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MAESTRO DI GINNASTICA!

Scusate se non mi sono fatto più sentire, ma è stato un mese a cavallo tra Ottobre e Novembre piuttosto intenso.
Ero dietro alla stesura della mia tesi di Diploma di Maestro di Ginnastica, che ho discusso Sabato 27 Novembre presso l'Istituto Duchenne Scuola Nazionale di Educazione Fisica.
Qualcuno potrebbe dire: Ma come? Un'altra tesi? Non ti eri laureato in Scienze Motorie nel 2008?
Giusto! Vero! Il problema è che a Scienze Motorie non si parla di Ginnastica! Si parla di tutto, doping, sport, attività motoria, ecc. ecc., ma non di Ginnastica! A qualcuno sembrerà un paradosso ma è così!
Alla Facoltà di Scienze Motorie (quella che ha preso il posto del vecchio I.S.E.F., Istituto Superiore di Educazione Fisica) nel programma didattico dei tre anni non c'è minimo accenno alla Ginnastica! E cosa ancor più assurda nemmeno tra le specialistiche ce n'è una che parli di Ginnastica!
In pratica uno esce da Scienze Motorie e non sa insegnare Ginnastica!!!!!
Siamo proprio in Italia!
Per questo mi sono iscritto all'Istituto Duchenne, istituto privato, e ho frequentato il corso per Maestro di Ginnastica, sostenendo degli esami e discutendo la tesi finale dal titolo "La Sbarra Tubolare Graduabile, di cui parlerò in seguito.
Al di là che il sottoscritto sia onorato di aver conseguito tale diploma presso codesto Istituto e di aver avuto come relatore il Prof. Marco Pecchioli, questa è l'assurdità dell'Italia. Uno pensa di andare a Scienze Motorie per imparare a fare l'insegnante di Ginnastica, paga le tasse (che non sono affatto poche, e per questo ringrazierò sempre i miei genitori che mi hanno dato una mano), sostiene una marea di esami (mi pare ne ho dati circa 35...) si Laurea e sottolineo il fatto che il titolo sia una LAUREA, e quando esce di li non sa nemmeno cosa sia l'Educazione Fisica e la Ginnastica!!!
Questo è un po' polemico, ma è abbastanza scandaloso pensare che dei Laureati non sappiano nemmeno che cosa sia la materia in cui dovrebbero essere degli esperti.
Se ci fosse qualche Laureato in Scienze Motorie che mi vuole smentire faccia pure, sono pronto al confronto.
Questa è l'Italia.

Riflessioni

Ieri si è svolto il XV Congresso della S.I.E.F., Società Italiana di Educazione Fisica. Argomento del Congresso è stato il Quadro Svedese.
Come sempre gli insegnanti di Educazione Fisica erano pochissimi. Se ci leviamo le persone che sono sempre presenti, che poi sono quelli che l'organizzano e quelli che frequentano da tempo l'Istituto Duchenne, facce nuove ce n'erano veramente poche e non sono nemmeno sicuro che fossero tutti insegnanti di Educazione Fisica.
E poi ci si lamenta della situazione in Italia di questa materia! Bella faccia tosta! Tante chiacchere e basta! A lamentarsi siamo tutti bravi, ma quando c'è da rimboccarsi le maniche e fare qualcosa ognuno ha sempre qualcosa da fare!
Se non se ne preoccupano gli insegnanti di lottare per cercare di cambiare la situazione della loro materia chi se ne deve occupare??!! Le istituzioni??!! E cosa dovrebbero fare le istituzioni??!! Proteggere o risolvere i problemi di persone che non hanno voglia di studiare, di aggiornarsi, di insegnare, che non conoscono nemmeno le origini della loro materia, che non sanno nemmeno di cosa si occupi la loro materia??!!
Finché non ci si metterà tutti d'accordo e si lotterà tutti quanti per un unico scopo, sarà difficile che cambi qualcosa!!
C'è qualcuno che mi ha detto che parlare del Quadro Svedese era anacronistico vista la situazione in cui naviga la scuola italiana. Poi però non si è presentata al Congresso e non ha potuto portare le sue idee e il suo contributo al Congresso. Se questa persona aveva delle idee diverse doveva venire e dirle. Gli assenti hanno sempre torto...mi si dimostri il contrario.
Il Quadro Svedese è un grande attrezzo dell'Educazione Fisica e quindi non vedo perchè non si possa farne argomento di un Congresso!
In oltre, come c'era da aspettarsi, sono venute fuori importanti riflessioni non solo sul Quadro, grazie al contributo dei relatori e delle persone presenti, ma anche sulla situazione dell'Educazione Fisica in Italia e sulla sua utilità.
Se tutti gli insegnanti avessero sentito le parole del Prof. Facchini presidente della S.I.T.O.P., Società Italiana di Traumatologia Ortopedica Pediatrica, avrebbero forse capito il ruolo importante e fondamentale che l'Educazione Fisica potrebbe avere nella prevenzione degli infortuni e nella formazione fisica dei nostri bambini!!!
Cercherò di mettere il video della relazione del Prof.Facchini, in modo che tutti possano sentire le sue parole, e altri interventi degli altri relatori che hanno esposto il loro lavoro.
A presto.

Congresso S.I.E.F.

Sabato 16 Ottobre 2010 a Prato presso il Forum Center si terrà il 14° Congresso della S.I.E.F., Società Italiana di Educazione Fisica. Tema del congresso "IL QUADRO SVEDESE".
Voglio ricordare a tutti che la S.I.E.F. si caratterizza per il fatto di essere, a differenza di tutte le altre associazioni del settore, un'associazione scientifica della materia, e non un'associazione di categoria. Essa è formata da studiosi che si occupano degli studi e delle ricerche nel campo della Educazione Fisica e della diffusione della sua pratica nella popolazione.
Il programma del congresso prevederà momenti di discussione sul ruolo ed il significato dei grandi attrezzi nell'insegnamento dell'Educazione Fisica scolastica e di conseguenza sul problema della sicurezza intesa come prevenzione dei traumi in età infantile e come responsabilità da parte degli insegnanti e dei gestori dell'impianto durante l'esercizio dell'attività motoria.
Verrà discussa la situazione attuale della diffusione degli attrezzi nelle scuole con due relazioni di cui una sulla situazione dell'Educazione Fisica in provincia di Terni e una sulle palestre scolastiche del Comune di Prato. Una terza relazione parlerà dell'insegnamento dell'Educazione Fisica nell'Università.
Si parlerà della storia del Quadro Svedese, quindi delle caratteristiche tecniche e delle modalità di allestimento ed infine degli esercizi: preparatori, propedeutici ed applicativi.
Speriamo in una grande presenza da parte di insegnanti di educazione fisica e maestri in modo da poter discutere e confrontare le proprie opinioni al termine di ogni relazione.
A presto.

Il quadro svedese nella ginnastica formativa per bambini

Questo video è tratto dal saggio di fine anno fatto nella "Palestra di Ginnastica Francisco Amoros".
Sono tutti bambini che vanno dai 6 anni ai 10, quindi scuola elementare. Vedrete una carrellata dei principali esercizi che possono essere eseguiti da tutti....ovviamente con un pò di allenamento. Noterete che questi bambini non hanno paura di salire a 5/6 metri da terra e di certo non si può dire che non siano forti, agili o coordinati.
Quindi chi dice che "il quadro svedese è un attrezzo vecchio e ormai passato di moda" vuol dire che non conosce affatto la materia "Educazione Fisica" e che ignora completamente i benefici della ginnastica classica.
Tutti i bambini dovrebbero avere la possibilità e la libertà di poter imparare queste cose nella scuola pubblica.....invece in Italia stiamo ben pensando di togliere tutti i quadri svedesi dalle palestre scolastiche per motivi di sicurezza....
AFFRONTARE IL PERICOLO PER IMPARARE A SUPERARLO SENZA FARSI MALE è UNO DEGLI OBBIETTIVI PRINCIPALI DELLA GINNASTICA! NOI IN ITALIA STIAMO FACENDO L'INCONTRARIO: NON STIAMO INSEGNANDO AI NOSTRI BAMBINI AD AFFRONTARE IL PERICOLO.....COSì OGNI VOLTA CHE SI TROVERANNO DI FRONTE AD UNA DIFFICOLTà SI FARANNO MALE O AVRANNO TERRORE E CRESCERANNO CON ANSIE E PAURE INUTILI E MAGARI DIVERRANNO ADULTI CHE FARANNO USO DI FARMACI ANSIOLITICI!
Riconosco che quest'ultima affermazione è provocatoria, ma è proprio il mio intento, cioè quello di "provocare" un dibattito aperto dove si possano scambiare idee e opinioni sull'argomento!
Buona visione.



