.
La scoliosi idiopatica, così si chiama quando non se ne conosce la causa, è la più frequente.
Inizia sempre con una deformità lieve, che poi peggiora, in certi casi, anche in modo molto grave nel corso della crescita della persona, ma soltanto poche scoliosi sono molto gravi. E' molto frequente nella popolazione, specialmente femminile, e la fase di peggiore aggravamento è al momento della pubertà e precisamente nella donna, nel periodo compreso nei due anni prima del menarca fino a due anni dopo il menarca. Nell'età adulta si aggrava di poco, ma nella donna, dopo la menopausa, essa riprende ad aggravarsi in modo rapido e preoccupante.
Vediamo ora alcune non verità sulla scoliosi che purtroppo continuano a sopravvivere ai giorni nostri.
- Non è vero che la scoliosi si ferma al termine del periodo della crescita, se non viene curata, tende a peggiorare per tutta la vita, va detto comunque che tutte le persone, se non hanno premura del proprio fisico, invecchiando, tendono a incurvarsi, anche se non hanno la scoliosi; chi ha la scoliosi quindi, ha un motivo in più per avere premura del proprio fisico.
- Non è vero che il nuoto fa bene alla scoliosi, come è discutibile il fatto che faccia male, va visto come quantità di sforzo natatorio a cui lo scoliotico si sottopone.
- Non è vero che alcuni sport fanno bene alla scoliosi e altri fanno male, lo sport di per sé non può fare bene alla scoliosi, ma ciò non toglie che chi ha una scoliosi non possa fare attività motorie per divertirsi. E' vero invece che lo sport praticato in modo agonistico ed anche gli esercizi presportivi possono accentuare la rapidità di aggravamento della scoliosi.
- Non è vero che il tennis fa venire la scoliosi, ed in ogni caso , anche qui, si tratta dell'intensità dello sforzo.
- "Portare la cartella e lo zaino troppo pesanti fa venire la scoliosi"..."Stare storti a sedere fa venire la scoliosi"...Sono affermazioni troppo sommarie, va detto però che se un bambino ha la scoliosi le cose dette ne aggravano la progressione. Al contrario se uno la scoliosi non ce l'ha può andare incontro ad un atteggiamento scoliotico, ma no di più ed abbiamo già detto quale sia la differenza tra le due cose.
- Non è vero che la chiropratica e l'osteopatia possono correggere la scoliosi.
- Non è vero che le scoliosi al di sopra dei 50 gradi Cobb (dal nome dell'inventore del metodo di misurazione dell'angolazione delle scoliosi) devono essere operate, come non è vero che la chirurgia è la cura definitiva. La chirurgia non risolve la scoliosi, la chirurgia fissa la colonna vertebrale in un assetto meno storto e bloccandola in tale assetto riduce, ma non annulla la deformità e lascia anche una brutta cicatrice sulla schiena. La colonna vertebrale resta però rigida ed in una condizione di grave rischio di fronte a qualsiasi trauma, come per esempio una caduta sulle scale, o di bicicletta, o in caso di incidente stradale, ecc.. Per maggiore chiarezza si può esemplificare che una persona scoliotica, anche molto deforme, può andare a cavallo senza correre maggiori pericoli di qualsiasi altra persona; un soggetto operato di scoliosi invece, non deve mai salire ed andare su un cavallo, perchè se cade, rischia di far saltare l'artrodesi chirurgica che gli è stata fatta con l'operazione. In caso di gravidanza, la donna operata di scoliosi, non può flettere il tronco liberamente e spingere per espellere il bambino. In ogni caso, siccome la scoliosi è una deformità di tutto il tronco, ha scarsa efficacia operare e bloccare la colonna vertebrale, quando tutti gli organi interni, i muscoli, le fasce, le costole, ecc. restano deformati.
Per ora fermiamoci qui, in seguito parleremo un pò di come si dovrebbe curare la scoliosi.
A presto.

Parliamo di scoliosi...