Il Quadro Svedese

Parliamo brevemente del Quadro Svedese.
Esso è un grande attrezzo dell'Educazione Fisica classica.
Tale affermazione non si riferisce solo alle sue caratteristiche tecniche, che tutti conoscono anche solo per "memoria" e su cui non mi starò a dilungare, ma alle sue potenzialità nel campo della ginnastica e dell'educazione fisica in generale.
Esso offre svariate e peculiari possibilità di esercitazione.
Gli effetti prodotti sono molteplici.
A livello muscolare rafforza la presa delle mani , tutti i muscoli dell'arto superiore e del cingolo scapolo-omerale (la spalla per intendersi) potenziando la muscolatura impegnata nella trazione.
Rafforza la muscolatura addominale e dorsale.
Aiuta gli allievi a vincere rapidamente il senso di vertigine; incrementa il senso dell'equilibrio e dell'orientamento nello spazio con gli esercizi di torsione, di capovolte, di verticali, di capo fitto, che stimolano grandemente l'apparato vestibolare.
Migliora inoltre l'agilità, la prontezza, la coordinazione, il coraggio e la consapevolezza delle proprie capacità.
Un aspetto interessante sta nel fatto che, essendo sospeso, possiede una certa oscillazione come una grande altalena multipla.
La discreta altezza a cui si può salire (la quale ovviamente dipende dalla grandezza del quadro) associata alla oscillazione detta prima, riesce a dare una interessante sensazione aerea ed aiuta a vincere il senso di vertigine perchè alle sensazioni di pericolo è associato un reale senso di sicurezza offerto dal reticolo dei quadri.
Un altro elemento di grande valore educativo e formativo che il quadro presenta molto spiccato è la strutturazione della lateralità. Per l'allievo, ciò rappresenta un esercizio eccezionale, ma anche per l'insegnante non è cosa di poco conto, specialmente quando qualche allievo "perde la bussola" e si trova magari in bilico a 4-5 metri da terra in una posizione errata la quale non gli permette più di scendere....
Il quadro svedese costituisce perciò, in mano ad un "Maestro di Ginnastica", uno strumento eccezionale ed insostituibile per una vera "Educazione Fisica" dei nostri bambini e dei nostri ragazzi.
Sappiamo bene infatti quanto ad essi manchino le possibilità e le opportunità per "muoversi" in modo naturale, e quanto questa mancanza costituisca per essi un danno grave e dalle conseguenze che sempre più vengono evidenziate da ogni parte del mondo scientifico e pedagogico: la storia dell' educazione fisica e della ginnastica ci ha consegnato una serie di attrezzi, tra cui appunto il quadro svedese, pensati proprio per far fronte a questa situazione, con la consapevolezza che le esperienze motorie, anche forti, se condotte razionalmente possono contribuire in modo sostanziale alla costruzione di personalità forti, leali, serene con sé stesse e con gli altri.

Si riparte!

Eccomi di nuovo al lavoro! Purtroppo! Non c'è niente da fare si sta decisamente meglio in vacanza!Comunque dopo un mese di campi solari (a giugno) e dopo un pò di meritato riposo (ne avevo decisamente bisogno!) ora ricomincerò a scrivere qualcosa sulla ginnastica e tutto quello che la può riguardare.
Nel frattempo in palestra è arrivato un nuovo attrezzo: IL QUADRO SVEDESE!
Finalmente! Non vedevo l'ora!
è piccolo ma ci si può lavorare tranquillamente e perfettamente!
Per ora vi pubblico solo le foto, in seguito parlerò un pò del quadro svedese e poi farò vedere alcuni esercizi che si possono fare.
A presto.





Storia di una scoliosi

Questa è la storia di una ragazza affetta da scoliosi idiopatica evolutiva, la quale è stata curata dal Dott. Pecchioli con corsetto Chéneau e Ginnastica Medica secondo le Tecniche I.D..
La ragazza ha frequentato un corso di Ginnastica Medica presso la palestra dove io lavoro per 1 anno e mezzo circa e ha portato il corsetto più o meno per lo stesso periodo.
Prima di entrare in contatto con il sottoscritto e di conseguenza con il Dott. Pecchioli, la ragazza aveva passato un'altra visita presso un'altra Dott.ssa con cui però le cose non erano andate benissimo come si vedrà.
La storia verrà raccontata attraverso una lettera che lei stessa mi ha scritto. Ovviamente per motivi di privacy non verranno riportati i nomi ne della ragazza ne della Dott.ssa.
Buona lettura.

"Sole, mare, amici, finalmente la scuola è finita e sta iniziando la tanto attesa estate.
L'estate 2008, una stagione che non dimenticherò!...
Un giorno come un altro esco, vado a fare un giro, guardo un paio di negozi, noto una vetrina, entro, compro un costume, torno a casa, lo indosso per vedere come mi sta, mi soffermo più del solito davanti allo specchio, guardo, c'era qualcosa di cui non mi ero mai accorta: il mio bacino non era simmetrico!...
Dissi "Mamma vieni un attimo?!", tutto iniziò con queste parole, e allora subito a prendere un appuntamento da un pediatra di Pisa, il quale riconobbe il problema e mi consigliò di andare a Firenze da una Dott.ssa che ,a quanto mi disse, era una specialista in queste cose.
Mi ricordo tutt'ora: era un mercoledì, saltai scuola, presi il treno e poi raggiunsi il suo studio a piedi.
Quando arrivò il mio turno entrai.
Lei mi disse "Sei già grandina...spogliati...", mi fece camminare avanti e in dietro su un tappetino, mi fece stendere su un lettino, mi testò l'elasticità delle gambe e mi disse "Puoi rivestirti."
Mi fece sedere e disse "Io con te non ci posso fare niente perchè hai già completato il tuo sviluppo".
Le chiesi se avendo questo problema potevo continuare a giocare a tennis o se dovevo fare della ginnastica, lei mi rispose "Puoi fare quello che vuoi, non hai mica un tumore!".
I miei occhi iniziarono a bagnarsi, mia madre pagò per una visita che durò si e no un quarto d'ora e lei mi cancellò da una lista di 15 nomi, trattandomi come un numero e non per la ragazza sensibile che sono...
Io terrorizzata, con l'idea in testa di avere un problema irrisolvibile scoppiai a piangere.

Mi consigliarono di seguire comunque un corso di ginnastica, quando Andrea il mio insegnante, mi consigliò di farmi vedere da un altro medico.
Io ero molto titubante avendo alle spalle la prima esperienza, nonostante tutto mi decisi di fissare un nuovo appuntamento.
Stessa situazione ero in sala d'aspetto, mi chiamarono ed entrai.
L'impatto fu nettamente diverso, il medico, il Dott. Pecchioli si presentò e mi chiese il mio nome, prese un cartellina gialla e un foglio bianco, si rivolse a me chiedendomi alcune cose dalla mia data di nascita, alla scuola che frequentavo, allo sport che frequentavo.
Alcune di queste cose le appuntava sul foglio mentre altre le memorizzava.
Poi mi disse di spogliarmi e notò che ero molto magra e alta, mi chiese se mangiavo e se mi capitava di stare piegata quando parlavo con le mie compagne e se per me la mia altezza era un problema.
Dopo mi fece la visita medica e mio chiese di portargli una lastra, ma mi disse che ci saremmo rivisti a Firenze dove aveva il suo studio e dove c'era anche il tecnico che mi avrebbe fatto il busto.
Per la seconda volta tornai a Firenze ma con uno stato d'animo diverso.
Arrivai nello studio con mille pensieri in testa, il Dott. Pecchioli si avvicinò, mi guardò negli occhi e mi fece una semplice domanda "Sei sicura? Non sarà una passeggiata, è una cosa che richiede un certo impegno portare il busto per 22 ore."
"Si" dissi solo questo, non sapendo cosa mi aspettasse ma il Dott. Pecchioli era riuscito a rassicurarmi.
E adesso arrivata alla fine di questo percorso mi fermo e mi guardo in dietro, consapevole di quanto sia stata ripida e faticosa la salita, ma lo sappiamo tutti, dall'alto il panorama è più bello.
Ed è per questo che non mi pento che non mi pento di aver fatto quella scelta, ho dovuto fare alcuni sacrifici è vero, ma ne è valsa la pena; soprattutto perchè ogni volta che ottenevo dei risultati, notavo dei miglioramenti mi emozionavo ed ero felice quanto una bambina il giorno di Natale.
Le difficoltà non sono mancate ma quando mai è tutto facile?
"Gli ostacoli sono quelle cose che vediamo quando si distoglie lo sguardo dall'obbiettivo".
Basta volerle le cose e fare un mix di forza di volontà, coraggio e costanza ed avere sempre nella testa la consapevolezza che una soluzione può essere trovata."


Spero che questo post venga letto da più persone possibile, sperando che chi leggerà si soffermi un attimo a riflettere su questa storia.
Io ritengo che non si possa dire a una ragazza di 17 anni (oggi ne ha 19) che non c'è più niente da fare, quando invece c'è ancora tanto da fare! E cosa ancor più grave è il fatto che una cosa del genere a dirlo sia stata una Dott.ssa, la quale a detta di molti è una specialista del settore!
Secondo me un Dottore che vuole ottenere il riconoscimento di specialista deve essere sempre aggiornato e quindi deve studiare sempre, altrimenti non può avere tale pretesa solo perchè ha ottenuto una laurea specialistica!
Preferisco fermarmi qui, se no è peggio.
Concludo dicendo che per la cronaca il soggetto della storia attualmente sta benissimo, ha risolto in modo definitivo il suo problema e fa una vita normalissima come tutte le ragazze della sua età.

Il lanciare

Il lanciare è una delle dieci famiglie di movimento del decalogo di Georges Hébert, grande Maestro di Ginnastica, "inventore" del "metodo naturale di Educazione Fisica" e autore dell'opera "L'éducation physique, virile et morale par le méthode naturelle". Le altre famiglie di movimento sono la marcia, la corsa, il salto, la quadrupedia, l'arrampicata, l'equilibrio, il sollevamento e trasporto, la lotta e difesa, il nuoto. Il lanciare, come le altre attività elencate, secondo l'Hébert, è un'attività naturale necessaria e utile all'uomo per uno sviluppo sano e per prepararlo ad affrontare eventuali prove, infatti il suo motto era "ESSERE FORTI PER ESSERE UTILI". In natura il lancio può essere un mezzo di difesa, di lavoro, di salvataggio di altre persone, di aiuto ad altre persone, per liberarsi di un oggetto pericoloso, per prendere altri oggetti, di divertimento. In oltre è molto utile a sviluppare l'ambidestrismo. Quello che vedrete nel filmato è solo un esempio di lancio, non è detto che tutti debbano lanciare i coltelli, si possono lanciare palle di varie dimensioni, bastoni, sassi, sabbia, tronchi di legno, ecc., si può mirare a qualcosa oppure fare dei lanci liberi, si può usare uno strumento (una racchetta per esempio), si può usare altre parti del corpo oltre alle mani (per esempio i piedi), si può lanciare con svariate tecniche (a due mani, in dietro, dal basso verso l'alto, ecc.). Nel caso specifico vi posso assicurare che è un ottimo modo per scaricare le tensioni nervose senza farsi del male e più che altro senza fare del male a nessuno. Quando si pianta nel legno da veramente soddisfazione. Ovviamente come in tutte le cose ci vuole qualcuno che insegni un minimo di tecnica, e, cosa fondamentale, molto buon senso! Non ci dimentichiamo che si tratta comunque di un arma. Buona visione.



Parliamo di scoliosi (terza parte)...

Vediamo di concludere l'argomento scoliosi parlando un pò delle cure che si devono mettere in atto nel momento in cui ci si accorge di averla.
Per prima cosa è bene consultare uno o più ortopedici che siano competenti nella cura della scoliosi e farsi spiegare bene tutti i problemi che ci vengono in mente, perchè la cura della scoliosi è una cura di équipe ed i genitori ne fanno parte.
In questo primo passaggio fate molta attenzione alla scelta dell'ortopedico, in quanto non tutti gli ortopedici sono specialisti della scoliosi, come non lo sono, per esempio, per le protesi di ginocchio, o per altre patologie pur sempre di competenza ortopedica. L'ortopedico che cura le scoliosi deve aver studiato queste deformità in modo specialistico!
In questo caso mi sento di consigliare il Dott. Marco Pecchioli, in quanto per la cura delle scoliosi in maniera incruenta (cioè evitando la chirurgia) lo ritengo senza alcun dubbio e timore di spararla grossa IL MIGLIORE!
Questa è la mia opinione, poi ognuno è libero di affidarsi a chi vuole.
Quanto detto fino ad ora ci porta al passaggio successivo della cura, e cioè la DIAGNOSI PRECOCE. In poche parole: prima ce se ne accorge e più possibilità si ha di arrestare la deformità allo stadio iniziale nel quale la si è individuata.
Il terzo passaggio è FARE GINNASTICA ESEGUITA SECONDO LE TECNICHE I.D., cioè ISTITUTO DUCHENNE, in quanto è quella che ha dato i migliori risultati.
Apro una parentesi: LA GINNASTICA CORRETTIVA E LA GINNASTICA MEDICA NON CORREGGONO E NON POSSONO CORREGGERE LA SCOLIOSI!
A questo punto qualcuno, giustamente, potrebbe chiedersi allora a cosa serva fare ginnastica.
La ginnastica, ed in particolare quella secondo le tecniche I.D., è fondamentale per educare lo scoliotico a rispettare le regole igienico-posturali durante la vita quotidiana, a strutturare nella mente il giusto assetto ed il controllo del corpo, ad evitare esercizi o sport o attività motorie dannose, a rafforzare i muscoli deboli, a sbloccare le articolazioni rigide, a trazionare la colonna vertebrale mediante gli esercizi di sospensione simmetrica, ecc.
Il quarto punto, in effetti quello principale, è il CORSETTO. Va comunque detto che ESSO NON PUò FARE A MENO DELLA GINNASTICA.
CURARE UNA SCOLIOSI SENZA FARE LA GINNASTICA è COME METTERSI IN VIAGGIO SALENDO SU UN'AUTOMOBILE CHE NON ABBIA IL MOTORE.
Attualmente il corsetto che si è dimostrato più efficace è il CORSETTO CHéNEAU.
Fate molta attenzione al nome di tale corsetto, in quanto in Italia(siamo alle solite...) invece di proporre l'originale, viene proposto una brutta copia con la denominazione "TIPO CHENEAU", cioè qualcosa che assomiglia ma non è!
Il motivo? Semplice: sono veramente pochi gli ortopedici e i tecnici ortopedici che sanno veramente come si fa il vero corsetto Chéneau, per cui è stato deciso di ovviare a tale mancanza modificandolo sia nella forma, quindi nell'efficacia, sia nel nome.
Domanda: sareste disposti a far curare i vostri figli, o voi stessi se necessario, con un corsetto fatto in modo approssimativo e sicuramente non efficace come l'originale?

Gli ultimi due punti della cura vanno visti come "completamento", ma non per questo meno importanti.
Uno rappresenta tutti gli accorgimenti, le scelte ed i comportamenti da prediligere nelle attività della vita quotidiana, quindi per esempio stare composti, praticare uno sport che non sia dannoso o non praticarne uno che lo sia, ecc.
L'altro è quello di non sottoporre lo scoliotico a rinunce assurde o dannose per la sua vita e fargli capire che cosa è utile per lui e che cosa può invece nuocergli. Non si deve togliere ad una persona il gusto di vivere a causa di una deformità che, se ben curata, può consentire una vita del tutto normale. L'ortopedico deve saper consigliare in modo corretto e misurato.
In conclusione curare la scoliosi significa eliminare o ridurre la deformità, o anche fermarla al punto al quale è giunta. Ha poca importanza se la colonna vertebrale resta storta alla radiografia.
Bene abbiamo concluso. Ovviamente quanto detto non può sostituire una buona visita ortopedica, anche perchè la clinica rimane l'aspetto principale nella diagnosi. Spero che le informazioni date siano state utili per togliere qualche dubbio o per farlo venire.
Quanto meno ora saprete districarvi un pochino meglio nella giungla di idee, affermazioni, verità presunte e quant'altro viene detto sulla scoliosi.
Chi poi volesse contattarmi per ulteriori spiegazioni io sarò ben lieto di farlo.
A presto.