Chi di voi non si è sentito dire almeno una volta nella vita dal proprio medico o da un ortopedico "Lei ha la scoliosi".
Ma lo sapete di preciso che cos'è la scoliosi? Probabilmente qualcuno mi risponderà "una deviazione laterale della colonna" o qualcosa del genere.
Bé vi posso assicurare che la scoliosi è qualcosa di molto più complesso che una semplice deviazione laterale della colonna vertebrale.
Con questo non voglio dire che tutte le scoliosi sono situazioni gravi, ma non ci si può limitare a dire che sia una deviazione laterale.
Innanzi tutto è bene distinguere la scoliosi vera dall'atteggiamento scoliotico, da qui le definizioni:
Atteggiamento scoliotico: è una viziatura (paragonabile ad una messa in piega dei capelli) che il tronco e la Colonna Vertebrale, che sono e restano sani, hanno preso in un momento di rapido accrescimento per cause riconducibili alla stessa rapidità di accrescimento, alla eventuale carenza di Educazione Fisica, ad eventuali posizioni viziate assunte in maniera ripetitiva durante la sedentarietà o durante una eventuale attività lavorativa asimmetrica."
Scoliosi: è una deformità del tronco che si concentra sulla Colonna Vertebrale deformandola nelle tre dimensioni dello spazio, caratterizzata dai gibbi laterali, da un disassetto del bacino e che riconosce una eziopatogenesi varia."
Vediamo di chiarire un pò le idee a chi magari non è del settore e legge certe cose.
L'espressione Atteggiamento scoliotico lo possiamo raffigurare come "una bella ragazza in piedi su una gamba sola, l'altra gamba accavallata, appoggiata ad un muro, con la mano sul fianco che si atteggia in maniera scoliotica per dare più risalto alle curve del suo corpo usandole come un richiamo irresistibile per un maschio in amore". Questa frase non è di mia invenzione ma del Dott. Marco Pecchioli, e rende subito chiara l'idea nella mente delle persone di che cosa sia l'atteggiamento scoliotico.
Diversamente la Scoliosi è una deformità strutturata, cioè l'osso stesso è deformato, quindi la colonna vertebrale è deformata, le singole vertebre sono deformate, le costole sono deformate, lo sterno è deformato, gli organi interni alla gabbia toracica sono deformati...
A questo punto anche un profano riesce a capire la sostanziale differenza tra Atteggiamento scoliotico e Scoliosi. L'Atteggiamento scoliotico non è una malattia, non è una deformità, il tronco e la colonna sono e restano sani, non c'è presenza di gibbo/i.
La Scoliosi è una deformità del tronco, cioè è l'osso che si deforma, che si storce tutto su se stesso e sui tre piani dello spazio, e si deforma anche quello che sta dentro il tronco(organi) e che vi si attacca(muscoli).
Per ora mi fermo qui, anche perché pensare di esaurire un argomento di tale portata in un solo post è impossibile, e anche con i prossimi sicuramente non riuscirò a chiarirvi completamente le idee.
Però magari a qualche punto di domanda che avete nella vostra testa riuscirò a dare una risposta, se poi ne vorrete sapere di più potete sempre contattarmi.
A presto.

Alcuni benefici dell'Educazione Fisica...

1 - Miglioramento di tutto il metabolismo in tutti i suoi aspetti
2 - Irrobustimento muscolare
3 - Irrobustimento osseo
4 - Prevenzione dell'osteoporosi
5 - Miglioramento della funzionalità articolare
6 - Miglioramento della funzione cardiocircolatoria
7 - Miglioramento della funzione respiratoria
8 - Miglioramento della funzione intestinale
9 - Miglioramento della funzionalità del Sistema Nervoso
10- Prevenzione e correzione dei Paramorfismi
11- Acquisizione di coordinazioni motorie utilitaristiche per la vita e per la sopravvivenza
12- Sviluppo della visione periferica
13- Miglioramento delle risposte motorie a stimoli imprevisti
14- Prevenzione degli infortuni
15- Prevenzione delle anomalie ponderali: obesità e magrezza
16- Miglioramento del controllo psicofisico attraverso lo studio del rilassamento volontario
17- Salute mentale: socializzazione, sviluppo delle capacità decisionali, scarico di tensioni emotive, occasione di piacere (pratica sportiva amichevole), prevenzione di vizi ed amore per il proprio corpo anche evitando situazioni che potrebbero diminuirne o comprometterne l'efficienza, abitudine alla lealtà, all'onestà, alla libertà, alla consapevolezza effettiva delle proprie capacità e limiti, riluttanza alla sottomissione, ecc.
La pratica dell'Educazione Fisica durante l'età evolutiva agisce determinando la formazione e l'accumulo di "riserve di efficienza fisica" che potranno essere utilizzate nella vita adulta e "consumate" durante l'invecchiamento, rallentando il decadimento organico e mantenendo la qualità della vita ai livelli più alti concessi, malgrado l'età.
Lo stesso si verificherà anche in caso di malattie; in quest'ultimo caso, l'efficienza fisica posseduta rappresenterà una riserva di energia per fronteggiare meglio la malattia ossea e per offrire una migliore possibilità di recupero delle forze nella convalescenza.
L'Educazione Fisica, in altre parole, può essere intesa come una specie di "banca della salute.
Georges Hèbert, un grande Maestro dell'Educazione Fisica, diceva:"Lo scopo preminente dell'Educazione fisica è innanzitutto la ricerca dello sviluppo della resistenza generale, fondamento della salute e, nel medesimo tempo, l'acquisto di capacità sufficienti in tutti gli esercizi di utilità pratica esistenziale, il cui insieme è formato dai seguenti gruppi fondamentali di attività: camminare, correre, saltare, lanciare, arrampicarsi, nuotare, le quadrupedie, gli equilibri, il trasportare, le lotte. Per raggiungere questo scopo, tutti i giovani, scolari o no, devono sottoporre le loro membra ad un trattamento fisico completo..."
Francisco Amoros y Ondeano, un'altro grande Maestro dell'Educazione Fisica, affermava:"...il mio metodo si ferma dove cessa l'utilità e comincia il funambulismo".
Con queste parole voleva affermare che con l'Educazione Fisica che si deve insegnare, non si devono richiedere prestazioni eccezionali e spettacolari da circo o da stadio o da Olimpiadi come nello Sport oggi, bensì si deve richiedere ad ogni individuo di raggiungere quelle capacità naturali e normali di movimento, delle quali la natura lo avrebbe dotato solo se lui le avesse ricercate e le esercitasse. Tali capacità motorie naturali gli servono, secondo il progetto della natura, per la vita e per la sopravvivenza.
Oggi, a causa della vita sedentaria che ci è possibile di condurre e che soprattutto si è costretti a condurre per motivi di lavoro o di studio, la pratica razionale dell'esercizio fisico, ossia la GINNASTICA, è ancora più necessaria.