Parliamo di scoliosi (seconda parte).....

Continuiamo a parlare di scoliosi per cercare di chiarire un pò le idee su un argomento molto complesso.
La scoliosi idiopatica, così si chiama quando non se ne conosce la causa, è la più frequente.
Inizia sempre con una deformità lieve, che poi peggiora, in certi casi, anche in modo molto grave nel corso della crescita della persona, ma soltanto poche scoliosi sono molto gravi. E' molto frequente nella popolazione, specialmente femminile, e la fase di peggiore aggravamento è al momento della pubertà e precisamente nella donna, nel periodo compreso nei due anni prima del menarca fino a due anni dopo il menarca. Nell'età adulta si aggrava di poco, ma nella donna, dopo la menopausa, essa riprende ad aggravarsi in modo rapido e preoccupante.
Vediamo ora alcune non verità sulla scoliosi che purtroppo continuano a sopravvivere ai giorni nostri.
- Non è vero che la scoliosi si ferma al termine del periodo della crescita, se non viene curata, tende a peggiorare per tutta la vita, va detto comunque che tutte le persone, se non hanno premura del proprio fisico, invecchiando, tendono a incurvarsi, anche se non hanno la scoliosi; chi ha la scoliosi quindi, ha un motivo in più per avere premura del proprio fisico.
- Non è vero che il nuoto fa bene alla scoliosi, come è discutibile il fatto che faccia male, va visto come quantità di sforzo natatorio a cui lo scoliotico si sottopone.
- Non è vero che alcuni sport fanno bene alla scoliosi e altri fanno male, lo sport di per sé non può fare bene alla scoliosi, ma ciò non toglie che chi ha una scoliosi non possa fare attività motorie per divertirsi. E' vero invece che lo sport praticato in modo agonistico ed anche gli esercizi presportivi possono accentuare la rapidità di aggravamento della scoliosi.
- Non è vero che il tennis fa venire la scoliosi, ed in ogni caso , anche qui, si tratta dell'intensità dello sforzo.
- "Portare la cartella e lo zaino troppo pesanti fa venire la scoliosi"..."Stare storti a sedere fa venire la scoliosi"...Sono affermazioni troppo sommarie, va detto però che se un bambino ha la scoliosi le cose dette ne aggravano la progressione. Al contrario se uno la scoliosi non ce l'ha può andare incontro ad un atteggiamento scoliotico, ma no di più ed abbiamo già detto quale sia la differenza tra le due cose.
- Non è vero che la chiropratica e l'osteopatia possono correggere la scoliosi.
- Non è vero che le scoliosi al di sopra dei 50 gradi Cobb (dal nome dell'inventore del metodo di misurazione dell'angolazione delle scoliosi) devono essere operate, come non è vero che la chirurgia è la cura definitiva. La chirurgia non risolve la scoliosi, la chirurgia fissa la colonna vertebrale in un assetto meno storto e bloccandola in tale assetto riduce, ma non annulla la deformità e lascia anche una brutta cicatrice sulla schiena. La colonna vertebrale resta però rigida ed in una condizione di grave rischio di fronte a qualsiasi trauma, come per esempio una caduta sulle scale, o di bicicletta, o in caso di incidente stradale, ecc.. Per maggiore chiarezza si può esemplificare che una persona scoliotica, anche molto deforme, può andare a cavallo senza correre maggiori pericoli di qualsiasi altra persona; un soggetto operato di scoliosi invece, non deve mai salire ed andare su un cavallo, perchè se cade, rischia di far saltare l'artrodesi chirurgica che gli è stata fatta con l'operazione. In caso di gravidanza, la donna operata di scoliosi, non può flettere il tronco liberamente e spingere per espellere il bambino. In ogni caso, siccome la scoliosi è una deformità di tutto il tronco, ha scarsa efficacia operare e bloccare la colonna vertebrale, quando tutti gli organi interni, i muscoli, le fasce, le costole, ecc. restano deformati.
Per ora fermiamoci qui, in seguito parleremo un pò di come si dovrebbe curare la scoliosi.
A presto.

Parliamo di scoliosi...

Chi di voi non si è sentito dire almeno una volta nella vita dal proprio medico o da un ortopedico "Lei ha la scoliosi".
Ma lo sapete di preciso che cos'è la scoliosi? Probabilmente qualcuno mi risponderà "una deviazione laterale della colonna" o qualcosa del genere.
Bé vi posso assicurare che la scoliosi è qualcosa di molto più complesso che una semplice deviazione laterale della colonna vertebrale.
Con questo non voglio dire che tutte le scoliosi sono situazioni gravi, ma non ci si può limitare a dire che sia una deviazione laterale.
Innanzi tutto è bene distinguere la scoliosi vera dall'atteggiamento scoliotico, da qui le definizioni:
Atteggiamento scoliotico: è una viziatura (paragonabile ad una messa in piega dei capelli) che il tronco e la Colonna Vertebrale, che sono e restano sani, hanno preso in un momento di rapido accrescimento per cause riconducibili alla stessa rapidità di accrescimento, alla eventuale carenza di Educazione Fisica, ad eventuali posizioni viziate assunte in maniera ripetitiva durante la sedentarietà o durante una eventuale attività lavorativa asimmetrica."
Scoliosi: è una deformità del tronco che si concentra sulla Colonna Vertebrale deformandola nelle tre dimensioni dello spazio, caratterizzata dai gibbi laterali, da un disassetto del bacino e che riconosce una eziopatogenesi varia."
Vediamo di chiarire un pò le idee a chi magari non è del settore e legge certe cose.
L'espressione Atteggiamento scoliotico lo possiamo raffigurare come "una bella ragazza in piedi su una gamba sola, l'altra gamba accavallata, appoggiata ad un muro, con la mano sul fianco che si atteggia in maniera scoliotica per dare più risalto alle curve del suo corpo usandole come un richiamo irresistibile per un maschio in amore". Questa frase non è di mia invenzione ma del Dott. Marco Pecchioli, e rende subito chiara l'idea nella mente delle persone di che cosa sia l'atteggiamento scoliotico.
Diversamente la Scoliosi è una deformità strutturata, cioè l'osso stesso è deformato, quindi la colonna vertebrale è deformata, le singole vertebre sono deformate, le costole sono deformate, lo sterno è deformato, gli organi interni alla gabbia toracica sono deformati...
A questo punto anche un profano riesce a capire la sostanziale differenza tra Atteggiamento scoliotico e Scoliosi. L'Atteggiamento scoliotico non è una malattia, non è una deformità, il tronco e la colonna sono e restano sani, non c'è presenza di gibbo/i.
La Scoliosi è una deformità del tronco, cioè è l'osso che si deforma, che si storce tutto su se stesso e sui tre piani dello spazio, e si deforma anche quello che sta dentro il tronco(organi) e che vi si attacca(muscoli).
Per ora mi fermo qui, anche perché pensare di esaurire un argomento di tale portata in un solo post è impossibile, e anche con i prossimi sicuramente non riuscirò a chiarirvi completamente le idee.
Però magari a qualche punto di domanda che avete nella vostra testa riuscirò a dare una risposta, se poi ne vorrete sapere di più potete sempre contattarmi.
A presto.

Alcuni benefici dell'Educazione Fisica...

1 - Miglioramento di tutto il metabolismo in tutti i suoi aspetti
2 - Irrobustimento muscolare
3 - Irrobustimento osseo
4 - Prevenzione dell'osteoporosi
5 - Miglioramento della funzionalità articolare
6 - Miglioramento della funzione cardiocircolatoria
7 - Miglioramento della funzione respiratoria
8 - Miglioramento della funzione intestinale
9 - Miglioramento della funzionalità del Sistema Nervoso
10- Prevenzione e correzione dei Paramorfismi
11- Acquisizione di coordinazioni motorie utilitaristiche per la vita e per la sopravvivenza
12- Sviluppo della visione periferica
13- Miglioramento delle risposte motorie a stimoli imprevisti
14- Prevenzione degli infortuni
15- Prevenzione delle anomalie ponderali: obesità e magrezza
16- Miglioramento del controllo psicofisico attraverso lo studio del rilassamento volontario
17- Salute mentale: socializzazione, sviluppo delle capacità decisionali, scarico di tensioni emotive, occasione di piacere (pratica sportiva amichevole), prevenzione di vizi ed amore per il proprio corpo anche evitando situazioni che potrebbero diminuirne o comprometterne l'efficienza, abitudine alla lealtà, all'onestà, alla libertà, alla consapevolezza effettiva delle proprie capacità e limiti, riluttanza alla sottomissione, ecc.
La pratica dell'Educazione Fisica durante l'età evolutiva agisce determinando la formazione e l'accumulo di "riserve di efficienza fisica" che potranno essere utilizzate nella vita adulta e "consumate" durante l'invecchiamento, rallentando il decadimento organico e mantenendo la qualità della vita ai livelli più alti concessi, malgrado l'età.
Lo stesso si verificherà anche in caso di malattie; in quest'ultimo caso, l'efficienza fisica posseduta rappresenterà una riserva di energia per fronteggiare meglio la malattia ossea e per offrire una migliore possibilità di recupero delle forze nella convalescenza.
L'Educazione Fisica, in altre parole, può essere intesa come una specie di "banca della salute.
Georges Hèbert, un grande Maestro dell'Educazione Fisica, diceva:"Lo scopo preminente dell'Educazione fisica è innanzitutto la ricerca dello sviluppo della resistenza generale, fondamento della salute e, nel medesimo tempo, l'acquisto di capacità sufficienti in tutti gli esercizi di utilità pratica esistenziale, il cui insieme è formato dai seguenti gruppi fondamentali di attività: camminare, correre, saltare, lanciare, arrampicarsi, nuotare, le quadrupedie, gli equilibri, il trasportare, le lotte. Per raggiungere questo scopo, tutti i giovani, scolari o no, devono sottoporre le loro membra ad un trattamento fisico completo..."
Francisco Amoros y Ondeano, un'altro grande Maestro dell'Educazione Fisica, affermava:"...il mio metodo si ferma dove cessa l'utilità e comincia il funambulismo".
Con queste parole voleva affermare che con l'Educazione Fisica che si deve insegnare, non si devono richiedere prestazioni eccezionali e spettacolari da circo o da stadio o da Olimpiadi come nello Sport oggi, bensì si deve richiedere ad ogni individuo di raggiungere quelle capacità naturali e normali di movimento, delle quali la natura lo avrebbe dotato solo se lui le avesse ricercate e le esercitasse. Tali capacità motorie naturali gli servono, secondo il progetto della natura, per la vita e per la sopravvivenza.
Oggi, a causa della vita sedentaria che ci è possibile di condurre e che soprattutto si è costretti a condurre per motivi di lavoro o di studio, la pratica razionale dell'esercizio fisico, ossia la GINNASTICA, è ancora più necessaria.

Ginnastica di mantenimento per adulti.

Questo video è stato girato presso la "Palestra Francisco Amoros" di Sesto Fiorentino e quello che vedrete è la ginnastica di mantenimento per adulti, quella vera! Quella che tutte le persone dovrebbero fare per tutta la vita per mantenere la buona salute ed una buona efficienza fisica! E non sono cose da super uomini o super donne! FATELO GIRARE!!!!!!! P.S.: Il video è stato diviso in due parti per motivi di spazio.





La ginnastica nelle tre infanzie.

A tutti i bambini del mondo:
Sai nuotare? No. Allora impara.
Sai fare le capriole? No. Allora impara.
Sai sciare? No. Allora impara.
Sai pattinare? No. Allora impara.
Sai saltare alla cordicella? No. Allora impara.
Sai fare la verticale? No. Allora impara.
Sai lottare per difenderti? No. Allora impara.
Sai andare in bicicletta? No. Allora impara.
Sai arrampicarti? No. Allora impara.
Sai tirare con l'arco? No. Allora impara.
Sai andare a cavallo? No. Allora impara.
........................................
Impara più cose possibili!
Imparare tutte queste cose però può essere pericoloso; ad esempio imparare a nuotare...si può affogare!! Imparare a fare le capriole...ci si può fare male...allora la ginnastica ti prende per mano e ti insegna come si fa ad imparare tutte queste cose senza farsi male...nel minor tempo possibile...ed anche se non si è "tagliati"...
E poi?...E poi le sai fare e ti ritrovi un corpo molto più efficiente di quando non le sapevi fare; inoltre hai imparato tante cose che puoi utilizzare nelle esperienze della vita quotidiana, o per divertirti; le puoi insegnare ai tuoi amici, ai tuoi figli, o ti possono essere utili per aiutare gli altri.
E non devi impararle per vincere gli altri; devi impararle perchè è bello.

Marco Pecchioli.

Nuovi link.

Ho aggiunto tre nuovi link.
Due sono legati ai siti delle palestre, Palestra Baumann e Studio Paulus, di due miei colleghi o meglio Maestri, Giovanni Lombisani e Paolo Bartolozzi, perchè così li ritengo. Andate a vedere le foto delle loro palestre perchè sono veramente due palestre stupende, così vi renderete conto ancora di più come dovrebbero essere attrezzate le palestre di ginnastica sia private ma più che altro scolastiche.
L'altro riguarda il sito della S.I.E.F., Società Italiana di Educazione Fisica, un'associazione scientifica della materia, la quale è formata da studiosi che si occupano degli studi e delle ricerche nel campo della Educazione Fisica e della diffusione della sua pratica nella popolazione.
Essa è comunque aperta anche a tutti coloro che, pur non essendo diplomati ISEF o Laureati in Scienze Motorie, condividono e vogliono sostenere gli scopi dell'associazione (art.9 Statuto).
Andate a vedere il sito così potrete capire meglio di cosa si occupa tale società.
Inoltre chi fosse interessato a iscriversi può trovarvi informazioni utili su come fare.
A presto.

Io in palestra...

In una palestra di ginnastica si può fare anche queste cose. Costruire un percorso con tutti gli attrezzi e attraversare la palestra da una parte a l'altra sospeso a mezz'aria. Ovviamente questo è un punto di arrivo, sarebbe impensabile proporre una cosa del genere ad una persona che viene in palestra per la prima volta. Comunque tutti quanti possono arrivare a fare una cosa del genere, basta un pò di esercizio... Con questo non voglio dire che tutti devono per forza arrivare a fare una cosa del genere, per mantenere il fisico efficiente può bastare molto meno, però se uno vuole divertirsi un pochino e provare la sensazione di "stare per aria" per qualche minuto vi posso assicurare che per fare una cosa del genere non si deve essere super atleti. Guardate e fatemi sapere cosa ne pensate! A presto.


Ecco la palestra dove lavoro!



Finalmente si vede qualche immagine dopo tanto chiaccherare dirà qualcuno! Avete ragione! In questa maniera si riesce a capire che differenza c'è tra una "palestra di ginnastica" e una "palestra di fitness"!
Nelle "palestre di fitness" ci sono step, bici da spinning, pesi...in una "palestra di ginnastica" ci sono le pertiche, le funi, la scala orizzontale, l'asse di equilibrio (che non è la "trave", quella la usano nella ginnastica attrezzistica e c'è una bella differenza con "l'asse di equilibrio Baumann" nome dovuto al suo inventore, Emilio Baumann, medico e maestro dell'educazione fisica italiana), le scale di corda, gli anelli, il trapezio, le spalliere, la scala curva, la panca I.D. (dove I.D. sta per Istituto Duchenne, in quanto è stata inventata all'Istituto stesso) e altri attrezzi ancora...





Quella che vedete è la sala principale, più grande e con più attrezzi. Non è ancora completa, in quanto manca ancora qualcosa, in particolare il quadro svedese,il plinto e il cavallo con maniglie (il quadro svedese e il cavallo con maniglie li conoscete tutti, o almeno spero, per il plinto aspettate le foto e vedrete...), per il resto c'è tutto!
E' una vera "palestra di ginnastica"! Dove tutti possono mantenere il fisico efficiente per tutta la vita (l'educazione fisica è per tutti e per tutta la vita)! In palestra ho dai bambini di 4 anni alle persone di 90 anni! Ovviamente ogni fascia di età ha le sue esigenze motorie, di certo non proporrò alla persona di 90 anni di fare la scala orizzontale! Non sono matto, SONO UN INSEGNANTE DI EDUCAZIONE FISICA E UN MAESTRO DI GINNASTICA, quindi devo sapere cosa far fare e come farlo fare, altrimenti sarebbe meglio che cambiassi lavoro!
Se qualcuno pensa che non si duri fatica a fare certi attrezzi o certi esercizi o che non servino, lo invito a venire a provare...vi posso assicurare che di fatica se ne fa...e tanta!
Secondo voi è semplice salire ad una scala di corda e scendere alla scala di corda del lato opposto passando attraverso le 4 funi che vedete nella foto?




Invece questa che vedete è la sala superiore.







La sala è un pò più piccola rispetto a quella principale, per questo motivo ci sono un pò meno attrezzi di ginnastica, anche perchè su un lato della sala come potete vedere ci sono alcune macchine per la riabilitazione, che, se usate con criterio, possono essere utili.
Spero vi sia garbata, di avervi incuriosito e di avervi fatto venire la voglia di provare a fare ginnastica...quella vera!
Se qualcuno è interessato fatemi sapere!
A presto!

Educazione fisica e Sport

Vediamo di chiarire ancora di più le differenze tra Sport ed Educazione Fisica.
Ripartiamo dalle definizioni:
-EDUCAZIONE FISICA: applicazione pratica di tutte le norme igieniche, quindi non è solo ginnastica ma anche lavarsi, farsi la doccia, mangiare sano...insomma tutto quello che riguarda la cura del nostro corpo per conseguire e mantenere la buona salute;
-SPORT: gara fra atleti svolta alla presenza di spettatori interessati, finalizzata alla conquista di un premio mediante la vittoria, quindi anche a costo di perdere la salute e non di conseguirla e mantenerla.
Solamente le definizioni basterebbero per fare una netta distinzione e a dare un ruolo ben preciso a tutte e due i termini.
Ma proviamo a spingerci oltre...
Lo Sport, avendo per fine il risultato, si riassume in allenamento specifico e competizione.
Esso si dedica a sviluppare, il più possibile, certe (e solo quelle) potenzialità specifiche dell'individuo e, dato che lo sport esiste solo per convenzione, ma non in natura, ne consegue che solo una piccola parte di tutti gli individui si trova da avere quelle attitudini, quelle qualità specifiche per emergere in quella determinata disciplina e solo essi saranno, dunque, dediti a questa attività.
Lo sport, quindi, si rivolge ad una minoranza di persone, che sceglie di rivolgersi solo a quel tipo di attività (corsa, pallacanestro...) e, sotto la guida di un allenatore, cercheranno di svolgerla sempre meglio: per questo motivo gli sportivi sono soggetti a fatica, sacrifici, stress e per questo la loro è un'attività a termine (carriera) strettamente collegata alla volontà e alla capacità di conseguire risultati.
Non è assolutamente mia intenzione condannare lo sport in generale, tantomeno lo sport agonistico di alto livello; tuttavia, in termini di apertura alla scuola, ciò comporta alcune condizioni che sono, del resto, abbastanza ovvie se si tengono presenti le precedenti considerazioni:
1-L'Educazione Fisica dovrebbe precedere lo sport in tutti i sensi ovvero, da un lato le autorità dovrebbero prima preoccuparsi di realizzare l'Educazione Fisica poi pensare allo Sport, dall'altro lato gli individui (in questo caso i bambini e i ragazzi della scuola) dovrebbero assimilare prima una "dose" adeguata di Educazione Fisica poi potrebbero, chi vorrà, e soprattutto chi ne sarà in grado, dedicarsi ad una disciplina sportiva.
2-I ragazzi nel corso del processo educativo dovrebbero essere seguiti da un Educatore (e non da un allenatore) che sia specificatamente preparato a questo scopo; proprio lui, sotto la supervisione di un medico, valuterà, al momento opportuno, la presenza o meno, in ogni singolo allievo, di attitudini per qualche sport.
Lo sport dovrebbe essere praticato da ragazzi coscienti della propria scelta, dotati, dunque, di una cultura generale (anche fisica) che permetta loro di capire il senso di quello che fanno; solo così la competizione potrà diventare affermazione delle proprie capacità e non negazione degli avversari (basta frequentare le tribune o i campi di gara di qualsiasi sport, specialmente a livello giovanile, per rendersi conto di questo).
Riassumendo:
- lo Sport ha di mira la vittoria, l'Educazione Fisica la buona salute;
- di Sport sono morte molte persone, di Educazione Fisica no;
- lo Sport prevede una carriera, l'Educazione Fisica è per tutta la vita;
- nello sport il "doping" è ricercato ed i controlli antidoping sono obbligatori, nell'Educazione Fisica non esiste;
- lo Sport è selezione dei migliori, l'Educazione Fisica è ricerca dei migliori livelli in ogni persona, anche la meno dotata, incluse le persone affette da patologie dell'apparato locomotore;
- l'Educazione Fisica comprende il gioco, lo Sport è un "gioco che è diventato lavoro";
- il tifo, i tifosi ed il tifo-contro sono aspetti collaterali allo Sport, nell'Educazione Fisica non trovano spazio;
- lo Sport prevede la specializzazione, l'Educazione Fisica prevede l'eclettismo motorio.
LO SPORT ESCLUDE I MENO CAPACI PERCHè VENGONO ALLONTANATI DALLE SCONFITTE, OPPURE SI AUTOESCLUDONO NON POTENDO REGGERE IL CONFRONTO CON CHI E' PIU' FORTE DI LORO...VENITEMI A DIRE CHE NON E' VERO!

La Ginnastica come dovrebbe essere nella scuola...

Questo servizio è andato in onda in una rubrica del Tg Regione Toscana ed è stato realizzato presso una scuola elementare di Terranuova Bracciolini in provincia di Arezzo.
Fate un confronto con quello che viene fatto nella scuola di vostro figlio o figlia e fatemi sapere cosa ne pensate. A presto e Buona Pasqua a tutti.


L'Educazione Fisica nella scuola

Sapete quale significato viene dato all'Educazione Fisica nella scuola?
Nelle scuole superiori praticamente di 2 ore di ricreazione autorizzata in più. Spesso il professore legge il giornale (dimostratemi il contrario...), viene dato un pallone da calcio ai ragazzi e uno da pallavolo alle ragazze se va bene, altrimenti vengono lasciati liberi di fare quello che vogliono, a volte anche di giocare a calcio balilla o a ping pong a seconda di quale dei due sia presente nella palestra.
Di attrezzi della ginnastica classica nemmeno l'ombra, e se ci sono non vengono utilizzati perchè l'insegnanti non sanno come si usano (anche questa affermazione ditemi che non è vera...), praticamente è come se un maestro di chitarra non sapesse suonare la chitarra, voi vi fidereste di una persona così?
Comunque non vi preoccupate per i vostri ragazzi tanto non c'è pericolo che si facciano male a salire sul quadro svedese, perchè li stanno togliendo tutti in quanto ritenuti troppo pericolosi... Allora perchè non togliere l'acqua dalle piscine, c'è pericolo di affogare no?
Nelle scuole medie i professori puntano tutto sullo sport e basta. Personalmente ne conosco pochi che insegnano come salire ad una pertica o sul quadro svedese o la scala orizzontale. La maggior parte si fa promotore di iniziative legate esclusivamente alle attività sportive: corsa campestre, tornei di pallavolo, gare di atletica leggera, settimane bianche...Non fraintendetemi, sono tutte iniziative lodevoli, ma l'Educazione Fisica scolastica non può e non deve essere solo questo!
Arriviamo alla scuola elementare. Chi è che insegna ginnastica? La maestra di italiano! Come la maestra di italiano? Cosa c'entra lei con la ginnastica? E invece è così: generalmente la maestra di italiano o di matematica sono responsabili dell'area motoria, e quindi non avendo idea di cosa far fare ai bambini, si affidano a figure esterne che dovrebbero insegnare ginnastica ai bambini.
Bene, bravi, almeno i bambini imparano a muoversi, a correre, ad arrampicarsi.....nemmeno per sogno.
Queste figure esterne non sono altro che degli istruttori sportivi, i quali vengono mandati nelle scuole elementari dalle società sportive per accaparrarsi (è proprio il termine giusto!) qualche nuovo iscritto per la società stessa!
Nella scuola elementare l'insegnante di ginnastica avrebbe un ruolo fondamentale: oltre a insegnare ginnastica, dovrebbe essere colui che per primo si accorge di eventuali paramorfismi classici di questa età: piede piatto, dorso curvo, scapole alate, atteggiamento scoliotico, o addirittura una eventuale scoliosi e informare la famiglia di ciò.
E' ovvio che per fare questo ci vogliono le competenze ed è altrettanto ovvio che un istruttore sportivo, per quanto bravo possa essere, non può avere tali competenze.
Purtroppo tali competenze spesso non le hanno nemmeno l'insegnanti di educazione fisica, perchè non studiano, non si aggiornano e nell'Università non viene insegnato niente di tutto ciò ma altro!
E quindi? E quindi è un bel casino! Finchè si continuerà a confondere lo sport con l'educazione fisica si continuerà a commettere tali errori. Errori gravissimi che si ripercuotono sulla salute della gente, che non conoscendo certe cose, come è giusto che sia perchè non possiamo essere "tuttologi", si fidano di quello che viene detto attraverso i canali di informazione.
So di aver detto cose forti ma è la realtà e non ho paura dei commenti, anzi spero che ce ne siano tanti, anche contrari. In questo modo si aprirebbe un dibattito libero e costruttivo.
A presto.

Conferenza

Venerdì 16 Aprile 2010 alle ore 19 presso l'Istituto Duchenne si terrà una conferenza gratuita dal titolo "COME PREVENIRE L'INCURVAMENTO DELLA SCHIENA". Relatore di tale incontro sarà il Dott. Marco Pecchioli.
L'orario non è dei più comodi, considerando che è un giorno lavorativo, però speriamo che la gente capisca l'importanza dell'argomento e partecipi in gran numero.
Troppo spesso viene sottovalutato tale aspetto.
Spesso mi sento dire dalle persone "...tanto ormai non ci faccio più nulla...curvo sono e curvo rimango..." oppure "...basta stare un pò più diritti..." o ancora "...l'ortopedico mi ha consigliato di andare in piscina..." e altro ancora. Queste persone non hanno idea di quello che dicono e nemmeno di quello che significhi "DORSO CURVO", questo perchè gli ortopedici non spiegano l'importanza di questo aspetto della colonna, sottovalutando loro stessi per primi l'importanza di una buona ginnastica intesa come sana igiene di vita per prevenire tale incurvamento (se pensate che buona parte dei dottori fumano non sono un bell'esempio di salute...ovviamente questa è una mia opinione e tale rimane).
Partecipate numerosi! E comunque chi è interessato a saperne di più su questi argomenti mi contatti, sarò ben lieto di rispondere alle vostre domande per cercare di rimuovere alcuni dubbi o punti di domanda che avete in testa.
A presto.

Il piede piatto

"PIEDE PIATTO" è un'espressione clinica e NON DISGNOSTICA. Essa vuol dire soltanto che la volta plantare è appiattita, ma le cause di ciò possono essere molte. Non voglio dilungarmi su tali cause, anche perchè ritengo che non sia il luogo più adatto per parlarne.
Vorrei soffermarmi più che altro su altri aspetti.
Il piede piatto non si può ridurre soltanto ad un problema estetico, esso rappresenta invece e soprattutto, un danno funzionale, ossia mette in difficoltà il funzionamento del piede come organo di locomozione.
Purtroppo questo errore viene commesso da quasi tutti gli ortopedici e non solo: cioè valutano solo ed esclusivamente la forma e non la funzionalità del piede. Confondere un piede "debole" con un piede "deforme" è un errore gravissimo, vuol dire dare un indicazione chirurgica nei confronti di un piede che ha solo bisogno di rinforzarsi.
A conclusione di quanto detto fino ad ora voglio riportare alcune parole del Dott. Pecchioli:
"Il piede è un organo di funzione. Serve per camminare, correre, saltare, arrampicarsi.... e per stare in piedi: su due, su uno, sull'avampiede di uno, sulla punta di uno... e, se si è bravi, girarsi sopra come una ballerina. Per assolvere a tale funziona, il piede si avvale di una sensibilità raffinatissima, tanto che qualcuno l'ha scambiato per un organo di senso...come un occhio che serve per vedere, o un orecchio che serve per udire. Il piede non è un organo di forma e, per quanto brutto possa essere, può funzionare benissimo purchè le sue componenti siano integre. Nel suo approccio al piede, l'Ortopedico, deve sempre tenere fisso in mente che i piedi servono per la funzione che hanno: portare in giro il nostro corpo senza darlo a vedere."

Conferenza sul piede piatto

Ieri è stata fatta una conferenza sul piede piatto all'Istituto Duchenne tenuta dal Dott. Marco Pecchioli. Non c'era tantissima gente, circa una trentina di persone (a differenza di quella sulla scoliosi del 20 Febbraio dove erano presenti circa 60 persone), nonostante questo penso che i presenti siano riusciti a chiarirsi molte idee sull'argomento e questo era l'importante.
Perchè purtroppo se ne sente dire talmente tante in giro sul piede piatto, che poi la gente comune non sa più a chi credere. Tra fisioterapisti, osteopati, ortopedici, chirurghi, chinesiologhi, professori di educazione fisica e chi più ne ha più ne metta, ognuno dice la sua, creando alla fine una confusione tale che poi a rimetterci sono i bambini e i genitori dei bambini.
Parliamoci chiaro: il fatto che ognuno esprima il proprio parere è giusto, però bisognerebbe renderci conto che quando si ha a che fare con la salute delle persone, E IN PARTICOLARE DEI BAMBINI, dovremmo farci un esamino di coscienza e riflettere un pochino di più su quello che uno sta facendo.
Mi spiego meglio: se un genitore porta il proprio bambino da un ortopedico qualunque la cura che verrà proposta molto probabilmente sarà o la chirurgia o di mettere dei plantari o di fare della fisioterapia o di fare uno sport qualsiasi o di non fare nulla, ma mai o quasi mai della ginnastica correttiva. Ovviamente se per ginnastica correttiva s'intende far prendere al bambino le matite o le biglie con i piedi o camminare sull'esterno piede è meglio che non la facciano, perchè quel tipo di esercizi, per i muscoli che vengono messi in contrazione, LO FANNO VENIRE IL PIEDE PIATTO!
Purtroppo questi esercizi vengono proposti da tutti quelli che dicono di occuparsi del piede piatto. Questo perchè la maggior parte delle figure professionali elencate in precedenza non conoscono l'anatomia e la patologia.
Se poi ci mettiamo che i chirurghi operano perchè hanno interesse (economici) a operare, ecco che il risultato di tutto questo non può essere altro che una gran confusione.
Di tutto quello che dico mi assumo totalmente la responsabilità, sono pronto alle critiche e ai commenti, anche quelli più duri. Chi mi ha insegnato ha studiato una vita e sta studiando tutt'ora, quindi so cosa sto dicendo.
In seguito cercherò di spiegarmi meglio, in modo che chi legge capisca meglio cosa voglio dire e perchè il nostro gruppo di studio dell'Istituto Duchenne si distingue da tutti gli altri.
A presto.

Il mio lavoro...

Spiegare in poche parole di cosa si tratta il mio lavoro non è così semplice come si possa pensare. Proviamoci.
Qualcuno potrebbe pensare al classico professore di educazione fisica che dà il pallone ai ragazzi e poi si mette a leggere il giornale, oppure come il classico istruttore di palestra solo muscoli a caccia di nuove storie di cui vantarsi con gli amici. Bé, non è proprio così. Vi posso assicurare che ho studiato molto, stò studiando e dovrò studiare ancora tanto...praticamente per tutta la vita. E pensare che alle superiori ero uno che di certo non si ammazzava di studio per avere la media dell'otto..."non me ne poteva fregà de meno" come dicono a Roma, il minimo indispensabile, giusto per arrivare in fondo.
Quando mi iscrissi all'I.S.E.F. (attuale Scienze Motorie) onestamente non sapevo cosa avrei fatto di preciso: sapevo che entrare nella scuola sarebbe stato impossibile; entrare nel mondo dello sport come preparatore atletico non sarebbe stato così semplice; lavorare nel mondo delle palestre di fitness non è che mi entusiasmasse così tanto.
Perchè, parliamoci chiaro, questo era quello che offriva il mondo del lavoro ad un ragazzo che usciva dall'I.S.E.F.: agghiacciante! Se ci penso in questo momento dico: Andrea sei un bischero(come si dice a Pisa per indicare una persona poco sveglia), cosa pensi di fare dopo il Diploma? Perchè di Diploma si trattava a quel tempo. Fortunatamente in seguito alla riforma universitaria, passai a Scienze Motorie. Almeno su quel pezzo di carta che mi hanno dato c'è scritto Laurea e non Diploma. E' già qualcosa!
Purtroppo nonostante sia stato cambiato il nome da I.S.E.F. a Scienze Motorie, la situazione non è cambiata molto, anzi è peggiorata. Faccio qualche esempio: sono state tolte molte ore di attività pratica, addirittura in alcune Università non ce ne sono proprio(vedi Pisa); chi insegna spesso è stato messo lì solo per raccomandazione (qualcuno mi potrebbe dire dove sia la novità, in Italia funziona tutto o quasi così) o perchè ha vinto qualche medaglia in qualche disciplina sportiva. E cosa mi dovrebbe insegnare un ex campione sportivo?
Questa è la situazione in cui si trova nel 2010 l'Educazione Fisica in Italia. Totalmente allo sbando! Non si sà nemmeno che cosa sia l'Educazione Fisica, al punto di confonderla con lo Sport!
Fortunatamente nel 2004 ho conosciuto il Dott. Marco Pecchioli e ho inziato a frequentare l'Istituto Duchenne, l'unica Scuola Nazionale di Educazione Fisica in Italia.
Con lui ho capito cosa fosse l'Educazione Fisica, il ruolo importante che essa ha nella società, l'importanza del lavoro che dovrebbe svolgere il professore di Educazione Fisica nella scuola e al di fuori(vedi palestre private), mi ha insegnato a studiare, mi ha fatto "vedere" l'anatomia(nel vero senso della parola, attraverso i filmati fatti da lui in aula di dissezione ai tempi di quando era studente di medicina), mi ha dato i mezzi per poter lavorare in modo professionale. Oggi sono un suo collaboratore e Maestro di Ginnastica.
Mi occupo di tutto quelle patologie di interesse ortopedico(piedi piatti, scoliosi, mal di schiena, artrosi, dorso curvo...) le quali possono trarre beneficio dalla pratica costante di una buona ginnastica, intesa come sana igiene di vita, eseguita agli attrezzi dell'Educazione Fisica classica: spalliere, scala orizzontale, quadro svedese, pertiche, funi...
Un pò diverso da quello che uno potrebbe immaginare vero?

Ci sono persone.....

Ci sono persone che stanno sedute 8 ore al giorno davanti ad un computer, o altro.
Queste persone, per settimane, mesi, o anni, non esercitano le funzioni motorie per le quali il loro organismo è costruito.
Queste persone, dopo settimane, mesi, o anni di vita sedentaria, non sanno, o non pensano di doverne pagare le conseguenze.
Alcuni, per evitare ciò, pensano che basti strapazzarsi di domenica in una attività sportiva qualsiasi. Essi non sanno che il loro organismo pagherà poi lo scotto dell'impreparazione.
Altri, invece, pensano che sia opportuno andare a faticare e sbuffare sollevando pesi , o dimenarsi, in una palestra qualsiasi, con istruttori qualsiasi. Essi non sanno capacitarsi poi del peggioramento del loro mal di schiena, o dei dolori alle articolazioni.
Senza un costante aiuto da parte di insegnanti veramente qualificati e che ti possono guidare e consigliare in tutte le attività di cui il tuo fisico necessita, è difficile capire che la ginnastica non deve stancare, bensì ridare energia al tuo corpo e alla tua mente.
"L'EDUCAZIONE FISICA E' PER TUTTI E PER TUTTA LA VITA".
La vera educazione fisica serve per la vita, non affatica ma rigenera, deve compensare i danni della sedentarietà e da sola può mettere in condizione, poi, di affrontare con serenità qualsiasi attività sportiva fatta per svago e sano impego del tempo libero.

Marco Pecchioli

"Senza una definizione non si sa nemmeno di che cosa si parli"

Ormai ho perso il conto di quante volte mi sono sentito ripetere questa frase dal Dott. Pecchioli. Le prime volte non capivo bene a cosa si riferisse, l'ascoltavo, la registravo nella mia testa, però non sapevo come contestualizzarla. Ho iniziato a capire cosa volesse dire quando nella mia pratica professionale mi sono trovato a confrontarmi con persone che parlavano di ginnastica senza sapere che cosa fosse, spesso confondendo i termini "ginnastica" con "attività fisica" o peggio ancora "sport".Iniziamo a fare un pò di chiarezza.
Partiamo dalla definizione di ginnastica: "La ginnastica è la scienza che studia l'esercizio fisico,gli effetti che con esso si possono produrre sull'organismo umano, e che ha per fine il conseguimento ed il mantenimento della buona salute."
Per attività fisica s'intende una qualsiasi attività fisica, per esempio il lavare i piatti, lo zappare o l'attività lavorativa stessa che ognuno di noi svolge.
Lo sport è una "Gara fra atleti svolta alla presenza di spettatori interessati, finalizzata alla conquista di un premio mediante la vittoria."
Se partiamo da questa distinzione netta non si può confondere i tre termini, e chi fa questo errore vuol dire che non sa di cosa sta parlando.
Tornando alla frase "Senza una definizione non si sa nemmeno di che cosa si parli" si capisce perfettamente cosa voglia dire: non si può parlare di qualcosa di cui non si conosca la definizione, altrimenti non ci si capisce.
Per concludere diamo la definizione di EDUCAZIONE FISICA: L'applicazione pratica delle leggi igieniche.
E' un grave malinteso accomunare, o peggio ancora confondere, i termini sport ed educazione fisica.
L'EDUCAZIONE FISICA comprende tutte le attività di movimento umano in tutto i loro aspetti e manifestazioni (marciare, correre, saltare, arrampicarsi, lanciare, nuotare, lottare, trasportare, equilibrismi e quadrupedia, cioè il decalogo di Georges Hébert) finalizzate al massimo benessere ed autonomia di ogni persona; lo SPORT ne valorizza una sola e finalizzata a sconfiggere gli avversari, anche a costo di perdere la salute, vendendo il proprio corpo ad altri, nel periodo migliore della vita.

Chi è il Dott. Marco Pecchioli?

Il Dott. Marco Pecchioli è un medico chirurgo ortopedico di nota fama nazionale e internazionale. Inoltre è anche un Professore di Educazione Fisica. E' grazie a lui e ai suoi insegnamenti che oggi sono un Maestro di Ginnastica. Quello che ho imparato a Scienze Motorie non mi sarebbe servito a nulla per il mio lavoro semplicemente perchè a Scienze Motorie, il nuovo I.S.E.F., non si studia la Ginnastica. A qualcuno sembrerà paradossale ma è così. Pensate che all'I.S.E.F. di Firenze (Istituto Superiore di Educazione Fisica) non c'era nemmeno una palestra nella sede centrale! Tra tutte le materie che ho dovuto studiare a Scienze Motorie non ce n'è stata una in cui si fosse parlato di Educazione Fisica o di Ginnastica. Addirittura non c'è un esame che nel suo nome abbia la parola "Ginnastica"! Si è sempre parlato di "Attività Motoria", "Attività Fisica", "Educazione Motoria", "Sport", ma mai di "Ginnastica"!
Presto capirete che tra questi termini ci sono sostanziali differenze di significato.

Cosa significa De Arte Gymnastica?

Il "De Arte Gymnastica" è l'opera letteraria più importante di Girolamo Mercuriale, medico vissuto in Italia, e può essere considerata un fondamentale punto di partenza per l'educazione fisica moderna.
Vista l'importanza che ha avuto questo testo per il mio lavoro ho deciso di scieglierlo come titolo del blog.

Perchè ho deciso di aprire un blog sulla ginnastica...

Ho deciso di aprire questo blog per provare a chiarire un pò le idee sull'argomento. So già che non sarà semplice, perchè magari mi dovrò confrontare con opinioni diverse dalla mia, ma questo non mi spaventa affatto, anzi spero di doverlo fare. Inoltre è un modo per fare un pò di pubblicità alla mia figura professionale e al luogo dove lavoro.

........lo fanno tutti non vedo perchè non dovrei farlo anch'io...non ci vedo niente di male.....